Nella giornata conclusiva dell'Art Week milanese, l'artista ungherese Andi Kacziba realizzerà la performance, tutta al femminile, Crushing Destiny, a cura di Raffaella De Chirico.

Con questo ultimo atto si chiude dunque un ciclo di quattro azioni performative:

Turning (G)old, 2018. L'artista ha indagato la percezione della societa rispetto alle donne non più in giovane età, riempiendo le rughe del suo volto con dell'oro, il segno epidermico veniva in questo modo evidenziato ed impreziosito seguendo la tecnica giapponese del Kintsugi.

Silent Childlessness, 2019. La metà di un'anguria è posizionata tra le gambe dell'artista che con un grosso coltello da cucina la svuota della polpa, sottolineando attraverso la crudezza dell'azione una serie di situazioni legate alla maternità ma anche all'assenza della stessa.

Prendi il mio cuore, 2022. Prendi il mio cuore! Ma anche il mio fegato, i miei reni, a condizione che abbiano ancora un valore; mutuato dalla celebre poesia di Saffo, "Prendi il mio cuore e portalo lontano", l'artista invita provocatoriamente il visitatore ad appropriarsi dei suoi organi vitali. Cosa può altro offrire alla società una donna che alla soglia dei cinquant'anni ha compiuto delle scelte non convenzionali e non completamente accettate dalla società?

Il temuto traguardo del cinquantesimo anno d'età dell'artista è arrivato e con esso la necessità della chiusura del ciclo performativo legato alla fertilità ed alla maternità. ln Crushing Destiny, attraverso un gesto ripetuto e metaforico dal sapore psicomagico Jodorowskiano, Kacziba narra attraverso l'azione il sopraggiungere della fine dell'età fertile, l'atto di presa di coscienza ed infine la sua accettazione.

Prenotazione obbligatoria, scrivendo a: crushingdestiny.performance@gmail.com