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Medaglie d'Oro alla Memoria
Magistrato, figlio e nipote di magistrati, nasce a Napoli nel 1930. Cresce a Firenze, dove si diploma in pianoforte e nel 1952 si laurea in Giurisprudenza con una tesi su ‘Sentimento e sentenza’, relatore Piero Calamandrei. Marito e padre di due figli, entra in magistratura nel 1955, esercitando nel corso della sua carriera, quasi tutta passata a Milano, diverse funzioni, fino a diventare Procuratore capo del Tribunale. Nel 1992 coordina il gruppo di magistrati conosciuto come Pool di Mani Pulite. Dal 1999 al 2002 è Procuratore generale. In pensione, nel 2006 è chiamato a dirigere l’ufficio indagini della FIGC. Lascia l’incarico nel 2007, anno in cui prende la guida del Conservatorio. Nel 2012 è insignito del titolo di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Uomo al servizio delle istituzioni, ha legato alla città di Milano la propria vita dedicata alla giustizia e all’impegno per la legalità.
Non è stata solo la proprietaria, ma la custode amorevole e rispettosa di uno dei luoghi più amati e significativi di Milano, la tettoia del Vicolo dei Lavandai. Un angolo della città tra i più suggestivi e rappresentativi della sua anima popolare, che è arrivato fino a noi, per quello che oggi rimane, nel suo aspetto originale, senza stravolgimenti o tracce di modernità. E questo grazie alla strenua volontà della famiglia e ai restauri, sempre e solo conservativi, compiuti nei decenni. Una cura cui è corrisposto un impegno anche economico, profuso sempre con gioia e orgoglio per un bene che, se pur privato, ha sempre considerato patrimonio dei milanesi e dei turisti. Un gioiello che ha ispirato scrittori, poeti e storici e che oggi splende nella cornice rinnovata dei Navigli. Un angolo defilato di inaspettata meraviglia, traccia vera della storia cittadina, per il quale è doveroso dare merito a chi l’ha protetto e conservato come si fa con opere e monumenti.
L’altruismo era uno dei tratti distintivi che tutti gli riconoscevano, insieme alla disponibilità, alla cortesia e alla professionalità. Ex poliziotto, appassionato di motociclette, ha amato molto il suo lavoro, che era stato quello del padre Francesco, e lo ha svolto con grande passione, nella consapevolezza di offrire ai suoi clienti un servizio pubblico. Abitava a Carugo, in provincia di Como. Il suo taxi, Zulu 38, si è fermato per l’ultima volta il 12 gennaio di quest’anno lungo la strada di casa, la statale Milano Meda, per soccorrere due ragazzi rimasti incastrati nella loro auto a seguito di un tamponamento. Un altro gesto di altruismo, per uno come lui di normale responsabilità e senso civico, l’ultimo di tanti grazie al quale i due giovani sono riusciti a liberarsi e a mettersi in salvo, appena un momento prima del successivo tamponamento che gli è costato la vita. Aveva 47 anni.
Sacerdote degli ultimi, uomo della speranza, “prete da galera” per il suo servizio ai carcerati, con i ragazzi dell’Istituto Penale minorile e come cappellano a San Vittore, ha cercato nel dialogo, nell’incontro, nella giustizia riparativa e nel riscatto la via per ogni uomo, anche se colpevole, di sentirsi persona di fronte a tutti. Fautore insieme al Cardinal Martini, negli ‘anni di piombo’, del disarmo delle Brigate Rosse, partecipa alla consegna dell’arsenale dei “comitati comunisti rivoluzionari” il 13 giugno 1984 segnando la storia della città. Convinto sostenitore dell’umanizzazione del carcere ha avviato percorsi di istruzione e di lavoro per i detenuti, aprendo il cuore di ciascuno di loro alla speranza e suscitando la riconoscenza per una vita ritrovata. Modello di ‘ambrosianità’, la sua figura di semplice prete salesiano è stata ispirazione di responsabilità morale, civile e politica, nel nome della carità.
Politico, figura di primo piano del centrosinistra nazionale, è stato un amministratore lombardo. Nato a Monza nel 1952, è ancora un ragazzo quando si iscrive al Partito Comunista. Padre di due figli, negli anni Ottanta inizia ad occuparsi dell’amministrazione della sua città di residenza, Sesto San Giovanni, prima come assessore poi, per due mandati consecutivi, da Sindaco. Segretario della federazione metropolitana dei Democratici di Sinistra, nel 2004 viene eletto alla guida della Provincia di Milano, ricoprendone le funzioni di presidente fino al 2009. Diventa capo della segreteria politica del segretario del Partito Democratico e nel 2010 entra nel Consiglio regionale come vice presidente. Ha caratterizzato il proprio impegno politico riformista al servizio dell’area metropolitana di Milano, contribuendo al suo progresso sociale ed economico. Negli ultimi anni ha pubblicato tre romanzi, di cui uno  postumo, ed è stato presidente della squadra femminile di basket di Sesto San Giovanni.
