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Grande Medaglia d’Oro alla Memoria
Hanno combattuto contro un nemico invisibile, imprevedibile, sconosciuto. Lo hanno affrontato con coraggio e abnegazione, mettendo a rischio se stessi per salvare gli altri e cadendo vittime di quello stesso male. Mentre tutto il Paese si fermava nell’attesa della guarigione, il suono delle sirene non si è mai spento, i soccorsi non si sono arrestati nemmeno per un attimo. E dentro ogni mezzo, nei corridoi degli ospedali, nelle case di cura e ovunque ci fosse un malato da assistere, uomini e donne a prodigarsi nella cura. Non c’è gratitudine più forte di quella verso il soccorritore che perde la vita mentre compie il proprio dovere, salvare l’esistenza di un altro essere umano in pericolo. Non c’è messaggio di solidarietà e altruismo più grande di quello che queste donne e uomini della sanità hanno dato ogni giorno con le loro azioni, mai a parole, perché non c’era tempo nemmeno per fermarsi a pensare. Ogni vita spezzata è una ferita che Milano ricuce con il ricordo di ognuno di loro.
Medaglia d'Oro alla Memoria
Per i colleghi tassisti sono eroi caduti sul lavoro, simbolo di una categoria che, anche nei momenti più difficili della pandemia, non ha voluto far mancare alla città un servizio essenziale per molti. Senza mai rifiutare una corsa, guidando talvolta anche gratis, hanno accompagnato tutti quelli che avevano urgenza e necessità di spostarsi per motivi sanitari a Milano e nell’hinterland: infermieri, medici, operatori e pazienti. Giuseppe, 63 anni, con un passato nella Polizia Locale, era il tassista del San Paolo: faceva avanti e indietro tra il suo quartier generale, il parcheggio di Famagosta, e l’ospedale dove poi ha lottato contro il Covid-19. Come Mauro, 57 anni, ex pugile, che fino all’ultimo è rimasto in servizio. Entrambi vittime, ad un mese di distanza l’uno dall’altro, di un male contro il quale avevano deciso di combattere continuando a fare il proprio lavoro, ogni giorno e in prima linea per la loro città.
Paladina delle battaglie per i più deboli, soprattutto delle donne costrette a una prepotente subordinazione, nel 1999 fonda il Coordinamento italiano per il sostegno alle donne afghane. Cinque anni dopo, l’associazione sposa anche la causa della resistenza curda e si impegna contro le violenze e i soprusi subiti dal genere femminile nei paesi arabi, in Maghreb e in Turchia. Proprio durante un’attività di monitoraggio internazionale contro brogli e intimidazioni in occasione delle elezioni turche del 2018, viene fermata e detenuta per due settimane. Tornata a Milano, continua la sua attività ‘dalla parte di chi non ha voce’, creando ovunque reti di donne che sanno sostenersi fra loro: ma è lei il punto di riferimento e di speranza per il futuro, un’amica sulla quale si può sempre contare. Per Milano, la sua città natale, ha contribuito alla fondazione della Casa delle Donne e si è impegnata per risolvere le problematiche del quartiere di via Padova.
Per oltre trent’anni ha raccontato i drammi e le speranze del continente africano con acume, intelligenza e sensibilità messi al servizio di una solida competenza professionale e di una vivida passione civile, che gli hanno consentito di denunciare le ingiustizie, le disuguaglianze e le verità dei popoli del Sud del mondo. L’ha fatto da giornalista, a Radio Popolare e alla rivista Africa, e come autore di reportage, documentari e saggi tradotti in più lingue, l’ultimo dei quali, “Mal d’Africa”, pubblicato postumo pochi mesi fa. Del continente africano ha seguito le principali crisi, i conflitti, le rivoluzioni, le svolte democratiche, in Etiopia come in Somalia, in Ruanda come in Ciad e in Angola. È stato inviato anche in Medio Oriente e in America Latina. Un maestro che con grazia, lucida competenza e notevole umanità ha acceso i riflettori sulle storie di luoghi spesso dimenticati, diventando a tutti gli effetti la Voce dell’Africa.
Medaglia d'Oro
Voce autorevole per chiunque si occupi del diritto all’istruzione dei più giovani, è stata e continua ad essere una strenua sostenitrice del sistema educativo integrato nell’ambito del quale scuole pubbliche, paritarie e private rappresentano i tasselli di un’offerta ampia e composita. Collaborando alla conduzione del Gruppo di studio nazionale sulla Parità scolastica della Camera dei Deputati e partecipando in qualità di esperta a diversi Tavoli del Ministero dell’Istruzione, ha portato avanti l’istanza del pluralismo educativo, difendendo il diritto delle famiglie alla libertà di scelta nell’istruzione dei propri figli. Nelle numerose pubblicazioni che portano il suo nome ha lanciato sfide e obiettivi per la scuola pubblica - statale e paritaria - che immagina sempre più aperta e di qualità.
