Adamo ed Eva

Adamo ed Eva

Nel corso della sua produzione artistica Francesco Messina affronta più volte il tema della Cacciata di Adamo ed Eva dall’Eden e ne realizza più sculture in diversi materiali, come il granito rosso del Brasile, il bronzo e la terracotta policroma.

Una delle prime sculture in bronzo, del 1941, ritrae solo Adamo nell’attimo successivo alla caduta dal Paradiso, in un gesto che denota la presa di coscienza della propria nudità e della conseguente vergogna. 

Una versione in bronzo e una in granito rosso risalgono al 1956: Messina scolpisce Adamo ed Eva con gli occhi privi di pupilla imploranti e rivolti verso l’alto in cerca di comprensione e perdono, seduti fianco a fianco, in attesa del giudizio divino. 
Sempre nello stesso anno, l’artista realizza altre due sculture dei progenitori in bronzo dorato, conservate nello Studio Museo di Milano, che raccontano due momenti diversi dell’episodio della Genesi: la prima ritrae i progenitori nel momento successivo alla tentazione, mentre la seconda per la gestualità di Adamo, che richiama la “Cacciata” di Michelangelo nella Cappella Sistina, esprime la paura dell’ira divina. 

Lo Studio Museo conserva anche un’opera in terracotta policroma che riprende l’iconografia delle sculture in bronzo e in granito rosso del 1956: Adamo ed Eva sono seduti uno vicino all’altro tenendosi la mano, legati per sempre da un vincolo indissolubile.
Un intervento di restauro, eseguito nel settembre 2020, ha permesso di conoscere meglio   quest’opera e la sua tecnica esecutiva. Al di sotto della finitura, sono state individuate tracce di pigmenti rossi, verdi, blu, rosa e arancio, una velatura di probabile argilla stesa sull’opera e tracce di tessuto e di giornale sotto la base.