Storia dell'Evoluzione Umana

Storia dell\'Evoluzione Umana

Il Museo di Storia di Naturale di Milano presenta un nuovo allestimento permanente dedicato alla storia dell’evoluzione umana.
Il 19 dicembre 2023 ha riaperto infatti la sala dedicata alle origini della nostra specie con un allestimento che ha coinvolto, oltre ai Conservatori e al personale del Museo, progettisti, tecnici, grafici e artisti.

Frutto di lungo lavoro scientifico dei Conservatori del Museo, il percorso apre e mantiene il dialogo con le molte discipline scientifiche che nel corso della storia, e soprattutto oggi, scoprono, interpretano e riconoscono gli elementi narrativi dell’evoluzione umana: reperti zoologici dei Primati attuali, resti fossili, evidenza genetica, manufatti della cultura materiale e manifestazioni del pensiero. Parallela alla storia narrata corre dunque quella della scienza, i cui protagonisti sono i ricercatori e gli studiosi che hanno scritto e ancora stanno scrivendo questo affascinante racconto.

Concepita come un ambiente immersivo, denso e fluido al tempo stesso, la nuova esposizione, progettata da Migliore+Servetto, definisce un sistema ricco e articolato che consente al visitatore di cogliere e riconoscere gli elementi dell’evoluzione biologica e culturale che hanno caratterizzato la nostra storia a partire da circa 6 milioni di anni fa.
Oltre all’allestimento, M+S firma anche il concept generale in cui si integrano gli interventi multimediali, concepiti e realizzati da Studio Azzurro, e la grafica a cura di Nexo, guidando il pubblico attraverso diversi livelli di lettura che il visitatore è libero di seguire.

Combinando diverse tipologie espositive, la nuova Sala restituisce in modo immediato la ripartizione curatoriale in quattro macro-aree dedicate alla nostra storia evolutiva:
Chi siamo? la posizione dell’uomo nella natura e all’interno dell’ordine dei Primati
Un cespuglio africano: tra 6 e 2 milioni di anni fa in Africa si sono originate e hanno convissuto numerose specie di ominidi bipedi, tra cui le più antiche del genere Homo
Fuori dall’Africa: nel corso degli ultimi 2 milioni di anni circa, rappresentanti del genere Homo hanno a più riprese ampliato il proprio areale diffondendosi al di fuori dell’Africa
Homo sapiens: la comparsa dei più antichi appartenenti alla nostra specie

Al centro di ciascun’area campeggia una torre scenica, pensata come ambientazione di una narrazione tra il fisico e il digitale.
Tre ambienti video all’interno del percorso stimolano inoltre la percezione del visitatore coinvolgendolo emotivamente in una dimensione spazio-temporale. 
Le “linee del tempo”, grafiche e video, avvolgono il percorso come elemento di orientamento nell’esposizione del racconto.
I criteri flessibili dell’allestimento e gli spazi interpretativi tra loro coerenti restituiscono la complessità delle dinamiche evolutive della nostra storia e il forte legame con il ruolo delle scoperte scientifiche, protagoniste di questo processo.

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Minerali

Minerali

Il nuovo allestimento della sala 3 ospita la collezione di minerali, una delle più antiche del museo iniziata proprio con la sua fondazione, che oggi rappresenta un patrimonio fra i più importanti in Europa.

Più di 600 esemplari esposti tra cristalli, gemme e meteoriti costruiscono un percorso tra i più moderni in ambito museale, che racconta i minerali spaziando dall’astrofisica alla chimica-fisica, dalla scienza dei materiali alla valorizzazione delle georisorse, dalle dinamiche ambientali alla storia dell’uomo, alla gemmologia fino all’archeologia mineraria.

Nelle vetrine della grande sala si possono ammirare il celebre cristallo di Zolfo proveniente dalla miniera di Perticara (Pesaro-Urbino, Marche), ritenuto il più grande cristallo di zolfo del mondo, gli straordinari campioni di oro nativo in matrice di quarzo della Valle d’Aosta, gli enormi cristalli di fluorite della miniera Zogno (Bergamo), il perfetto cristallo di topazio brasiliano di oltre 40 chili di peso, la gemma grezza di “morganite” brasiliana di oltre 40.000 carati, i cristalli di ametista degli storici ritrovamenti di Traversella (Torino), le druse di cristalli di demantoide della Val Malenco e molti altri ancora.

Il gioco di luci led fredde e calde del nuovo allestimento, insieme alla possibilità di retro-illuminare molti dei cristalli, permettono di valorizzare i colori, le trasparenze e le geometrie dei campioni esposti, che tuttavia rappresentano solo una parte delle migliaia di esemplari di cui si compone la collezione del Museo, che conta circa 40.000 pezzi.

Da non perdere: la vetrina che permette di osservare come cambiano alcuni minerali se sottoposti ai raggi ultravioletti

La sala è preceduta da un focus dedicato alla figura di Ettore Artini, pioniere delle scienze mineralogiche a Milano Scopri di più