Inizia a navigare a 10 anni, coltivando instancabilmente la sua sintonia con il mare sia nella pratica agonistica, scandita da record e successi, sia nello studio dell’ingegneria e di tutte le materie che gli consentono di migliorare le prestazioni nautiche. Appassionato ma metodico, dopo aver raggiunto il podio in numerose competizioni nel nostro Paese e all’estero, è il primo italiano nella storia a vincere la Mini Transat, la mitica regata transatlantica in solitaria su barche di 6,5 metri senza comunicazione con la terra. Cura personalmente la progettazione dei suoi natanti, impegnandosi per una navigazione più ecosostenibile, attraverso la riduzione delle plastiche monouso e l’introduzione delle energie rinnovabili. La sua giovane ma già brillante storia di successi e medaglie è l’esempio che non c’è traguardo che si raggiunga senza impegno, costanza ed equilibrio.
Alla guida del Carcere di Bollate e dell’Istituto minorile Beccaria, dimostra ogni giorno quanto moderno e innovativo sia il suo modo di intendere la direzione di un istituto penitenziario. Nel carcere lavora a diversi progetti, tra cui l’avvio dell’asilo nido per i figli del personale, aperto al territorio e ai figli delle detenute. E nei mesi di emergenza sanitaria, attiva un impianto per la produzione di mascherine da destinare alla Protezione Civile. Convinta che ogni giovane recuperato sia una vittoria per tutti, si batte affinché la chiesa e il teatro del Beccaria vengano entrambi aperti alla città. Le sue iniziative sono esempio di condivisione e integrazione. Il suo lavoro è improntato al civismo e al recupero di ogni detenuto. Promotrice della cultura della legalità e ispirata dal dettato costituzionale sulla funzione rieducativa della pena, incoraggia la conoscenza del carcere oltre stereotipi e pregiudizi.
Arrestata nei giorni dei grandi scioperi antifascisti nelle fabbriche del Nord del 1944 e deportata prima a Mauthausen, poi ad Auschwitz e infine in Austria, è tra i pochi sopravvissuti a quell’ondata di deportazioni. Cresciuta nel quartiere dell’Ortica, diventa operaia all’età di 15 anni e ne ha solo 18 quando è costretta a subire l’orrore di dover abbandonare i propri affetti, venire stipata su treni con settanta persone a vagone e cercare di sopravvivere alle sofferenze dei campi nazisti. Riesce a tornare a casa nell’estate del ‘45 e da allora impernia la propria vita sull’affermazione degli ideali che animano la Costituzione e sui valori dell’antifascismo. Un impegno civico che la porta a rendersi protagonista del recupero dell’ex acquedotto del Municipio 4 e della sua trasformazione nel centro Acquabella, che negli anni è diventato un luogo di ritrovo e di aggregazione vivo e fruibile per gli abitanti della zona.
Da oltre quarant’anni, racconta in versi e musica le storie della gente comune, i sentimenti, i cambiamenti sociali, alternando momenti di spensieratezza a riflessioni su temi importanti. Nella sua carriera è passato dallo Zecchino d’Oro a Sanremo, mantenendo inalterato il suo sguardo sensibile e attento alla natura umana. Con creatività e versatilità ha mescolato generi e linguaggi differenti, dal cabaret al jazz fino alle sonorità brasiliane, portando avanti la grande tradizione autoriale italiana. Sempre attento al sociale, più di una volta ha messo la sua arte al servizio di chi ha bisogno, sensibilizzando il pubblico su argomenti seri come la violenza domestica sui bambini. Quest’anno, in piena emergenza Covid-19, ha dedicato alla sua città duramente colpita dalla pandemia una canzone in dialetto milanese, ispirata dalle difficoltà di questo periodo ma dedicata a tutte le persone che, a Milano, in Lombardia e in tutto il Paese, hanno fatto il proprio dovere.
Dopo la laurea a Bologna, inizia la sua carriera scientifica in tutto il mondo, dirigendo istituti e laboratori che grazie alla sua guida si rendono protagonisti di importanti scoperte in campo medico. Resta Milano l’epicentro della sua attività, sia attraverso l’insegnamento universitario sia a capo di studi e ricerche di massimo rilievo nel campo dell’oncologia. Personalità di rilievo internazionale, contribuisce a dare prestigio alla scienza e all’Accademia milanese. Allo studio e alla ricerca affianca poi una brillante capacità di divulgazione scientifica, con una vastissima produzione di articoli e lavori citati in tutto il mondo. Si impegna costantemente per la promozione della carriera dei giovani ricercatori. Convinta che il progresso scientifico rappresenti una parte essenziale dello sviluppo dell’umanità, è attualmente membro del Comitato Tecnico Scientifico nominato dal Ministro della Salute per la lotta contro il Covid-19.
