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Medaglie d'Oro alla Memoria
Blogger e scrittrice ma soprattutto instancabile viaggiatrice. Per anni pone al centro della vita e del lavoro il viaggio, la scoperta e il confronto con gli altri quali unici e indispensabili strumenti per spalancare la mente e comprendere a pieno se stessi e il mondo. Un viaggio mai interrotto anche durante la malattia, esperienza che non arresta la sua voglia di conoscere e scoprire. La consapevolezza della patologia oncologica rappresenta invece un nuovo inizio che contribuisce ad alimentare l’amore per la vita e la scoperta del mondo, oltre a intensificare l’impegno per sensibilizzare sull’importanza della prevenzione. Attraverso blog e social, sostiene la fiducia nella ricerca e diffonde un atteggiamento propositivo nei confronti della vita, nella convinzione che l’unico viaggio impossibile, sia esso fisico o virtuale, è quello che si decide di non iniziare. Come ricorda il murales a lei dedicato. 
Animatrice della vita culturale e sociale di Milano, ha promosso con spirito indomito la cultura antimafia. Un impegno in favore della giustizia iniziato insieme al marito Nando dopo l’omicidio del suocero Carlo Alberto dalla Chiesa e proseguito con determinazione e costanza nei decenni successivi. La sua alta sensibilità sociale l’ha spinta a impegnarsi per la legalità, con importanti eventi culturali a Milano e in numerose città italiane. Con la stessa passione e costanza, ha lottato per combattere lo spaccio di droga nel suo quartiere, riuscendo a restituirgli dignità e vivibilità. La sua vita è stata una testimonianza perenne di spirito civile e la sua tempra morale ha toccato i cuori di chiunque l’abbia conosciuta. Per oltre quarant’anni, infatti, si è dedicata a promuovere il bene, il giusto, la cultura e lo ha fatto lontano dai riflettori e dalla ribalta, ma sempre vicino alle persone.
Il lungo cammino della sua storia politica inizia da giovanissimo, come vedetta partigiana nella provincia natale di La Spezia. Intraprende successivamente una brillante carriera da funzionario nelle istituzioni europee e locali, alla quale affianca una militanza politica sempre equilibrata che gli vale l’elezione a deputato e a parlamentare europeo. Il culmine della sua carriera pubblica arriva nel 1993 con l’elezione a sindaco di Milano, primo ad essere votato direttamente dalle cittadine e dai cittadini. Ha guidato la Città con determinazione, coraggio e competenza. La sua apertura e il suo spirito indipendente sono stati decisivi per unire i milanesi in una delle fasi più difficili della storia recente. Sotto il suo impulso Milano ha iniziato una nuova stagione di legalità e trasparenza, determinante per lo sviluppo degli ultimi decenni. La sua guida, autorevole, dialogante e affidabile, ha ridato sicurezza alla Città e posto le basi per rilanciare il ruolo di Milano come motore del progresso economico e sociale della Nazione. 
Scrittore e giornalista, con il suo stile unico, caratterizzato da un linguaggio originale e dissacrante, ha suscitato passione e ammirazione in critica e pubblico. La sua innovazione letteraria ha ispirato una nuova generazione di autori italiani. Nei suoi romanzi più famosi, incentrati sul suo alter-ego Lazzaro Santandrea, ha attraversato le frontiere dei generi romanzeschi per illuminare spicchi di umanità nascosta sotto la coltre delle notti di Milano. Un’indagine dell’anima della contemporaneità che ha reso memorabili i suoi libri così come i suoi reportage giornalistici, a cui si dedica con determinazione passando dal racconto dei fenomeni di criminalità organizzata ai casi di cronaca nera. Nato nella zona di Porta Vittoria, è cresciuto tra le vie del quartiere Lorenteggio, dove si trasferisce con la madre da bambino. La vita dei bar e dei locali milanesi, luoghi in cui spesso la città e i suoi personaggi si raccontano con graffiante verità, gli appartiene a tal punto da eleggerne uno, Le Trottoir, seconda casa e ufficio ideale. 
