Sale XIII-XIV

Sale XIII-XIV

Il Regno d’Italia e la Terza Guerra d’Indipendenza 

Il Regno d’Italia nacque il 17 marzo 1861, quando il re Vittorio Emanuele II di Sardegna fu proclamato re d’Italia. Ma l’unificazione italiana non era completata: il Veneto e la città di Roma non appartenevano ancora la nascente stato. Il nuovo governo avrebbe dovuto fondere le tradizioni politiche, economiche, amministrative, sociali e culturali differenti nelle diverse parti della penisola. Inoltre la diffusa povertà e l’altissimo tasso di analfabetismo richiedevano un intervento urgente. Nel frattempo, nel 1862, Garibaldi riunì 1200 volontari per conquistare Roma.

Ma il sovrano, temendo una reazione internazionale in difesa del Papa, inviò l’esercito, che blocco i volontari sull’Aspromonte. Garibaldi fu ferito e arrestato. I crescenti contrasti fra Austria e Prussia riguardo la questione tedesca sfociarono, nel 1866, in una guerra aperta, offrendo all’Italia l’occasione per liberare il Veneto. L’8 aprile il governo italiano siglò un’alleanza militare con la Prussia e la Terza Guerra d’Indipendenza ebbe inizio. L’esercito italiano era debole ma la vittoria prussiana permise comunque di annettere Venezia e i territori veneti.

Il dipinto La partenza dei coscritti nel 1866 di Gerolamo Induno esprime il sentimento di partecipazione collettiva agli avvenimenti risorgimentali e all’ideale unitario. Si tratta di un’ampia scena di genere, ambientata in uno dei tanti villaggi lombardi, forse in Brianza, animata dai coscritti in partenza per la guerra: in guerra: le giovani moglie, i figli salutano composti da uomini pronti al sacrificio.

Il dipinto è testimonianza dell’acutezza espressiva di Induno, della sua straordinaria capacità di osservazione nella resa dei particolari, nella descrizione degli affetti e dei sentimenti. Un altro grande pittore, Carlo Ademollo, celebrò un altro degli episodi più significativi della fase conclusiva dell’epopea risorgimentale: la presa di Porta Pia a Roma da parte dei Bersaglieri il 20 settembre del 1870. Il Lazio fu così annesso con un plebiscito e Roma, la Città Eterna, nell’anno successivo, divenne capitale del Regno d’Italia.