Non per nascita, ma milanese a tutti gli effetti. Come chimico e imprenditore, fonda e dirige un’azienda di successo, la Mapei, il cui sviluppo è riuscito a oltrepassare i confini nazionali trasformando l’impresa di famiglia in un gruppo industriale leader della produzione mondiale di adesivi e prodotti chimici per l’edilizia, capace di dare lavoro a più di 10mila persone in oltre 80 stabilimenti dislocati in tutto il mondo. Da appassionato di sport, diventa proprietario della squadra di calcio del Sassuolo che vivrà gli anni più floridi della sua storia. È presidente di Federchimica dal 1997 al 2003 e presidente di Confindustria tra il 2012 e il 2016. Uomo schivo e rigoroso, sostenitore del primato dell’economia reale e della fabbrica rispetto alla finanza, ha sempre reinvestito i dividendi in azienda, non ha mai licenziato nessuno né fatto ricorso alla cassa integrazione, non ha mai chiuso un bilancio in perdita. Da mecenate generoso di Milano, ha sostenuto il restauro del Teatro alla Scala, del Duomo e dei principali simboli della città.
Attestati
Dal 2013, con l’Unità di Strada della Fondazione Progetto Arca, è un punto di riferimento per le persone senza fissa dimora, che considera amici e di cui ricorda nomi e vicissitudini. Con competenza professionale e grande cuore, spesso è riuscito a superare il muro della diffidenza, convincendo gli irriducibili ad accettare il ricovero nei dormitori. Questa è per lui la soddisfazione più grande e i casi di successo che si devono al suo impegno sono tanti, come il giovane Martin che grazie a lui non vive più al Parco Solari. È stato in prima fila per aiutare Milano ad affrontare la cosiddetta emergenza Siria, arrivando ad accompagnare contemporaneamente anche 40 migranti al giorno da un luogo all’altro della città. Con sua moglie condivide l’impegno per il prossimo e quattro bambini che spera un giorno di riuscire a portare con sé affinché conoscano il lavoro speciale del loro papà.
Conosciuta come il SANGA, diminutivo di San Gabriele, la parrocchia dove è nata, ha appena festeggiato i suoi 20 anni di attività nel quartiere più multietnico di Milano. Un’eccellenza sportiva che coniuga il massimo livello agonistico con il più alto livello di attenzione sociale, grazie ad un forte impegno nell’occuparsi di disabilità, di pari opportunità di genere e di inclusione nella lotta al bullismo e contro ogni tipo di discriminazione. La sua squadra di Baskin, composta da ragazze e ragazzi diversamente abili che giocano insieme ai normodotati, è stata campione d’Italia nel 2015 e nel 2017. Mentre la squadra di basket femminile milita da undici anni consecutivi in serie A2, un record italiano. Nell’intento di migliorare le relazioni tra le persone, è riuscita a costruire una rete con altre associazioni culturali e di stampo sociale ed educativo che negli anni ha contagiato scuole, enti, aziende e tutta la comunità del territorio.
Pensata nel 2016 come una comunità informale per sostenere attivamente lo sviluppo della Triennale, in breve tempo si costituisce in associazione raccogliendo intorno a sé centinaia di imprese, privati e studenti uniti da valori di responsabilità sociale. È impegnata nella realizzazione di progetti per avvicinare i giovani al mondo dell’architettura, del design e delle arti visive secondo un modello di mecenatismo culturale indirizzato ai temi educativi, di innovazione e sociali. Grazie alla collaborazione di importanti realtà aziendali che hanno aderito al progetto degli Amici, la Triennale ha potuto rinnovarsi anche nelle strutture, dalla biglietteria al sistema di segnaletica fino al rinnovato Giardino, luogo di rara bellezza nel cuore di Milano, la cui scenografica illuminazione è garantita proprio dai fondi dell’associazione. 
Nata su impulso di don Virginio Colmegna, ha base operativa alla Casa della Carità e ispira la sua azione al principio di “ecologia integrale” al centro dell’enciclica Laudato si’ di Papa Francesco. Le grandi migrazioni provocate da guerre, desertificazioni, cattivo sfruttamento delle risorse impongono uno stile di vita fondato su sobrietà, produzione e consumo sostenibili, rispetto dell’ambiente. Da qui il progetto di conversione ecologica di cui l’associazione si fa promotrice in piena sintonia con il grande movimento ambientalista dei giovani di tutto il mondo. Grazie al contributo di intellettuali e attivisti e a un processo di scrittura collettiva che ha coinvolto più di duecento persone, è nato il documento “Un’alleanza per il clima, la Terra e la giustizia sociale”, sulla cui scorta si stanno costituendo in tutta Italia collettivi di associazioni per attuare e promuovere le indicazioni sulle scelte energetiche territoriali, dell’accoglienza e degli stili di vita.