La prima parte della sua vita racconta di un ingegnere dall’avviata carriera dirigenziale per le più note aziende italiane e internazionali. Poi, trent’anni fa, la difficile separazione coniugale cambia il corso degli eventi. La tempesta che lo coinvolge insieme ai tre figli scatena in lui la necessità di un cambio di rotta. Lascia il lavoro e decide di dedicarsi totalmente a quella battaglia che, da dolore personale, diventa missione. Dedizione, ascolto, aiuto ed empatia sono alla base delle due associazioni di cui è fondatore e presidente, “Papà separati Milano” e “Famiglie Cristiane separate”, che da anni offrono sostegno a migliaia di genitori in difficoltà. Oggi, a 86 anni, la battaglia continua con lo stesso granitico obiettivo: garantire ai papà separati di essere protagonisti nella cura e nell’educazione dei figli, attraverso il riconoscimento del loro inviolabile diritto di essere genitori.
Ventidue anni di passione e intelligenza dedicati al teatro e alla città. La competenza e l’autorevolezza con cui ha guidato una grande stagione del Piccolo Teatro hanno contribuito a confermarlo un’eccellenza italiana e un punto di riferimento della produzione teatrale europea. Grazie alla sua direzione, il Piccolo ha creato un forte legame di comunità con Milano, formando centinaia di nuovi artisti e valorizzando i giovani talenti. Al tempo stesso ha saputo accentuarne la vocazione interdisciplinare e di palcoscenico internazionale, capace di generare quella cultura delle differenze che ne ha fatto il Teatro d’Europa italiano. Leale agli obiettivi dei fondatori del Piccolo nell’immediato Dopoguerra, ha saputo seguire, grazie al rigore e al senso di responsabilità che ha guidato la sua gestione, quella ‘funzione pubblica’ del teatro che è la sola in grado di costruire la forma più autentica di cittadinanza.
Influencer, imprenditori, intrattenitori. Impossibile ridurre a una definizione questa coppia che raggiunge oltre 33 milioni di follower. Durante la prima fase dell’emergenza sanitaria, hanno messo la notorietà al servizio della lotta al Covid-19 per provare a lenire le ferite della loro città. Con un racconto ironico sulla vita da famiglia milanese in quarantena, hanno sensibilizzato sull’importanza di osservare le regole per contenere il contagio. Con altruismo unito a senso pratico, hanno lanciato una raccolta fondi per l’ampliamento in tempi record del reparto di terapia intensiva dell’Ospedale San Raffaele. A questo risultato straordinario si aggiunge l’impegno come volontari dell’iniziativa “Milano Aiuta”. Preparando la spesa e pedalando per la città per consegnare cibo alle famiglie in difficoltà, hanno mostrato quanto sia importante, anche con gesti semplici, porgere la mano ai più fragili nel segno di un autentico spirito ambrosiano.
Ha dedicato la propria vita a promuovere cultura, servizi e politiche a sostegno dell’infanzia, collaborando alla definizione di modelli innovativi per realizzare un’offerta educativa pubblica di prima qualità. Grazie al suo lavoro competente e appassionato, prima da assessora all’Educazione del Comune di Milano nel 1992 e poi, nel 2016, come membro del gruppo di lavoro che ha redatto le linee pedagogiche per i servizi all’infanzia, ha contribuito a realizzare quel sistema che è tuttora fiore all’occhiello della città. Ha inoltre ideato e promosso la nascita di servizi innovativi come i Centri per le Famiglie, a Milano e poi in tutto il territorio nazionale. Come professoressa di Pedagogia generale e sociale presso l’Università di Milano-Bicocca ha difeso la necessità di un costante percorso di aggiornamento per i lavoratori e contribuito a sensibilizzare generazioni di educatori sull’importanza delle sperimentazioni innovative.