Uno dei sindaci più amati nella storia di Milano, ha accelerato la trasformazione della nostra Città da motore dell’Italia industriale a capitale europea del terziario avanzato grazie alla sua azione riformista. Sin da giovanissimo è stato una figura chiave della politica milanese, e nel 1976, a soli 38 anni, ha assunto la guida dell’Amministrazione comunale. È stato uno dei primi politici a intuire la rilevanza della questione ambientale, ponendola al centro di azioni lungimiranti come il prolungamento della Linea 2 della metropolitana e l’avvio del progetto della Linea 3. Dopo la fine del suo mandato decennale da sindaco, ricopre l’incarico di ministro del Turismo e dei problemi delle aree urbane e viene eletto deputato e parlamentare europeo. Nei suoi rilevanti e diversi incarichi istituzionali, in Città e a livello nazionale e internazionale, ha fornito costante prova di concretezza, lungimiranza e di un’unica capacità di unire progresso e solidarietà che l’hanno reso una personalità indimenticabile per tutti i milanesi. 
Medaglie d'Oro
La maglia rossonera numero 6, con cui gioca nel ruolo di libero, è stata consegnata alla storia. Cresciuto tra i campi di allenamento di Milanello, è considerato una leggenda del calcio mondiale. Capitano per eccellenza, nel Milan come nella Nazionale, guida le squadre a lui affidate con autorevolezza e vigore. Nella sua lunga carriera sportiva, segnata da grandi vittorie, alza i più importanti trofei nazionali, internazionali ed intercontinentali. Uomo d’altri tempi, tenace e silenzioso, simbolo di generosità e fair play dentro e fuori dal campo, conquista l’ammirazione di molti giovani calciatori e di tanti ragazzi come lui innamorati del calcio. Campione insuperabile, si guadagna la stima e l’affetto anche da parte degli sportivi e dei tifosi avversari. Il suo nome e la sua epopea agonistica sono legati indissolubilmente alla storia della Città e ai colori rossoneri della squadra di cui resta simbolo, cuore e anima.
Contribuisce in misura importante nella sua carriera ultratrentennale, vissuta in massima parte a Milano, alla trasformazione del settore bancario italiano. Con la sua attività e la sua professionalità, imprime un impulso determinante al rafforzamento e al rinnovamento della storica Banca Popolare di Milano, proiettandone la crescita nell’orizzonte nazionale grazie all’operazione che nel 2017 dà vita a Banco BPM, attore fondamentale nel sostegno del sistema economico e produttivo della Città e del Paese. Caratterizza il proprio impegno per la sensibilità e il costante interesse verso le istanze sociali dei territori in cui la banca opera, ispirando l’azione di Banco BPM e della Fondazione Banca Popolare di Milano a favore delle scuole, della ricerca scientifica, dell’inclusione e, in particolar modo nel periodo toccato dalla pandemia, dell’assistenza sociosanitaria. Nel 2020 è nominato Cavaliere del Lavoro.
Professoressa ordinaria di Medicina legale, prende parte alle indagini scientifiche nell’ambito di diversi casi di cronaca nera, contribuendo col proprio lavoro a ricostruire i fatti e a restituire verità a situazioni oscure e incerte. Da sempre convinta che la scienza forense debba acquisire un ruolo sociale, fonda nel 1995 e dirige tuttora Labanof, il Laboratorio di antropologia e odontoiatria forense dell’Università degli Studi di Milano: tra le sue missioni quella di tutelare il diritto all’identità, soprattutto delle vittime senza nome dei fenomeni migratori, decedute in mare nel tentativo di raggiungere le coste europee e che aspettano di essere riconosciute e ricongiunte con le famiglie di origine. Dal 2019 collabora con il centro comunale per minori stranieri non accompagnati di via Zendrini contribuendo all’individuazione di potenziali lesioni e segni di violenza e torture subite da bambini e ragazzi nel loro viaggio verso l’Italia.
