Storia

Storia

Il Museo del Risorgimento nasce nel 1884 dalla volontà dei milanesi di inviare all’esposizione Generale Italiana di Torino una raccolta di testimonianze relative all’epopea risorgimentale.

Chiusa la mostra, i materiali trovarono una prima sistemazione nel Salone dei Giardini Pubblici (ex Convento delle Carcanine) per essere poi trasferiti nel 1896 al Castello SforzescoOggi il Museo ha sede nel settecentesco Palazzo Moriggia, progettato nel 1755 da Giuseppe Piermarini a ridosso del vasto complesso di Brera.

Già sede, in epoca napoleonica, del Ministero degli Esteri e, in seguito, del Ministero della Guerra, il palazzo, passato nel 1900 alla famiglia De Marchi, fu donato al Comune di Milano dalla moglie del celebre naturalista Marco De Marchi e in quell'occasione destinato a sede museale.

Fin dalla nascita il Museo si presentò come una istituzione in grado di affiancare ai compiti di tutela della memoria e di costruzione dell'identità nazionale che gli erano propri il ruolo di istituto impegnato nel campo della ricerca grazie all'organizzazione di una biblioteca e di un archivio, che sono oggi tra i più importanti in Italia per lo studio della storia nazionale recente. 

Attraverso un articolato insieme di materiali composti da stampe, dipinti, sculture, disegni, armi e cimeli, le collezioni illustrano il periodo della storia italiana compreso tra la prima campagna di Napoleone Bonaparte in Italia (1796) e l'annessione di Roma al Regno d'Italia (1870).

L'ultimo allestimento risale al 2011 in occasione delle celebrazioni del 150° anniversario dell'Unità d'Italia. Mantenendo intatta la sequenza cronologica, il percorso espositivo, suddiviso in 14 sale, evidenzia alcuni episodi chiave della storia milanese ottocentesca e della costruzione dell'identità nazionale nel Risorgimento: l'ampia offerta stimola nuove riflessioni nel pubblico, permettendo di esplorare e riflettere sulla storia passata e sulle sue connessioni con quella contemporanea.