Famedio. Oggi al Monumentale la cerimonia di scoprimento della lapide dei nuovi benemeriti

Famedio. Oggi al Monumentale la cerimonia di scoprimento della lapide dei nuovi benemeriti

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Milano, 2 novembre 2022 – Si è svolta questa mattina, al Famedio del Cimitero Monumentale, la cerimonia di scoprimento della lapide con i nomi dei benemeriti.

Il discorso del sindaco di Milano, Giuseppe Sala

Care e cari concittadini, 
è sempre un’emozione partecipare a questa cerimonia. Per me è un’emozione rappresentare la mia città in questo luogo dedicato ai cittadini che hanno fatto la storia di Milano e del Paese. 
Oggi il Famedio viene arricchito di 14 nuovi nomi: donne e uomini che hanno lasciato un segno indelebile nella vita della comunità, portando un contributo unico, originale e irripetibile. 
La vita e le opere di ciascuno di loro saranno ricordate brevemente, una ad una, dalla Presidente del Consiglio Comunale, Elena Buscemi. 
Il dibattito appassionato e il coinvolgimento della società civile nella scelta delle personalità da iscrivere al Famedio sono una dimostrazione eloquente dell’importanza che queste figure hanno avuto nella vita di Milano. Sono al tempo stesso una testimonianza del valore che ogni milanese attribuisce a questo luogo e a ciò che rappresenta. 
Ognuno di questi grandi milanesi – milanesi per nascita o per scelta - ha lavorato, ha agito, ha creato qualcosa di nuovo in ambiti diversi: dall’impegno civile all’arte, dall’economia alla cultura. Tutti insieme rappresentano, quasi simbolicamente, la varietà, la diversità, la ricchezza della nostra città. 
I nomi di alcuni sono noti a tutti, altri godono di fama indiscussa nel campo dove si sono applicati. Tutti però sono parte integrante della nostra storia: ciascuno di loro è espressione di tradizioni, di culture e di esperienze diverse, ma tutti rappresentano al meglio Milano, e “il meglio” di Milano. 
Questa giornata, questo atto di memoria e di riconoscimento della grandezza di Milano e di alcuni dei suoi figli migliori, rappresenta quindi un’iniezione di fiducia, di energia e di speranza da cui dobbiamo trarre ispirazione. 
Dalle donne e dagli uomini ricordati nel Famedio viene un insegnamento che oggi, in una fase storica difficile per la città, per il Paese, per il mondo intero, è più che mai valido. 
Il modo migliore per dare concretezza a questo messaggio di speranza è seguire il loro esempio: ricordarli rimanendo uniti anche se diversi, rendendosi conto dei bisogni degli altri, facendo spazio ai sogni, ai desideri, alle speranze di pace e di giustizia che tutti abbiamo nel cuore, ognuno con la propria storia, la propria specificità, la propria sensibilità. 
Milano del resto - lo sappiamo - è una città unica proprio per il suo saper essere libera, accogliente e aperta alle diversità. Per la sua capacità di guardare alla sostanza, di guardare al merito di ciascuno. 
Milano è grande perché sa offrire a tutti, senza distinzioni, l’opportunità di realizzarsi e di realizzare qualcosa di bello, di utile, di buono per sé e per la comunità nel suo insieme. 
Questa capacità di accogliere e di dare valore alla Persona, per quello che è e per quello che sa fare, è una virtù di cui tutti noi milanesi dobbiamo essere fieri. È una virtù che dobbiamo coltivare e insegnare ai nostri figli, perché rimanga per sempre tratto distintivo della nostra città. Perché sia per sempre la molla che ci fa progredire insieme, come individui e come comunità. Grazie.

Il discorso della Presidente del Consiglio comunale, Elena Buscemi

Signor Sindaco, Signor Prefetto, care e cari familiari, 
Ogni anno il 2 novembre Milano ritrova sé stessa, le sue radici, le fondamenta ideali e valoriali che rendono la nostra città un punto di riferimento economico, sociale e culturale per l’Italia e il resto d’Europa. Questa riscoperta delle nostre capacità lenisce il dolore per le 14 personalità che oggi celebriamo per l’eternità con l’iscrizione al Famedio, e ci incoraggia nell’affrontare le prove del presente e del futuro. 
Negli ultimi due anni e mezzo Milano come il resto del mondo sta attraversando una nuova fase, piena di difficoltà impreviste che erroneamente pensavamo cancellate dalla storia. Dalla pandemia alla guerra ai confini dell’Europa, dalla crisi energetica al ritorno di inflazione e recessione, sono sempre più aspre le problematiche che la nostra città deve risolvere. 
Grazie al Famedio, il tesoro di idee e azioni che ha illuminato la storia millenaria della nostra comunità risplende con ancora più vivacità. L’esempio trasmessoci dalle biografie delle milanesi e dei milanesi che ora elencherò brevemente anima di creatività, ingegno e passione civile i nostri sforzi per un presente e futuro migliori.   