A scuola in bicicletta, un’idea facile da realizzare. E così un gruppo di genitori, convinti che l’unione facesse la forza e rendesse il tragitto più sicuro, si è organizzato. È il 2013. L’entusiasmo è stato contagioso e tanti si sono uniti all’allegro gruppo. Con caparbietà hanno vinto ostacoli e cattive abitudini e soprattutto hanno reso indipendenti intere famiglie dall’uso dell’auto. Andare in bici a scuola è diventata un’esperienza consapevole e collettiva, grazie ad un’azione propositiva che ha messo i pedali ai piedi di seimila bambini per cinquemila chilometri di strade coinvolgendo 30 scuole. Lavora a fianco, talvolta ai fianchi, delle istituzioni perché le politiche sulla mobilità sostenibile diventino pratica quotidiana, nella convinzione che la bicicletta possa stimolare la coscienza dei più piccoli verso l’ambiente urbano e la capacità di muoversi in autonomia e nel rispetto delle regole. 
Sin dal 1927, anno in cui è fondata da Giuseppina Pizzigoni, si è riproposta di diffondere il metodo “dell’esperienza personale”, assistere l’Istituto Comprensivo di Milano nell’attuazione del particolare programma, conservare l’archivio storico e promuovere sperimentazioni in Italia e in Europa. Un impegno sociale rilevante che ha l’obiettivo di mantenere vivo lo spirito originario della sua fondatrice: mettere al centro di tutto l’esperienza concreta e personale di ogni singolo studente, privilegiando la ricerca personale, il gusto della scoperta e la ricchezza dell’esperienza. Insegnare a porsi e porre domande è lo strumento più importante del Metodo, poiché le domande sono l’inizio del cambiamento, il primo passo verso soluzioni creative. Un pensiero all’avanguardia, che ancora oggi si rivela straordinariamente attuale di fronte alle sfide dei nuovi contesti culturali e tecnologici.
Aperto a tutti e gratuito, il centro di aiuto allo studio è frequentato ogni anno da oltre 1.500 studenti italiani e stranieri, provenienti da più di 100 istituti di scuola superiore. Qui oltre 300 adulti, tra professori in attività e in pensione e studenti universitari, lavorano quotidianamente e senza copenso per affiancare gli studenti nella preparazione didattica e condividendo con loro problemi, domande, necessità. Fondata nel 2000 per iniziativa di un gruppo di insegnanti, si ispira all’intuizione di don Giorgio Pontiggia, sacerdote milanese scomparso nel 2009 e noto per la sua indomabile, creativa passione educativa. Per lui il vero aiuto ai ragazzi parte dal condividere le difficoltà che esprimono proprio a scuola e nello studio. Con i servizi offerti, costituisce oggi a tutti gli effetti una preziosa integrazione del sistema di welfare pubblico territoriale. Un luogo dove i giovani si sentono accolti, compresi e aiutati a crescere.
Costituita dai cittadini per la loro città, da tredici anni si occupa di mettere in campo interventi di riqualificazione e tutela del bene pubblico. Responsabilità e partecipazione sono state le parole d’ordine di una rivoluzione gentile che affonda le sue radici nell’idea che i luoghi pubblici non possano essere lasciati a chi non li rispetta, ma debbano essere riconquistati - dall’inglese “retake” - da chi li ama e se ne prende cura. Un convincimento che ha avuto una delle sue più importanti manifestazioni a maggio 2015, quando numerosi volontari hanno contribuito a ripulire le vie imbrattate durante la manifestazione contro Expo. Negli anni ha saputo diffondere e difendere la bellezza, favorire lo sviluppo del senso civico e coinvolgere i cittadini attraverso le azioni di ripristino e pulizia di pareti e giardini. Ha promosso i patti di collaborazione per la conservazione dei beni comuni, di cui è stata la prima firmataria, e gli interventi di urbanistica tattica.
Da 75 anni assiste i bisognosi garantendo cure mediche e aiuto legale gratuiti. È la storia di una presenza silenziosa e discreta che incarna a pieno titolo lo spirito solidale di Milano. Formato in clandestinità nel 1944 da un gruppo di studenti universitari e professionisti appartenenti all’Azione Cattolica, guidati dall’ingegner Carlo Bianchi, si è subito distinto per l’aiuto ai civili colpiti duramente dalla guerra. Su invito dell’allora Cardinale Schuster i giovani cattolici si sono mobilitati costruendo iniziative concrete di sostegno e solidarietà. Bianchi ha pagato con la vita il suo impegno, fucilato dai nazifascisti. Sacrificio che non è stato vano perché, dalla guerra fino ad oggi, l’attività del centro continua ad accogliere e sorreggere gli ultimi senza sosta e senza proclami, fornendo un numero sempre maggiore di prestazioni con rinnovata generosità e semplicità verso tutti.