Giornalista, scrittore, saggista, inizia la sua carriera a 22 anni nel quotidiano La Stampa. Nel 2003 approda al Corriere della Sera come inviato speciale ed editorialista. Nella sua attività racconta i grandi eventi dell’Italia degli ultimi 20 anni, spaziando dalla politica, alla storia, allo sport. Intervista, con stile acuto e personale, alcuni dei personaggi più importanti della storia italiana e mondiale. Con ‘A riveder le Stelle’ rende omaggio a Dante, il più grande poeta nella storia dell’umanità, a settecento anni dalla sua morte. È un prolifico autore di libri e dimostra di essere grande conoscitore dei costumi e della recente storia d’Italia, scrivendo numerosi saggi che ripercorrono le vicende del nostro Paese. Attento osservatore dei moderni fenomeni sociali e culturali, scrive un libro a sei mani con i figli, che invita i giovani a non confondere la vita reale con quella virtuale.
Milanese, comunista, giornalista, sindacalista, deputato, parlamentare europeo, uomo di partito e delle istituzioni, saggista, bibliofilo, grande appassionato di musica. Queste sono solo alcune delle parole necessarie per descrivere la sua lunga esperienza, la sua grande cultura e il suo importante contributo alla vita politica e sociale del nostro Paese. Iscrittosi al Partito Comunista Italiano nel 1949, viene inviato a studiare Economia all’Università di Mosca e al suo ritorno inizia il suo percorso politico, intrapreso già negli anni della giovinezza, fino alla nomina nella Segreteria e nella Direzione nazionale del PCI. Presidente dal 2008 al 2019, e successivamente Presidente Emerito, della Fondazione “Orchestra sinfonica e Coro sinfonico di Milano Giuseppe Verdi”, sostiene con passione e dedizione questa istituzione culturale promuovendo giovani e talentuosi professionisti nel panorama milanese, nazionale e internazionale. Il suo impegno è un grande esempio di passione civile
Milanese d’adozione, ha fatto proprio lo spirito solidale ambrosiano. Superate le prove del concorso diplomatico, nel 2019 è destinato nel ruolo di secondo segretario commerciale ad una terra complessa come l’Afghanistan. Nell’estate 2021 vive in prima persona l’occupazione talebana e lavora senza sosta per portare in salvo i connazionali durante l’evacuazione di Kabul. Unico diplomatico italiano rimasto nel Paese, non esita a mettere a rischio la propria vita per salvare quella di un bambino che stava per essere schiacciato dalla calca nell’aeroporto della capitale, fulgido esempio di una diplomazia che sa superare tutti i muri. Il suo lavoro prosegue, silenzioso e instancabile, anche quando le luci della ribalta si sono spente: grazie a un impegno che è andato ben oltre il suo dovere, molte donne e uomini afghani, collaboratori delle nostre forze armate, sono oggi sani e salvi in Italia.
Oste e cuoco, come ama definirsi, coltiva la passione per la cucina con personalità poliedrica, amore per la propria terra, desiderio di convivialità. Con i suoi ristoranti contribuisce a diffondere la cultura del gusto. La sua interpretazione della cucina affonda le radici nella più solida e autentica tradizione regionale e siciliana, ogni volta rivista e modificata con uno sguardo attento al futuro e all’innovazione. Da anni affianca al lavoro un concreto impegno nel sociale dedicando la propria immagine, ma anche il proprio tempo e menù solidali a numerose associazioni, tra cui Vidas e Lega del Filo d’Oro, per promuovere la ricerca, la raccolta di fondi e l’attenzione e l’aiuto verso gli altri. Lui stesso racconta le esperienze di cucina con i bambini con disabilità come un momento di condivisione di vita e di storie. La spinta alla solidarietà non lo ferma nemmeno nel periodo della pandemia, durante il quale collabora con l’ospedale da campo di Bergamo. 
