Sale V-VI-VII

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Le cinque giornate di Milano e la Prima Guerra d’Indipendenza

Il dipinto di Carlo Stragliati evoca con particolare suggestione le Cinque Giornate di Milano, episodio cruciale della vicenda risorgimentale e preludio alla Prima Guerra d’Indipendenza. Due giovani donne, affacciate ad una finestra, sventolano il Tricolore, incarnando i sentimenti unitari e sottolineando la partecipazione femminile alla rivoluzione. Mentre le opere di Gerolamo Induno e Carlo Canella sono una fedele cronaca dei feroci combattimenti e delle barricate improvvisate nelle strade della città. La vittoria degli insorti spinse Carlo Alberto a dichiarare guerra all’Austria.

Anche a Roma, nel novembre 1848, scoppiò una rivolta: i liberali rivendicarono un governo democratico, riforme sociali e l’appoggio militare al Regno di Sardegna contro gli austriaci. Papa Pio IX, che respinse le richieste, fu costretto ad abbandonare la città; il potere temporale fu temporaneamente sostituito dalla nascente Repubblica Romana, fondata il 9 febbraio 1849 e guidata da Carlo Armellini, Giuseppe Mazzini ed Aurelio Saffi, uniti nel triumvirato. Giuseppe Garibaldi assunse il comando della difesa di Roma. Gerolamo Induno, esempio perfetto di soldato-pittore, prese parte alle vicende romane e realizzò una serie di dipinti ritraenti legionari garibaldini, inaugurando così un nuovo filone storico-evocativo che riscosse un grande successo nel panorama artistico ottocentesco. Nonostante il sacrificio di molti patrioti, tra cui Luciano Manara che sacrificò la sua vita per la libertà, l’esercito francese entrò a Roma il 3 luglio e ristabilì il potere temporale della Chiesa. Nel frattempo, la battaglia di Novara del 23 marzo 1849 segnò la definitiva sconfitta del Regno di Sardegna: Carlo Alberto fu costretto ad abdicare in favore di suo figlio Vittorio Emanuele, che firmò il trattato di pace il 6 agosto 1849. La parentesi rivoluzionaria si chiuse e l’Austria rioccupò il Lombardo-Veneto.

Numerose sono le opere a stampa raffiguranti i martiri dell’indipendenza, i protagonisti politici e i soldati che parteciparono alle diverse battaglie risorgimentali, a testimonianza del valore documentario dell’immagine a stampa e del notevole ruolo nella memoria celebrativa e nella formazione di un’identità nazionale. Una delle testimonianze iconografiche più interessanti delle vicende belliche che videro impegnato l’esercito piemontese nelle principali azioni militari del biennio 1848-1849 è l’album Campagnes de I’Armeé Piemontaise composto da 35 tavole litografiche tratte dai disegni di Stanislao Grimaldi del Poggetto commissionati da Alfonso Ferrero de La Marmora, allora ministro della Guerra.