Da trent’anni una delle realtà più attive del Terzo settore, capace di porre al centro della sua opera la dignità del lavoro e l’importanza di un percor-so di formazione come strumento vincente di riscatto sociale. Dalla parroc-chia Santa Croce ha iniziato a impegnarsi per il recupero di ex tossicodipendenti, ma col tempo si è orientata sui minori sottoposti a provvedimenti giudiziari e sui ragazzi in situazioni di disagio. Un lavoro quotidiano, in linea con la grande tradizione solidaristica meneghina, che ha consentito di aiutare oltre 200 giovani a ricostruirsi, e in molti casi a costruirsi da zero, una vita e a trovare il proprio posto nella società grazie alle competenze tecniche acquisite nel percorso di formazione. Negli anni ha sviluppato un vero e proprio “metodo del fare” incentrato sul fornire ai ragazzi una reale opportunità di reinserimento lavorativo e una palestra dove potersi misurare con se stessi. 
Più che una Bottega Storica è una vera e propria icona della storia del commercio milanese, il negozio più antico della città. Dal 1768, anno della sua apertura, questa attività di telerie prima e di abbigliamento poi, ha attraversato indenne la storia del Paese ed è sopravvissuta, sapendosi rinnovare sempre con successo, a tutte le trasformazioni economiche e commerciali. Un luogo del cuore, amato e meta imprescindibile per tutti, dalle famiglie benestanti della ricca borghesia che nell’Ottocento vi acquistavano tessuti pregiati, fino agli amanti del puro stile ‘british’ che lo affollano considerandolo un vero punto di riferimento. Varcata la soglia di questo angolo di Milano, si può aver l’impressione che l’orologio del tempo si sia fermato. Ciò che non si è mai fermato è lo spirito imprenditoriale, tipicamente meneghino, capace di interpretare i bisogni del tempo e di migliorarsi da una generazione all’altra.
Saggista e scrittore, è stato uno dei protagonisti della Fondazione Corrente, nata nel 1978 su iniziativa di Ernesto Treccani e di molti altri amici intellettuali. Filosofo e sociologo, è docente presso lo IULM, dove insegna Arte del racconto. Giornalista, e quindi curioso di ogni aspetto del sociale e delle nuove frontiere aperte dalla tecnologia digitale, ha partecipato alle prime web community italiane e ha indagato i rapporti tra la Rete e la vita religiosa. Nella sua ricerca ha analizzato approfonditamente l’evoluzione sociale e i mutamenti economici e sociologici intervenuti a Milano tra la fine del Novecento e l’inizio del nuovo millennio, arrivando a cogliere nei suoi saggi i segnali di crisi e disagio della nostra epoca. Ha collaborato attivamente con alcune importanti istituzioni milanesi come le Scuole Civiche e il Museo Poldi Pezzoli, di cui è attualmente consigliere di amministrazione.
Vero patrimonio del sistema formativo lombardo, è una delle sei realtà milanesi cui è stata riconosciuta la qualifica di “ente storico”. Oltre un secolo di attività con lo sguardo sempre rivolto alla dinamicità del mondo del lavoro, ha fatto della capacità di rispondere tempestivamente ai cambiamenti sociali, culturali ed economici la sua peculiarità, grazie a una proposta formativa in costante aggiornamento e attenta alle esigenze del mercato. L’offerta didattica ampiamente professionalizzante ha permesso a migliaia di cittadini milanesi di essere accompagnati in percorsi di inserimento e riconversione professionale con esiti più che positivi. L’attenzione alle nuove generazioni si concretizza infine nell’impegno per una capillare diffusione della cultura digitale, attraverso percorsi di orientamento nelle scuole secondarie, promozione delle professioni digitali per il genere femminile e corsi dedicati alle nuove opportunità nel campo dell’innovazione.
È dal 1803 che si occupano di persone in difficoltà. Il primo passo è per l’istruzione e la cura delle fanciulle in situazione di disagio. Ma lo sguardo è sempre rivolto al bisogno dei tempi e nel corso degli anni le forme di sostegno si ampliano e diversificano. Formare le persone per consentire loro di integrarsi nella società attraverso il Centro Italiano per tutti, che offre corsi di italiano e assistenza allo studio. Assistere i nuclei senza casa, ad esempio le mamme sole con bambini, con i piccoli appartamenti di Abitare solidale. Favorire la convivenza civile e rispondere ai bisogni alimentari di molte famiglie grazie al progetto Solidando, un emporio solidale per la spesa gratuita. Ciò che lo orienta è la volontà di prendersi cura in concreto delle nuove vulnerabilità sociali, irradiando dal Municipio 1 a tutta la città la sua attività di soccorso e la sua mano sempre tesa al prossimo.
Per i suoi diciotto anni, compiuti proprio quest’anno, ha ricevuto gli auguri anche dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Free press leader in Italia, ha consolidato la sua credibilità raccontando ogni giorno i vari aspetti della società e della politica, approfondendo i temi della sicurezza, del sociale, della formazione, del lavoro, della cultura, dello sport, dell’ambiente e dando voce al pensiero dei cittadini. Oltre 250mila le copie distribuite a Milano ogni giorno in prossimità delle stazioni metropolitane e dei luoghi di aggregazione, soprattutto tra i giovani, che hanno la possibilità di accedere a un’informazione sintetica e attuale. Sempre più importanti anche i contributi della versione social e web del giornale, la cui consultazione vede al primo posto proprio i cittadini lombardi.
