La Villa Reale e il Giardino

La Villa Reale e il Giardino

La Villa

La Villa è una costruzione a tre piani avente due ali avanzate più basse che abbracciano la corte d’onore. Questa è schermata su via Palestro da una superficie in muratura a bugne sporgenti, elegantemente scandita da archi d’accesso e nicchie.

Nella Villa si distinguono due facciate:
La prima, ingresso dell’attuale museo, accoglie al centro del pianterreno tre archi bugnati sormontati da quattro colonne ioniche che proseguono visivamente e culminano nelle quattro sculture della balaustra.
La seconda facciata, nascosta alla vista perché proiettata sul giardino retrostante, recupera lo schema frontale e lo ripropone in tre moduli aggettanti che, insieme ai timpani classici, danno movimento e plasticità all’edificio.

La scansione razionale delle superfici, la semplicità delle partiture architettoniche e la presenza di bassorilievi in terracotta conferiscono alla Villa la sua inconfondibile eleganza, memore della sapienza piermariniana e ben rappresentativa dell’estetica neoclassica. L’apparato decorativo, composto da un elevato numero di statue e rilievi di soggetto mitologico, è progettato dal poeta Giuseppe Parini e scolpito dalle sapienti maestranze che operano, negli stessi anni, alla facciata del Duomo.
All’interno il piano terra è decorato dagli estrosi motivi ornamentali tardo-settecenteschi di Giocondo Albertolli, già collaboratore del Piermarini nei progetti decorativi di Palazzo Reale e di Villa Reale a Monza. La decorazione del primo piano è invece dei primi decenni dell’Ottocento e rappresenta il cambiamento di gusto nell’epoca napoleonica culminante nel Parnaso, celebre affresco di Andrea Appiani.

La Villa Reale e il Giardino

Il Giardino

Il giardino all’inglese della Villa, il primo di questo tipo a Milano, è una delle ragioni di maggiore ammirazione e novità per i visitatori contemporanei alla sua realizzazione alla fine del XVIII secolo. Il giardino, di carattere “pittoresco”, ricrea un paesaggio naturale dove la vegetazione, riappropriandosi delle vestigia della storia, lascia affiorare antiche rovine.

Al centro, il laghetto è disegnato in modo da non consentire mai una sua visione unitaria, così da suggestionare l’immaginazione dell’osservatore, mentre le forme naturali e romantiche del giardino si integrano perfettamente con il carattere classico e razionale dell’edificio, esaltandosi a vicenda.