IL MISTERO DELL'ACQUA

IL MISTERO DELL'ACQUA - inaugurazione 2 maggio ore 18:00

dal 03 mag 2024 al 26 mag 2024
Acquario Civico

IL MISTERO DELL’ACQUA
FRANCESCO TONIUTTI
a cura di Paolo Biscottini
ACQUARIO CIVICO DI MILANO
dal 3 al 26 maggio 2024
Inaugurazione 2 maggio ore 18.00

Giovedì 2 maggio l’Acquario Civico presenta la mostra “Il mistero dell’acqua” dell’artista Francesco Toniutti, promossa dal Comune di Milano Cultura e dall’Acquario Civico di Milano e curata da Paolo Biscottini.In programma dal 3 al 26 maggio la mostra è occasione per l’esposizione di una serie di opere inedite ispirate da testi biblici e letterari intorno al tema dell’acqua, della vita e del destino. Partendo da suggestioni nate dalla vicenda di Giona e della sua “trasposizione” ottocentesca, 
Moby Dick, il percorso – articolato in tre sezioni - giunge sul finire ad una “traduzione pittorica” di brani poetici di Eliot e Ungaretti.
Toniutti prosegue il suo percorso artistico con oltre 30 opere in cui l’immaginario figurativo, attraverso il gesto espressivo, si spinge fino alla visione.
Per la prima volta sono esposte ceramiche a completamento del ciclo pittorico.

GIONA E MOBY DICK
In questa prima sezione, Giona, in disaccordo col volere divino, vorrebbe fuggire in incognito su una nave ma viene gettato in mare e inghiottito dalla balena trovandosi spaesato in una nuova condizione, come in un ordine creaturale sconosciuto. Passando attraverso una morte apparente, giace per tre giorni all’interno del cetaceo dove trova colori e prospettive che non conosce. Arriva a implorare Dio ma, alla fine, accetta il destino che Egli gli ha disegnato. Moby Dick è il poema della modernità, dove il mare misterioso degli antichi diventa percorribile. Tutto riecheggia la Bibbia ma il protagonista Achab ostinatamente persegue il suo unico scopo: distruggere la balena. Così, nella solitaria ossessione, distrugge se stesso.

“I PERSONAGGI D’ACQUA”
Nella sezione dei “personaggi d’acqua”, nati dalla suggestione di opere scritte in periodi diversi (dalla Bibbia a Melville, attraverso Shakespeare), Toniutti ritrae figure che affrontano il loro destino secondo il compito ad essi assegnato. Metaforicamente, l’acqua ne scava i profili, li immerge o li respinge delineando il loro carattere. Giona, Achab e i “personaggi d’acqua” siamo noi, in ogni condizione umana, di fronte al dramma della scelta e della decisione (o della non decisione).

“IL FIUME È DENTRO DI NOI, IL MARE TUTTO INTORNO”
In quest’ultima parte infine l’acqua, elemento primordiale, che ci fa vivere nei primi tempi dopo il concepimento e ci accompagna e sostiene per tutta la vita, diventa fattore di redenzione. Il fiume in T. S. Eliot è anche metafora del fluire del tempo. L’onda del mare diventa simbolo di un tempo “che non è nostro”.
Anche nei due lavori sulla poesia di Ungaretti è riproposta un’idea “resurrezionale” dell’acqua: nel rigenerativo riposo e nel gesto di alzarsi e andare.

Catalogo a cura di Paolo Biscottini. 
Video tematico con immagini delle opere e lettura brani di Andrea Soffiantini e musica di Roberto Andreoni.

 

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Comunicato stampa e invito inaugurazione