Fotografo milanese attivo in campo internazionale, è autore di importanti mostre multimediali e interdisciplinari, che hanno trovato ampio riscontro di critica e pubblico. Sebbene abbia realizzato molti servizi in Italia e all’estero come fotoreporter, Milano è sempre stata il suo soggetto preferito: i suoi monumenti, gli scorci, le persone che ci vivono e che vi lavorano. Molti i volumi e le mostre dedicate alla città. Negli ultimi anni, affascinato dal mondo della medicina, ha realizzato reportage fotografici e documentari all’interno dei reparti ospedalieri e nelle sale operatorie degli ospedali milanesi, a stretto contatto con i degenti e il personale sanitario. Il suo grande interesse per il sociale lo ha portato a compiere viaggi fotografici nel mondo della disabilità e tra le persone senza fissa dimora, con immagini di grande impatto emotivo che raccontano da vicino il cuore più autentico e solidale di Milano.
Primo imprenditore a svolgere attività di consulenza nel nostro Paese, parlando di sé come di un ‘medico i cui pazienti sono le aziende’, con la sua società e oltre 2.400 dipendenti è arrivato ad essere considerato un punto di riferimento, uno dei padri della consulenza indipendente italiana. Nato a Torino e vissuto in Sicilia, ha scelto di trasferirsi a Milano per far crescere la sua vita professionale. Nel 1973 ha creato la prima società, imponendosi nel controllo di gestione e seguendo clienti come Iri, Finmeccanica e Fiat. Nel 2003 ha fondato la Business Integration Partners, con più del 70 per cento dei dipendenti under 35 e un giro d’affari che ha superato i 200 milioni di euro. A capo dell’unica società italiana, con quartier generale a Milano e sedi in tutto il mondo, in grado di competere con i colossi internazionali, grazie all’etica del lavoro e al senso del dovere, ha scritto nei suoi 49 anni a Milano una vera storia di successo. 
Un’iniziativa editoriale nata nel 2016 e promossa dall’Associazione Vivaio con l’obiettivo di stimolare il dibattito sul ruolo di Milano in Italia e nel mondo. In poco tempo la testata on line è diventata un nuovo cannocchiale con cui guardare alla città di oggi e di domani, alle sue ambizioni, ai suoi progetti. Con il sondaggio su un referendum per l’autonomia di Milano, nell’idea che la città debba ispirarsi al modello di capitali mondiali come Madrid, Londra, Berlino, Vienna, Buenos Aires, ha avvicinato molti cittadini a questo nuovo mezzo di informazione. Con l’intento di riportare i lettori al centro del dibattito e di stimolarne il protagonismo, sono già 800mila gli utenti raggiunti ogni settimana con picchi di 46mila al giorno, anche grazie ai nutriti approfondimenti sulla storia e la vita nei quartieri.
A 18 anni lascia la Puglia e sceglie Milano per i suoi studi universitari. Qui si laurea in Giurisprudenza e inizia la sua vita meneghina, affiancando l’attività forense all’associazionismo e all’impegno sociale. Nel 2002 diventa coordinatore delle attività culturali dell’Associazione Regionale Pugliesi, con l’obiettivo di creare un filo diretto tra il Sud e la città che lo ha adottato e aiutare i giovani conterranei ad ambientarsi senza pregiudizi, attraverso una rete amica con cui condividere il tempo libero. Alla toga e all’amore per la sua terra d’origine affianca la scrittura, alternando volumi di taglio sociologico e giornalistico a pubblicazioni biografiche dedicate a grandi figure del secolo scorso, come quella di don Tonino Bello, vescovo di Molfetta. Dal 2018 cura le attività editoriali della Direzione comunicazione dell’Università Cattolica di Milano, lo stesso ateneo che lo accolse dopo la maturità classica
Sin dalla sua nascita, nel 2006, è stato un importante presidio culturale nel quartiere di Quarto Cagnino. Promuovendo con impegno costante e proficuo un ricco programma di eventi sociali e di intrattenimento, è diventato un punto di riferimento imprescindibile non solo per la promozione della cultura ma anche per la coesione della comunità. In tredici anni di attività ha ospitato importanti rassegne musicali e teatrali, mostre pittoriche e fotografiche, incontri pubblici e iniziative di varia natura, alcune delle quali in collaborazione con il Comune di Milano, che ne riconosce il valore e ne sostiene convintamente l’impegno annuale dedicato allo spettacolo dal vivo. Rendere possibile il “teatro sotto casa” in un ambito residenziale popolare che ne era privo è stata una scommessa rischiosa ma vinta, a vantaggio di tutti i cittadini e in particolare degli abitanti dei quartieri dell’ovest milanese. 