Medico e chirurgo specializzato in chirurgia oncologica, arriva dalla Puglia a Milano dove dirige, dal 1998, la struttura di chirurgia colo-rettale dell’Istituto dei tumori, affiancando anche l’insegnamento presso la Scuola di Specializzazione in Chirurgia generale a Roma. È protagonista di un’importante innovazione che porta la tridimensionalità nella video-chirurgia e migliora la qualità dei risultati e l’integrità psicofisica del paziente. Nel 2003 è nominato esperto del Consiglio superiore di Sanità, nel 2004 gli viene conferita la Medaglia d’oro al merito della sanità pubblica. Nello stesso anno diventa coordinatore del Gruppo di lavoro per lo screening del tumore del colon retto. Nel 2006 riceve l’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce. È presidente di Areco Onlus, attiva per la ricerca europea in chirurgia oncologica.
Affermata avvocato penalista milanese, da oltre trent’anni pone al centro del suo lavoro la tutela della proprietà intellettuale e industriale in ogni sua forma, quali elementi essenziali per la salvaguardia della produzione Made in Italy. Si dedica in modo instancabile e costante alla lotta alla contraffazione, che prende forma nella redazione di diverse pubblicazioni e contributi fino ad arrivare alla stesura del Primo Piano Strategico Nazionale. All’impegno forense affianca, da sempre, una grande passione civica, diventando negli ultimi vent’anni fulcro e Presidente dell’Associazione Centro Studi Grande Milano, raccordando intorno a sé le espressioni più eccelse della Città: imprenditori, professionisti, attori culturali, esponenti delle Istituzioni, del Terzo settore e delle comunità religiose, in un confronto e dialogo continuo per migliorare e raccontare Milano attraverso le voci di chi la vive ogni giorno con passione e amore.
Giurista, notaio, accademico e dirigente d’azienda italiano: così lo definisce l’enciclopedia che viaggia in tutto il mondo tramite il web. Per Milano e il Paese è molto di più. Insignito nel 1993 dell’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce, dà alle istituzioni un grande contributo in tanti fondamentali passaggi della politica e dell’economia. Già Professore ordinario di diritto industriale e commerciale a Parma e a Milano, è ora Senior Professor e Professore emerito di diritto commerciale all’Università "Bocconi". Straordinario animatore della Fondazione del Corriere della Sera che presiede dal 2004, fino al 2012 presiede RCS Quotidiani e MediaGroup, difendendo sempre, con coerenza, l’indipendenza e l’autonomia dell’informazione. Tra i molti prestigiosi ruoli che ricopre, è Presidente dell’Associazione Bookcity Milano che promuove il libro e la lettura, contribuendo alla crescita del patrimonio cognitivo e dello spirito critico di tutta la comunità.
Promuove, nella vita e nel lavoro, un modello positivo di conciliazione tra il fare scienza e l’essere donna e madre di tre figli. Profonde, nella ricerca, impegno umanitario e spirito di servizio. Dopo la laurea e il dottorato tra Stati Uniti e Inghilterra, si adopera nel complesso campo delle malattie rare, alla ricerca di risposte e di cure per patologie che in molti casi sono ancora un mistero per la medicina. Durante la pandemia, si impegna per trovare soluzioni che consentano di tenere le scuole aperte. E così, insieme ai colleghi dell’Università degli Studi di Milano, sviluppa un test per la diagnosi non invasivo e adatto a bambini, ragazzi e persone fragili. Perfetto esempio di come la scienza debba rivolgersi prima di tutto, e sopra ogni cosa, al benessere per tutti, partendo dalle esigenze reali espresse dalla società civile o da singole collettività.
È espressione del vero mecenatismo, non quello che assiste ma quello che protegge, promuove e fa crescere. Dedica la sua vita all’insegnamento delle materie umanistiche e comincia, già dagli anni ‘80, a trovare forme per dar luce e visibilità ad artisti emergenti con il Concorso per voci liriche Rosetum. In collaborazione con il Piccolo e con il Carcano, svolge attività di avviamento al teatro classico per le scuole. Fonda l’Associazione “Amici di Milano Classica”, attorno alla quale si raccoglie una vera comunità di appassionati della musica. E proprio attraverso il sostegno dell’Orchestra Milano Classica, ne promuove il ricambio generazionale e un nuovo modo di aprirsi alla città. Con la sua Fondazione collabora con una vasta platea di associazioni e realtà culturali di cui si guadagna stima e gratitudine. La sua generosità, l’impegno e la dedizione verso la musica, sono un dono a tutta la Città.
