Adolfo Wildt - Vir temporis acti

Adolfo Wildt - Vir temporis acti

Adolfo Wildt
(Milano, 1868-1931)

Vir temporis acti (Uomo antico)
1914 (da un modello del 1910-1911)
marmo su base di bronzo, cm 56 × 40 × 39; iscrizione sulla base «vomo antico»; firmato sulla spalla a sinistra «a. wildt»
inv. GAM 1647, dono Attilio Vercelli, 1920

Vir temporis acti era un grande torso – disperso durante l’ultima guerra – ispirato al Torso del Belvedere, realizzato da Wildt per il castello di Döhlau del nobile prussiano Franz Rose, suo mecenate dal 1894 al 1912: inviato all’Esposizione Triennale di Milano nel 1912, suscitò vive polemiche. Wildt isolò il busto e la sola testa, come in questo esemplare, replicata diverse volte e presentata a numerose esposizioni in Italia e all’estero, con il titolo di Uomo antico. L’opera mostra la complessità delle influenze di Wildt, che vanno dalla scultura antica all’arte del Rinascimento lombardo, in particolare Bamabia, al Barocco, fino ai suoi contemporanei, mentre la preziosità della lavorazione e il decorativismo astratto (come nei capelli)  rimandano alla Secessione viennese. Elementi riletti attraverso il virtuosismo della lavorazione del marmo e l’esasperazione espressionista dei dati naturali, evidente nella tensione dei muscoli del collo e del viso.