Medaglie d’Oro
Imprenditore attivo nel campo della consulenza, ha dato impulso e portato al successo diverse aziende, italiane e non solo: tra queste la Be Consulting, società da lui fondata nel 2008, che in dieci anni si è trasformata in Gruppo quotato in Borsa con sedi in tutta Europa e un indotto occupazionale che coinvolge oltre 1.600 persone. I traguardi professionali non gli hanno impedito di dedicarsi agli altri, anzi hanno rappresentato uno stimolo per perseguire l’impegno sociale. Come un moderno mecenate, nella convinzione che “chi ha avuto tanto dalla società deve anche restituire”, ha costruito un programma che, grazie a borse di studio, garantisce l’accesso a scuole di qualità a giovani talentuosi. E nel 2018 ha fondato l’Associazione Per Milano con lo scopo di raccogliere fondi e sostenere progetti benefici per i cittadini in difficoltà attraverso l’organizzazione di grandi eventi culturali, come il concerto di Giorgia in Duomo.
Classe 2000, all’età di sette anni ha scoperto il nuoto e dopo pochi anni, nonostante la malattia congenita alle ossa, è passato all’agonismo e alle prime gare, coronate da successi. A 17 anni ha fatto il suo esordio in nazionale ai Campionati di Città del Messico dove è riuscito a vincere due medaglie d’oro, un argento e un bronzo. Agli ultimi Campionati Mondiali di Londra ha gareggiato in sei competizioni e vinto cinque ori e un argento ma soprattutto ha conquistato il record mondiale nei 100 metri stile libero e nei 100 dorso. A soli 19 anni, è già stato sette volte campione del mondo e quattro volte campione europeo. Un atleta eccezionale, che non si è arreso alle difficoltà e sta scrivendo pagine bellissime per lo sport nazionale. Ma anche uno studente impegnato e ambizioso. Un orgoglio per Milano e per il Paese, un vero esempio per le giovani generazioni.
Partigiana, designer e architetta di fama internazionale, ha costruito la sua coscienza di valori liberali e democratici durante la Seconda Guerra Mondiale quando, insieme ad altre donne sfollate sul Lago Maggiore, ha aiutato i partigiani a nascondersi. Rientrata a Milano, dove si è laureata al Politecnico nel 1951, ha dato un impulso fondamentale alla ricostruzione della città che è riuscita a risollevarsi dopo la guerra anche grazie a lei e alla sua determinazione. Ha saputo emergere in un ambito e in un momento storico in cui per una donna era difficile esprimere talento e capacità e si è affermata come professionista ricevendo premi e riconoscimenti anche al di fuori dei confini nazionali. E questo senza mai trascurare l’educazione dei figli, soprattutto nei difficili anni Settanta, e senza smettere di dedicarsi alla riflessione sul mestiere di architetto: come fece nel libro ‘Le dimensioni umane dell’abitazione’ in cui ha consegnato ai giovani la propria esperienza.
Artista poliedrico, cantautore, polistrumentista e scrittore, ha 30 anni di carriera alle spalle. Nato ad Hannover nel 1965, irpino di origine, dagli inizi degli anni ’90 vive e lavora a Milano tra la Stazione Centrale e Porta Venezia, il quartiere del Lazzaretto che ha definito “un continuo richiamo all’umanità”. Istrionico, ironico e malinconico, ha raccontato e cantato molti angoli, luoghi e voci della nostra città, amandone le strade solcate dai binari e il rumore del tram da prendere al volo, con un’attenzione all’umanità di confine, i suoi bar, il suo esotismo e i suoi mercati. Più volte vincitore del “premio Tenco”, dal suo esordio all’album “Ballate per uomini e bestie”, ha pubblicato 11 album inediti, 3 live, 2 raccolte e scritto 4 libri. Le incursioni giovanili nel teatro ritornano nei suoi concerti, trasformandoli in emozioni di musica, parole e rappresentazione. A lui si deve il Calitri Sponz Fest, festival che dal 2013 recupera canti, balli e riti antichi di quella terra di mezzo che è il nostro Sud.
L’esordio a teatro nel 1980, con il monologo “Repertorio”, ha segnato l’inizio di un brillante percorso artistico come attrice, scrittrice, doppiatrice e autrice. In trent’anni di carriera tra prestigiosi palcoscenici italiani, trasmissioni radiofoniche, tv e cinema, ha emozionato il pubblico con la sua istrionica presenza scenica, la scrittura arguta e la voce inconfondibile. La questione femminile è al centro delle sue interpretazioni più apprezzate, da “Ferite a morte”, in cui affronta il tema della violenza di genere, a “Se non posso ballare…”, spettacolo che racconta storie di donne straordinarie e controcorrente spesso sconosciute. Storica testimonial di Emergency, ha partecipato a iniziative nelle case di reclusione di Opera, San Vittore e Bollate e sostenuto le opere di don Rigoldi, don Colmegna e dell’Opera San Francesco. Un esempio di eccezionale talento ambrosiano che non dimentica di porgere la mano ai più fragili.