Uno degli esperti internazionali più rilevanti nel campo del trattamento dei tumori al fegato, il cui lavoro ha segnato la storia dell’epatologia. All’Istituto Nazionale dei Tumori guida il primo gruppo medico chirurgico del Paese specializzato in interventi di trapianto di fegato. Le sue linee guida per eseguire questo tipo di operazioni diventano un vero punto di riferimento e sono ancora note in tutto il mondo come i “Criteri di Milano”. La loro applicazione migliora la capacità di prevedere il risultato nei pazienti e incrementa, sia in Italia che all’estero, il rapporto tra domanda e offerta di organi. Il suo contributo alla medicina è straordinario, come lo è la sua attenzione ai malati e alle persone ad essi legate: è proprio per seguire gli aspetti psicologici e i bisogni dei suoi pazienti, oltre che quelli clinici legati strettamente alla cura del cancro, che fonda l’Associazione Prometeo.
Un’arte antica che sono sempre pronti a condividere con gli altri. La cura gelosa di un angolo storico in uno dei quartieri più tradizionali e suggestivi. L’innata capacità di accogliere senza pregiudizi e con un sorriso per tutti. Insieme nella vita e nel lavoro, quarantacinque anni fa fondano il Centro dell’Incisione all’Alzaia Naviglio Grande, polo per l’arte, scuola e spazio espositivo. Vi promuovono la cultura e la passione per l’arte grafica e per le antiche tecniche di incisione su metallo, producono un impegnativo lavoro didattico, insegnando questa complessa forma d’arte a generazioni di milanesi. Con passione preservano e conservano Palazzo Galloni, un angolo di Milano rimasto inalterato nei decenni, struttura dallo straordinario valore monumentale e paesaggistico. Con spirito discreto ma ispirato e concreto, tipico dell’essere milanesi, rappresentano da anni un presidio eccellente di cultura, arte e tradizione.
Un nome di battaglia, Fiamma, evocativo di tutta la sua storia che, anche dopo la Liberazione, l’ha vista costantemente presente nelle scuole, a contatto con ragazzi e ragazze, per tenere viva la fiamma della memoria, della speranza, degli ideali della pace e della solidarietà. Nata a Milano nell’ottobre del 1925, è stata una partigiana nei Gruppi di Difesa della Donna, nel Movimento dei Comunisti Cristiani e nella 111^ Brigata Garibaldi Sap. Durante la Resistenza si è occupata di distribuire stampa clandestina, tenere collegamenti tra le fabbriche, consegnare medicinali ai partigiani in montagna, spiare l’attività dei tedeschi e convincere molte altre donne ad opporsi al regime nazifascita e alle deportazioni. Per il suo impegno, le sono stati conferiti il Diploma di Medaglia Garibaldina nel 1945, la Croce al Merito di Guerra nel 1968 e il Diploma di Partigiana nel 70° anniversario della Liberazione.
Da quarant’anni vive e lavora con e per la musica. Organizzatore instancabile di grandi concerti ed eventi musicali di portata internazionale – basti ricordare “Monsters of rock”, il più grande concerto di metal-rock in Italia, o i tour di Bruce Springsteen – in nome della musica ha combattuto appassionate battaglie di civiltà per l’accessibilità democratica agli spettacoli, lottando contro il fenomeno del ‘secondary ticketing’ che gonfia in modo illecito il prezzo dei biglietti, escludendo gli spettatori meno abbienti. Con l’intento di costruire percorsi nuovi e alternativi, ha fondato l’associazione Slow Music che, tra le molte cose, ha già avviato a Milano un percorso dedicato alle iniziative musicali più memorabili. Una passione che non gli ha impedito di guardare oltre, mettendo la musica in connessione con la natura, l’enogastronomia e le altre arti, facendo così circolare quella bellezza che è il dichiarato obiettivo di qualunque suo progetto.
Professore di Statistica metodologica presso l’Università di Milano-Bicocca, si dedica allo studio della sussidiarietà, del welfare, dell’impresa sociale e dell’econometria sanitaria. Dopo aver guidato per anni la Compagnia delle Opere, dà vita alla Fondazione per la Sussidiarietà, di cui è presidente, ed è direttore del quadrimestrale Atlantide, che pubblica approfondimenti su temi particolarmente rilevanti con l’apporto di autorevoli contributi nazionali e internazionali. In quest’ultimo anno segnato dall’emergenza sanitaria e sociale, si è distinto anche per aver dato vita alla Scuola di formazione politica “Conoscere per decidere”, nata sotto l’egida di una delle più importanti e storiche realtà sociali milanesi, la Società Umanitaria. Un’iniziativa di livello nazionale che si rivolge soprattutto ai giovani e che conferma l’attitudine di Milano ad essere laboratorio di innovazione culturale, politica e scientifica.