Maria Nives Iannacone: Notaia per diversi decenni a Milano, è stata una cultrice delle legalità e ha contribuito con le sue capacità giuridiche e umane a consolidare il ruolo della nostra città come capitale italiana del Terzo Settore.   

Valentina Crepax: Scrittrice e giornalista, la sua penna acuminata e dotata di pungente ironia ha intercettato i nuovi modi di fare e le nuove tendenze spesso originatesi a Milano e poi diffusesi nel resto d’Italia.  

Fernanda Enrica Leonia Vigo: Designer, le sue opere hanno affascinato l’Italia e il mondo. Il suo talento artistico ha arricchito la nostra città con diverse opere da lei progettate, tra le quali c’è il cimitero di Bruzzano, e ha reso Milano capitale globale del design.  

Miranda Rossi: Staffetta partigiana, ha sostenuto la Resistenza giovanissima, affiancando le Brigate SAP Garibaldi. Il suo impegno simboleggia il coraggio di tante donne della nostra città protagoniste della lotta per la Liberazione 

Valentina Cortese: Musa di grandi registi e indimenticabile signora delle scene, Valentina Cortese è stata un’icona della recitazione che ha dato lustro globale a Milano e all’Italia, in decine di film indimenticabili e nelle leggendarie rappresentazioni dirette da Strehler sul palco del Piccolo Teatro.  

Luisa Pronzato: Giornalista e fondatrice del primo spazio online dedicato alle donne, la 27esima Ora di Corriere.it, è stata una testimone del nostro tempo e una combattente tanto generosa quanto creativa per l’emancipazione femminile.  

Leonardo Del Vecchio: Un modello insuperato di imprenditore innovativo, capace di muoversi con successo sui mercati internazionali mantenendo un solido contatto con il Paese e con il territorio, un esempio di riscatto umano e sociale dopo l’infanzia al Martinitt   

Valerio Onida: Presidente della Corte costituzionale dopo aver insegnato la nostra legge fondamentale a migliaia di studenti della Statale, è stato un maestro del diritto, studiato e applicato con l’obiettivo di tutelare i diritti di tutti, a partire dai più deboli, e rendere più giusta la nostra società. 

Carlo Smuraglia: Presidente del Consiglio regionale della Lombardia, senatore per 3 mandati e indimenticabile guida dell’ANPI, da partigiano ha combattuto per la Liberazione e la democrazia, da avvocato e da politico per la difesa e il rispetto dei diritti e della Costituzione. 

Riccardo Terzi: Politico e sindacalista, è stato capogruppo del PCI in Consiglio comunale, è stato segretario regionale della Cgil e dello SPI lombardi, oltre che ha rappresentato il mondo del lavoro nel CNEL. 

Salvatore Veca: Uno dei più importanti filosofi italiani contemporanei, docente universitario, autore di numerosi saggi e curatore di collane editoriali, è stato una delle menti che più hanno contribuito allo sviluppo culturale e sociale di Milano e dell’Italia negli ultimi decenni. 

Ennio Doris: Una persona per bene, che ha sostenuto infinite iniziative benefiche, un imprenditore insignito dell’onorificenza di Cavaliere del Lavoro, un grande banchiere che con le sue idee ha aumentato la centralità di Milano nella finanza italiana ed europea.   

Alessandro Mendini: Architetto, designer, artista milanese e italiano, ha firmato nel mondo importanti opere architettoniche e oggetti artistici e di design di grande ispirazione, esposti in diversi musei internazionali. 

Franco Quadri: Giornalista, critico teatrale, traduttore, saggista e intellettuale apprezzato in Italia come all’estero, voce narrante e al contempo protagonista di un periodo leggendario della vita di Milano come la genesi del teatro stabile e l’affermazione popolare di questa forma d’arte. 

 I nuovi iscritti al Famedio rappresentano la pluralità valoriale, culturale, politica e sociale che sorregge Milano. Le loro biografie rinnovano un messaggio senza tempo, che tutta la città condivide: la forza di Milano sono i valori realizzati nelle azioni delle e dei milanesi.  
Il modello Milano che queste 14 personalità hanno contribuito a realizzare si basa sul nostro impegno, sulla nostra volontà di farlo crescere come hanno fatto le donne e gli uomini che onoriamo in questo Tempio. 
Oggi siamo qui per dire a tutte e a tutti loro il nostro grazie. Occorre prendere esempio dalle loro vite al fine di proseguire la trasformazione di Milano nel segno di progresso e innovazione nonostante le sfide così impegnative che stiamo affrontando, e contribuire a rendere sempre più libera e giusta la nostra città e il nostro Paese.

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Aggiornato il: 07/11/2022