La storia di chi ha creduto nella propria idea e ne ha fatto un’impresa di successo rappresenta al meglio lo spirito vivace e operoso di Milano. Partendo dall’attività agricola nei terreni di famiglia, si è laureato in Economia e Commercio e ha iniziato la sua ascesa. Ha creduto nelle potenzialità di sviluppo, ancora inespresse negli anni Settanta, del mondo della pubblicità e su questa scommessa ha deciso di fondare l’azienda che porta il suo nome. Ben presto è diventato leader nella pubblicità esterna e delle promozioni commerciali, un primato che ancora oggi, dopo cinquant’anni, detiene. La profonda conoscenza del settore, in cui si muove con passione instancabile, lo ha portato a collaborazioni e consulenze con le istituzioni locali e nazionali. Ancora oggi a capo dell’azienda, che occupa più di 120 dipendenti, esprime al meglio l’intraprendenza commerciale, il dinamismo e la fiducia nel futuro che sono i segni distintivi della storia imprenditoriale meneghina.
Deve il suo nome artistico ad un’intuizione di Adriano Celentano, uno dei grandi con cui ha cantato e collaborato tra cui Tenco, Gaber, De André. In oltre sei decenni di vita nello spettacolo, Riccardo Sanna – il suo nome all’anagrafe – ha inciso decine di canzoni, realizzato un’importante attività di produzione e dato vita a trasmissioni televisive e spettacoli teatrali. Si è imposto tra i protagonisti della storia del rock in Italia e ha interpretato al meglio la vocazione internazionale di Milano importando successi fino a quel momento sconosciuti come Stand by me, diventata Pregherò, oltre a brani dei Beatles e di Bob Dylan. Ha saputo declinare la vocazione sociale della città a favore di nobili cause: tra i primi a dare un contributo artistico a Casa Jannacci, tra i più presenti nelle iniziative dell’Istituto dei tumori, del Pio Albergo Trivulzio, dell’Ospedale San Carlo insieme alla Onlus Amo la vita. Porta la propria voce nelle carceri e, da pacifista e animalista, sostiene Emergency, Amnesty International e Greenpeace.
Portiere della nazionale di calcio femminile e della Juventus Women, ha difeso la porta della compagine azzurra con grinta e determinazione durante gli ultimi mondiali di Francia, dove con la squadra ha raggiunto il miglior risultato di sempre in questa competizione. Un successo che ha rappresentato una straordinaria leva per la crescita di questa disciplina sportiva, come dimostra l’eccezionale aumento di iscrizioni femminili alle scuole di calcio registrato nella nostra città e non solo. Nata a Milano e cresciuta nella città metropolitana dove ha cominciato a giocare da bambina, con il suo percorso ha fatto crescere la popolarità del calcio femminile, costituendo un modello, non solo sportivo, per bambine e ragazze. La conquista dei diritti che alle donne non sono ancora riconosciuti va realizzata anche sui campi sportivi, dove, oltre i luoghi comuni e gli stereotipi di genere, l’esempio di una campionessa può fare la differenza.
Una delle figure più importanti dell’arte italiana e più riconosciute a livello internazionale. Ha “cancellato” I promessi sposi facendone una serie di 35 tavole che ha esposto a Casa Manzoni, ha riscritto la Costituzione alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma e ha esposto la Cancellazione del Debito pubblico all’Università Bocconi. Era il 1964 quando per la prima volta propose quelle che sono passate alla storia come le “cancellature”; all’inizio libri, enciclopedie, articoli di giornale dove le parole coperte di inchiostro nero lasciavano spazio solo ad alcuni vocaboli a formare nuovi significati. Nel 1971 è arrivato a cancellare se stesso “per esserci di più”, come Ulisse che, per sopravvivere, si fece chiamare Nessuno. Negli anni ’80 è stato fra i fondatori della Nuova Accademia di Belle Arti insieme a Guido Ballo. Colto, profondo, appassionato, di una nobiltà sobria e piena di ironia, un artista che ha lavorato in tutto il mondo ma resta molto legato a Milano.
Imprenditore capace di passare dalla moda al design, ha portato in tutti i suoi progetti la stessa ambiziosa visione fatta di attenzione alla creatività, alla ricerca e all’innovazione e un unico segno distintivo, essere un vero ambasciatore del Made in Italy nel mondo. Con Kartell ha innovato il settore dell’arredo, colorandolo e rendendo il prodotto design accessibile a tutti. Grazie alla collaborazione con i più importanti disegnatori italiani e internazionali, ha dato vita a oggetti che sono diventati vere e proprie icone di stile, in cui l’attenzione alla funzionalità non ha sacrificato forma ed estetica, anzi le ha esaltate. Il suo impegno nel promuovere e valorizzare il ‘saper fare italiano’ lo ha portato ad essere, come Presidente del Salone del Mobile, fautore di un manifesto che lega la kermesse a Milano, rendendola polo mondiale della cultura del progetto e catalizzando su di essa l’attenzione di architetti, operatori e investitori internazionali.