Attestati
Nasce nel 2016 con l’obiettivo di contribuire attivamente alla vitalità e alla cura di uno dei parchi storici della città: il suo nome infatti è l’acronimo di Amici dei Giardini Montanelli, ma esprime al tempo stesso la vocazione all’azione dei suoi fondatori e volontari. Promuove numerose iniziative di pulizia, sistemazione delle aree verdi e restauro di parti del giardino. Coinvolge i cittadini in attività culturali e ricreative allo scopo di far conoscere la storia di questo luogo monumentale. Grazie al suo impegno vengono rinnovati i cartelli informativi e riqualificati i cordoli del parco. Con attenzione alla salute dei frequentatori, favorisce l’installazione di tre defibrillatori. Il suo impegno sul campo rappresenta una preziosa risorsa per l’Amministrazione comunale che, anche grazie alle segnalazioni dell’Associazione, ha potuto realizzare interventi tempestivi a contrasto di atti di degrado e vandalismo.
Accogliere e prendersi cura di chi non ha nessuno, primi fra tutti i minori rimasti soli dopo essere stati allontanati dal proprio nucleo familiare. Con questo obiettivo, dalla sua fondazione, si è occupata di oltre mille bambini e ragazzi, vittime di violenze, maltrattamenti, traumi o situazioni di disagio. Si pone come luogo di ascolto, ma soprattutto come strumento di prevenzione, per spezzare quella catena che in troppe occasioni trasforma i minori vittime di abusi in adulti violenti o a loro volta trascuranti. Lavora sul disagio nella relazione tra genitori e figli, seguendo l’accoglienza dei minori nelle comunità, supportando le famiglie affidatarie e dialogando con i nuclei di origine, spesso in crisi, per favorire il recupero delle funzioni genitoriali. Nei mesi dell’emergenza pandemica, pur con tutte le difficoltà dovute ai divieti di incontri e di attività ricreative, non è venuta meno ai propri compiti.
È l’idea del servire, del promuovere il bene comune attraverso il migliora-mento della salute, il sostegno all’istruzione, l’alleviamento della povertà, che muove da anni una delle realtà associative più operose e dinamiche del panorama milanese. Grazie all’impegno di 48 club locali, svolge un’azione sempre concreta a servizio della comunità e di chi ha più bisogno. Un impegno quotidiano, svolto da uomini e donne che prestano le proprie capacità personali e professionali in favore degli altri e che, durante la pandemia, ha consentito di acquistare attrezzature e presidi medici indispensabili, donati agli ospedali cittadini. Solidarietà e attenzione che non si limitano al territorio milanese ma che si estendono anche a livello internazionale, nella convinzione che il mettersi a disposizione del prossimo sia la strada per conseguire il bene generale e costruire un mondo di amicizia e di pace.
Dal 2009 ogni anno aiuta più di 800 bambini e 300 adulti a risollevarsi da condizioni di vita difficili. Lo fa in soccorso di chi proviene da paesi colpiti da guerre, disastri naturali, in condizioni di povertà e vulnerabilità cronica ed è per questo titolare di protezione internazionale. Costantemente ispirata dall’insegnamento del professor Francesco Realmonte, eminente giurista e instancabile costruttore di equità ed equilibrio, opera a favore dell’integrazione dell’individuo all’interno del tessuto sociale, stimolandolo ad utilizzare le proprie risorse e i propri talenti. Attraverso la formazione degli operatori in veri tutori di resilienza, ovvero punti di riferimento anche affettivo, persegue l’obiettivo di ricreare condizioni di benessere psicologico ed emotivo affinché il dolore si trasformi in un nuovo punto di partenza e, dopo il soddisfacimento dei bisogni primari, si consenta a chi vive nel disagio di guardare al futuro con coraggio e positività.
Con l’idea di favorire un reale e completo inserimento delle famiglie immigrate a Milano, l’associazione, nata nel 2004 prima come gruppo spontaneo, scommette sulle madri come elemento indispensabile per il successo del processo di inclusione dei nuclei che arrivano da un Paese straniero. Le sue professioniste e le volontarie hanno accolto negli anni 1.500 donne e centinaia di bambini e ragazzi, nella convinzione che un’integrazione ben riuscita passi non solo dall’apprendimento della lingua, ma anche dalla conoscenza del quartiere e dei luoghi che si abitano, per costruire quel senso di appartenenza che trasforma un uomo in un cittadino. Dal 2018 operano in uno spazio confiscato alla criminalità organizzata in via Varesina e da lì costruiscono occasioni di riscatto per le donne e le famiglie del quartiere, rappresentando un presidio di legalità laddove dominavano la mafia e il malaffare.
