CHE ARIA TIRA

CHE ARIA TIRA

​​​​​​​La Qualità dell'Aria a Milano


La qualità dell’aria in città è il risultato dell’interazione di fattori eterogenei. Diversi elementi, come il contesto geografico e le condizioni meteo-climatiche, incidono sull’evoluzione della concentrazione di emissioni. Un ulteriore elemento fattore è costituito dalla fonte da cui le emissioni originano.

L’ARIA DI MILANO
Le particolari condizioni geografiche e meteo-climatiche di Milano sono un fattore di pressione per la qualità dell’aria che si aggiunge al ruolo delle emissioni locali.
La presenza delle catene montuose che chiudono su tre lati la pianura padana influisce sulla circolazione generale, blocca le perturbazioni e i venti provenienti dall’Atlantico settentrionale e sfavorisce il rimescolamento delle masse d’aria.

Le condizioni estremamente favorevoli all’accumulo degli inquinanti, registrate in tutta la Pianura Padana, non sono paragonabili ad alcun altro contesto geografico e climatico in Europa. Fanno sì che il confronto tra la qualità dell’aria a Milano e nelle altre grandi città europee sia in generale sfavorevole per il capoluogo lombardo, con concentrazioni elevate di particolato fine (PM10 e PM2,5), NO2 e O3 spesso comparabili o superiori, anche ai valori rilevati presso città in cui le emissioni sono maggiori (Vautard et al., 2007; Cuvelier et al., 2007; EEA, 2007).

L’inquinamento atmosferico è il primo fattore ambientale di rischio per la salute dei milanesi. A Milano, come nel resto della Pianura Padana, si stima che ciascun abitante perda tra i 2 e i 3 anni di vita per l’esposizione a concentrazioni degli inquinanti atmosferici superiori ai valori-limite OMS.

Ai problemi legati all’esposizione a inquinanti di tipo diffuso vanno sommati i danni sociosanitari ed economici relativi all’esposizione al “traffico di prossimità”, ossia la residenza o permanenza in aree ad alto traffico veicolare, caratterizzate dalla presenza in atmosfera di inquinanti “primari” di notevole tossicità.

A questa esposizione si associano effetti sulla salute acuti e cronici, con importanti costi socioeconomici per aumento di mortalità e frequenza di problemi cardiovascolari, polmonari e respiratori, ma anche per ricoveri ospedalieri, bronchiti croniche, asma e uso di broncodilatatori nei bambini, giorni di ridotta attività e giornate di lavoro perse.

I DATI DI MILANO
Un’analisi relativa ai principali inquinanti mostra che quelli critici per Milano sono PM10, PM2,5, NO2 e O3.

La qualità dell’aria a Milano, malgrado sia molto migliorata negli ultimi anni, non rispetta i valori-limite previsti dalle norme UE e nazionali e dalle Linee-guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
Due procedure di infrazione della Commissione Europea, che coinvolgono anche il territorio del Comune di Milano, sono state avviate nei confronti dell’Italia per il particolato (PM10) e il biossido di azoto (NO2). Queste procedure impongono l’attivazione di tutte le misure utili al rientro nei valori-limite nel più breve tempo possibile.
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Inoltre, la sottoscrizione volontaria da parte del Sindaco di Milano Beppe Sala della C40 Clean Air Cities Declaration (ottobre 2019) conferma la necessità di rispettare quei valori e quelli indicati dalle Linee-guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per la concentrazione di PM10, PM2,5, NO2 e ozono.

La Dichiarazione impegna la città a individuare entro il 2021 le misure necessarie non solo a soddisfare al più presto i limiti fissati dalla normativa nazionale ed europea, ma anche ad avvicinarsi a quelli ben più impegnativi previsti dalle Linee-guida dell’OMS. Secondo la Dichiarazione, le azioni necessarie a migliorare la qualità dell’aria devono essere integrate con il contrasto ai cambiamenti climatici.

La risposta operativa del Comune di Milano alla Dichiarazione consiste nella attuazione del PIANO ARIA E CLIMA e specificatamente nelle azioni dedicate al miglioramento della qualità dell’aria.

Fonte: PIANO ARIA E CLIMA

 

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