Milanese di nascita, è considerato un luminare della scienza ortopedica e dell’arte operatoria. In 45 anni di carriera ha contribuito in maniera sostanziale alla crescita e allo sviluppo dell’ortopedia milanese e italiana, dando impulso alla divulgazione scientifica con numerosi congressi e pubblicazioni. È stato primario del Dipartimento di Chirurgia della Caviglia e del Piede presso l’Istituto Galeazzi dal 1976 fino al 2018. Nei suoi anni di attività ha eseguito più di trentamila interventi. Pioniere in questo tipo di chirurgia, le sue capacità e competenze sono riconosciute a livello mondiale, anche per aver ideato una tecnica per la correzione della deformità del retropiede che ha preso il suo nome. Il suo entusiasmo e la dedizione al lavoro lo hanno portato ad essere apprezzato e stimato da tutti i suoi collaboratori che ancora oggi gli riconoscono con gratitudine i preziosi insegnamenti.
Le canzoni del suo sterminato repertorio sono state la colonna sonora di generazioni di italiani. Dal 1961 è il “paroliere” più ricercato, apprezzato e invidiato della musica leggera. Ha iniziato da giovane a mettere parole in musica, costruendo generi, allargando orizzonti, innovando. Ha firmato testi celeberrimi per Dik Dik, Equipe 84, Caterina Caselli, Fausto Leali, Bobby Solo, Little Tony. Poi l’incontro decisivo con Lucio Battisti. Un sodalizio artistico e umano che ha generato canzoni tra le più intense della musica italiana, divenute patrimonio condiviso come “Acqua azzurra, acqua chiara”, “Emozioni”, “Il mio canto libero” e tante altre. Ha scoperto il talento di Mango e ha avviato collaborazioni indimenticabili con Riccardo Cocciante, Gianni Bella e Adriano Celentano. Impegnato nella beneficenza, ha fondato la Nazionale Italiana Cantanti e ha creato il Centro Europeo di Toscolano, confermando il suo impegno per i giovani artisti e il suo grande amore per la musica.
Il suo nome spicca nella lista delle “100 donne italiane più influenti” redatta dalla celebre rivista Forbes nel 2019. Basterebbe questo a descrivere la storia di una donna milanese che ha saputo trasformare una passione in un lavoro di successo. GialloZafferano, da lei fondato nel 2006 con un nome che è un vero omaggio alla città, è da sempre il sito più visitato dagli appassionati di cucina, capace di rendere semplice e alla portata di tutti l’arte culinaria. Dal nuovo sito web che porta il suo nome ai seguitissimi programmi televisivi, dai libri di cucina ai brunch che mensilmente riuniscono a tavola foodblogger e buone forchette, ha saputo declinare il tema del mangiar bene in una molteplicità di linguaggi. La genuinità, in cucina come nella vita, è l’ingrediente con cui ha conquistato il vasto e fedele pubblico che la segue e interagisce con lei anche sui social net-work. Con ammirevole impegno nel sociale, collabora attivamente con diverse associazioni e Onlus tra cui Alice For Children, Azione contro la Fame e Telethon.
Di origine ebrea sefardita, appena compiuti 9 anni ha conosciuto il primo campo di concentramento. È l’inizio della sua personale Shoah che, dopo la permanenza al lager di Bergen Belsen e la prigionia in Turchia, si è conclusa col rientro in Italia insieme alla sua famiglia. La sua è una storia femminile di tenacia e di vita: nonostante il male conosciuto è generosa e altruista. A Milano ha recuperato gli anni scolastici, si è iscritta al liceo poi a medicina, in cui si è laureata a pieni voti, per seguire il suo desiderio di curare i bambini. Determinante nell’apertura di reparti pediatrici in diversi istituti milanesi, ha unito il lavoro operoso in corsia alla ricerca instancabile sulle malattie infantili. Moglie di Umberto e madre di sei figli, è tutt’oggi impegnata nello sviluppo di migliori condizioni di vita per tutti, attraverso il lavoro della Fondazione Veronesi. Da anni incontra gli studenti di tutta Italia per trasmettere la propria esperienza di vita.
Con “M. Il figlio del secolo” ha vinto il Premio Strega 2019 e ha riscosso un clamoroso successo di lettori e critica. Il minuzioso racconto delle prime fasi del fascismo e dell’ascesa di Mussolini, proprio a Milano, rappresenta un’opera imponente che ha avuto il merito di rinnovare tra il grande pubblico l’interesse per il romanzo storico. Laureato in filosofia, è docente alla IULM dove lavora al laboratorio di Scrittura creativa e Oralità e Retorica. Ha scritto romanzi di successo, tra cui “Il rumore sordo della battaglia”, “Il sopravvissuto” e “Il padre infedele” ed è editorialista del Corriere della Sera. La sua feconda opera letteraria travalica i generi, proponendo il racconto di fatti e documenti storici in chiave narrativa. Attento a studiare con meticolosità i linguaggi dell’attualità, il suo lavoro coniuga rigore intellettuale e passione civile.