La sua vita è legata al Grand Hotel et de Milan, un luogo che ha fatto la storia della città, che la sua famiglia gestisce dal 1970 e che, grazie a lei, è rimasto aperto anche durante i difficili mesi dell’emergenza Covid-19. Attraversato da capi di Stato, re e regine, protagonisti della vita culturale come Visconti, Strehler, Albertazzi, l’hotel fu scelto da Giuseppe Verdi per ventisette anni. La passione e l’impegno nel rispettare il prestigioso passato di questo luogo sono la cifra professionale di una donna che, attraverso la cura dei dettagli e la ricerca storica, contribuisce a fare del Grand Hotel un riferimento di Milano nel mondo. Sempre attenta a offrire un servizio all’altezza di un albergo di lusso, non trascura gli elementi del suo particolare stile, tradizionale e milanese, così che nulla venga snaturato. Nel 2007 dà il via a un importante progetto di solidarietà, In-Vita, che ha l’obiettivo di sostenere concretamente lo sviluppo dei villaggi rurali del Mali.
La sua missione è l’equitazione, declinata in ogni sua forma: dai corsi agonistici per formare cavalieri di primo livello, all’ippoterapia per migliorare la qualità della vita delle persone con un percorso di cura innovativo ed efficace. Con la sua Scuola ha raggiunto livelli di assoluta eccellenza, testimoniati dalle prestazioni degli allievi, diventati nel corso degli anni cavalieri e campioni olimpionici che hanno segnato la storia di questa disciplina a livello nazionale e internazionale. Grazie a strutture di qualità che tutelano il benessere degli animali, ospita nei suoi impianti i Trofei Invernali, appuntamento irrinunciabile per gli appassionati a cui partecipano centinaia di cavalieri e cavalli. Nel corso degli anni, per avvicinare il maggior numero possibile di persone, ha potenziato la scuola pony e introdotto orari flessibili per andare incontro alle esigenze di chi lavora ma non intende rinunciare alla bellezza della pratica equestre.
Psicologa e psicoterapeuta, si dedica alla ricerca e all’intervento sui problemi legati ai disturbi mentali. Esperta nella cura del trauma, ne approfondisce gli effetti sulla salute di bambini e adolescenti e in quelle persone che sono vittime o testimoni di avvenimenti violenti e dolorosi. Collabora con la Polizia Locale in caso di eventi critici. Fornisce supporto specialistico alle scuole in occasione di lutti traumatici o suicidi, ascoltando sia i docenti sia gli allievi, arrivando a coinvolgere le famiglie. Stabilisce collaborazioni con numerosi enti offrendo attività di sensibilizzazione e assistenza anche in forma volontaria e gratuita. Grazie alle sue competenze e alla comprovata esperienza, è stata insignita nel 2018 dell’onorificenza di Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
Attiva dal 1945, è la più antica e numerosa associazione del settore, contando l’affiliazione di oltre 2.000 imprese con più di 8.000 operatori attivi nel campo della mediazione immobiliare, creditizia, aziendale e merceologica. Da sempre indispensabile interlocutore dell’Amministrazione per comprendere le evoluzioni dei mercati, delle professioni e del tessuto socioeconomico, ha affiancato l’attività di rappresentanza del comparto a una costante attenzione al sociale, con iniziative dedicate alla città, ai soggetti più deboli e ai quartieri disagiati. Negli anni ha sostenuto fondazioni culturali, avviato raccolte fondi in favore di organizzazioni che seguono i più fragili. E nei mesi della pandemia, grazie all’impegno dei suoi associati, ha devoluto un’importante donazione alla Protezione Civile e si è adoperata per trovare gratuitamente alloggi a medici, ricercatori, infermieri e operatori sanitari, impegnati a fronteggiare l’emergenza.
Le sue pubblicazioni sono tappe fondamentali nella comprensione dei fenomeni sociali e in particolare di quelli migratori in Italia e in Europa. Su tutte, merita una menzione il Rapporto annuale sulle migrazioni, che negli ultimi venticinque anni ha saputo analizzare e descrivere, con un approccio indipendente e uno sguardo contemporaneo, i processi di integrazione, l’evoluzione delle normative, i corridoi umanitari, la tutela dei minori e le seconde generazioni. Un’opera di divulgazione scientifica, ma non solo. Con progetti, eventi di sensibilizzazione e corsi di formazione, ha portato avanti la sua missione: promuovere una corretta cultura delle migrazioni, favorire il riconoscimento dei diritti di ogni individuo, stimolare una riflessione pubblica sul governo della società multietnica. Ha all’attivo collaborazioni con istituzioni, scuole, università, centri di ricerca, enti del terzo settore e organizzazioni internazionali.
“C’è un mondo in periferia che pullula di gioia di fare”. Così descrive la Milano che la circonda e di cui si occupa con amore e dedizione da più di mezzo secolo: il quartiere Gratosoglio e i suoi bambini e ragazzi. Li segue fin da piccolissimi, da quando muovono i primi passi all’asilo, e li accompagna fino alla scelta delle scuole superiori, facendosi spesso ponte tra le famiglie e le strutture scolastiche. Il suo essere ‘educatrice’ vuol dire credere nell’accoglienza dei giovani sottraendoli al richiamo della strada, favorire l’aggregazione e lo scambio culturale tra etnie diverse, stimolare la passione per la natura, la fantasia, la creatività, insegnare il rispetto reciproco, per il proprio quartiere e per la propria città. Il suo laboratorio è una guida per ragazzi spesso privi di aiuto e punti di riferimento. Nella sua lunga storia di solidarietà e civismo, trova spazio anche per il recupero e l’assistenza dei tossicodipendenti e dei malati di Aids.
Il lavoro portato avanti dagli oltre cento enti, associazioni e cooperative che vi hanno aderito rappresenta il punto fondamentale della risposta pubblica al Covid-19 in città. La rete di solidarietà promossa dal Comune di Milano ha accompagnato migliaia di famiglie e di persone fragili e sole durante l’emergenza sanitaria: dai pacchi e spese alimentari ai farmaci, dal trasporto per visite all’assistenza domiciliare, dall’accompagnamento dei cani al sostegno psicologico, dal ritiro di contanti al contatto telefonico tramite lo 020202, dalla gestione delle consegne alla distribuzione dei dispositivi di protezione individuale. Insieme a migliaia di volontari, anche centinaia di dipendenti comunali e delle società partecipate, agenti della Polizia Locale e operatori della Protezione Civile. Una rete di solidarietà che si è diffusa ovunque e che ancora oggi è attiva, solida e partecipe per far fronte a tutti i bisogni della città.
C’è la persona, non tanto il paziente, al centro della loro missione deontologica. Ben 17.000 donne e uomini che compongono un’istituzione dal volto umano: una vera orchestra multidisciplinare della sanità, impegnata nella cura non solo durante la malattia, ma anche nella fase della prevenzione e della riabilitazione. Terapisti, tecnici, operatori, nel periodo dell’emergenza lavorano a contatto così stretto con il Covid-19, da mettere a rischio la propria salute: impegnati nei laboratori di ricerca del virus, attenti al rispetto delle condizioni di sicurezza nei luoghi di lavoro, incaricati del recupero di una piena qualità della vita. Il loro lavoro è fondamentale per individuare il male e poi curarlo, nel supportare medico e paziente nel corso della malattia e anche dopo. Un silenzioso pilastro della sanità, spesso lontano dai riflettori e dai riconoscimenti, ma capace di mettersi al servizio degli altri con competenza e umanità.
Nato all’Ospedale San Paolo di Milano, ormai da vent’anni accoglie e accompagna nel percorso diagnostico e terapeutico le persone con disabilità grave e gravissima che scoprono di avere un nuovo problema di salute. Adattando i ritmi ospedalieri ai bisogni di ogni paziente, diventa punto di riferimento anche per le famiglie che vi trovano il conforto dell’assistenza e della comprensione in un percorso medico non facile. Il progetto ha preso in carico oltre 6.300 pazienti, garantendo più di 64.000 tra prestazioni e interventi ospedalieri: un modello che ha ispirato e promosso altre esperienze simili in tutta Italia, proponendo e contribuendo così a formare una nuova cultura medica dell’accoglienza. Oggi sono quindici le realtà di questo tipo nel Paese; una rete, che, secondo l’obiettivo dei medici dirigenti, sarà in grado di garantire su tutto il territorio nazionale il diritto alla salute per le persone con disabilità.
Di stanza a Milano, oltre a portare avanti i tradizionali compiti di tutela dell’ordine pubblico e soccorso, si distingue negli anni per la realizzazione di numerose iniziative dedicate alla cittadinanza, con l’obiettivo di creare un ponte tra l’Istituzione e la società civile. Riserva particolare attenzione al mondo della scuola, con iniziative dedicate all’educazione civica e alla legalità. Collabora attivamente con l’associazionismo, dalle realtà che si occupano di persone con disabilità agli enti che riuniscono le vittime del terrorismo. Organizza numerosi appuntamenti benefici: non solo raccolte di fondi, ma anche di abiti e cibo per i bisognosi. Durante l’emergenza sanitaria da Covid-19, oltre a concorrere a tutte le attività di presidio messe in atto a livello comunale e metropolitano, si fa promotore del progetto sperimentale di sanificazione del manto stradale, intervenendo con mezzi e personale, in collaborazione con Amsa.
Da sempre impegnato nel volontariato sociale, presta opera di assistenza a persone socialmente fragili e collabora all’organizzazione di corsi di italiano rivolti agli stranieri. Sostiene nello studio i giovani provenienti da famiglie indigenti. Promuove attività culturali nel campo della letteratura e del teatro. Saggista, attore, poeta, cultore e studioso di tradizioni popolari, porta avanti un’idea di milanesità nella quale a rappresentare lo spirito della metropoli non sono soltanto coloro che vi sono nati, ma chiunque ne ha assorbito l’essenza e contribuito allo sviluppo e alla sua trasformazione in una realtà cosmopolita e internazionale. Nel periodo dell’emergenza Covid-19, è stato protagonista di una donazione rivolta agli operatori della Croce Rossa di Milano, con prodotti arrivati da una masseria pugliese, sua terra d’origine e da sempre al centro di eventi e premi da lui ideati.
Parlare di sanità e disabilità dalla parte dei cittadini. Da sette anni il programma di Radio Popolare è un appuntamento fisso per i milanesi che vogliono restare aggiornati e hanno bisogno di orientarsi in una materia importante e complessa come la tutela del diritto alla salute. Merito dei suoi conduttori, Vittorio Agnoletto ed Elena Mordiglia, che affrontano questa disciplina con attenzione e sensibilità, raccontando le esperienze non sempre positive degli ascoltatori e avvalendosi della collaborazione di esperti. Con l’attivazione dell’Osservatorio Coronavirus, in collaborazione con Medicina Democratica, ha saputo divulgare notizie precise e verificate, promuovere le giuste pratiche di prevenzione, raccogliere segnalazioni di casi critici e garantire supporto psicologico alle persone più fragili. Un contatto incessante con i cittadini che, grazie ai social, ai centralini telefonici e alla posta elettronica, va anche oltre la diretta radiofonica.
I suoi autori lo definiscono “la voce della città”, i lettori lo ritengono un punto di osservazione serio e documentato sulle trasformazioni in corso a Milano. Nato nel 2008 da un gruppo di amici appassionati di urbanistica e architettura, il blog racconta progetti, riqualificazioni e ambizioni della metropoli che cambia, stimolando il dibattito pubblico in maniera sempre costruttiva e originale. Innumerevoli i rendering creati ad hoc dagli autori per immaginare nuove configurazioni di strade, piazze e palazzi della città, così come i reportage fotografici che scandiscono in modo puntuale l’evoluzione dei cantieri nel tempo. E dal virtuale al reale, grande successo riscuotono anche i numerosi eventi pubblici organizzati dal team sulle trasformazioni urbane e le iniziative a sfondo sociale. Tra queste, la vendita delle magliette con la mappa dei quartieri cittadini per sostenere il Fondo di Mutuo Soccorso del Comune di Milano.
Presidente del Consiglio Direttivo dell’Associazione Amici del Loggione del Teatro alla Scala, guida con passione l’attività dell’Associazione dal 2005. Oltre a promuovere la cultura musicale, proponendo ai suoi associati un intenso calendario di concerti, conferenze, incontri e viaggi musicali in tutto il mondo, il suo profondo interesse per la musica ha dato vita a Classical Kids, un progetto di respiro internazionale capace di divulgare la cultura musicale presso le giovani generazioni. Nei nove anni intercorsi dalla nascita di questo progetto, ha offerto a oltre 150 tra giovani e giovanissimi artisti, dai 6 ai 14 anni, corsi di strumento sotto la guida di prestigiosi docenti, occasioni di scambio tra diverse culture musicali e l’opportunità di esibirsi in concerti-premio, stimolando quello spirito di emulazione nei confronti dei grandi maestri capace di trasformare la passione per la musica in alimento per la vita.
Attivo protagonista della politica universitaria e della vita culturale ed accademica milanese, dedica passione e impegno all’insegnamento e alla divulgazione. Ad una più che quarantennale esperienza come professore di Storia delle Dottrine Politiche prima e di Storia Contemporanea e Storia Moderna poi alla Statale di Milano, affianca una fattiva partecipazione alle attività di prestigiose istituzioni milanesi e internazionali. Si spende a lungo, da Presidente della sede milanese del Comitato Nazionale Universitario, per promuovere una radicale riforma del sistema pubblico. E da studioso, è autore di innumerevoli pubblicazioni sulla vita politica italiana del Novecento, sulla storia della storiografia e delle relazioni internazionali. Tra i suoi allievi, si annoverano numerosi illustri esponenti della vita culturale milanese e italiana. Fautore di un’importante donazione all’Istituto nazionale Ferruccio Parri, cui ha regalato la sua biblioteca e il suo archivio.