È presidente di Fondazione Fiera Milano, dove entra nel 2007 prima come direttore generale poi come amministratore delegato. Durante i mesi più critici dell’emergenza sanitaria, lavora alla realizzazione di nuove infrastrutture per affrontare uno dei momenti più difficili della recente storia collettiva. Grazie al sostegno di oltre 6.500 benefattori, Fondazione Fiera Milano mette a disposizione i propri padiglioni fieristici per la creazione di un moderno reparto di terapia intensiva e per l’allestimento di due centri vaccinali dove in questi mesi sono state inoculate oltre 1 milione e 500mila dosi di vaccino. La sua carriera professionale ha inizio nel 1990 in Bull HN Information System Italy, e da allora il suo curriculum si arricchisce di molte nomine a mansioni di prestigio in società come Shell Italia, Omnitel-Vodafone, Poste Italiane. Molti anche i suoi incarichi accademici, soprattutto all’Università Cattolica e allo Iulm, e fiorente la sua attività come relatore.
Da dirigente della Polizia di Stato, vanta esperienze in diverse sezioni e Commissariati, partecipa ad importanti operazioni, non solo a Milano, contribuisce a delicate attività investigative. Ma è nel contrasto delle violenze domestiche che rende un apporto straordinario alla comunità. Per prevenire il reiterarsi di reati che il più delle volte restano confinati e nascosti dalle mura di casa, mette a punto una serie di azioni, note come il Protocollo Zeus, la cui applicazione consente di interrompere la recidiva di stalking e violenza nella quasi totalità dei casi trattati. Partito da Milano, il modello viene utilizzato in trenta città italiane e studiato in altri Paesi europei come strumento virtuoso ed efficace. Il suo lavoro e il suo impegno quotidiano e innovatore per la difesa delle donne e delle persone fragili sono testimonianza concreta di come sia possibile prestare le proprie conoscenze per la tutela dei diritti fondamentali della persona.
Attestati
Da Tirana si trasferisce a Milano con la famiglia all’età di due anni. Sportiva da sempre, scopre la diagnosi di tetraplegia a 12 anni: dopo diverse discipline si appassiona al nuoto, unico sport in cui non deve usare la carrozzina, e inizia una carriera che la porta a diventare un vero orgoglio sportivo per l’Italia. Campionessa olimpica e plurimedagliata, è tra le atlete più vincenti in assoluto alle Paralimpiadi di Tokyo 2021, dove conquista le medaglie d’oro nella gara dei 50 metri dorso e dei 100 stile libero e le medaglie d’argento nei 50 stile e nella staffetta mista. Primati che si uniscono a quelli conseguiti ai primi Mondiali di Montreal nel 2013 e ai Giochi di Rio. Esprime, nello sport come nella vita, tenacia, forza di volontà e ottimismo. Esempio di come sia possibile reagire alle difficoltà, trasformando i limiti in un punto di forza e di vittoria.
Dal 1985 difende i diritti delle persone con autismo e delle loro famiglie, proponendosi di diffondere una corretta informazione e sfidando gli stereotipi, sollecitando la ricerca scientifica e battendosi per una diagnosi tempestiva. Convinta che solo così si possano garantire interventi di assistenza continuativi e integrati e assicurare una vita dignitosa e il più possibile autonoma, nel rispetto delle pari opportunità. Grazie alla preparazione e alle conoscenze del comitato scientifico e al patrimonio di vita vissuta dei suoi membri, è da oltre trent’anni un punto di riferimento per genitori, famiglie e tutori di persone con autismo, sempre in prima fila per favorire la loro piena inclusione con metodi educativi innovativi e pratiche che si sono poi rivelate pionieristiche in Italia. Da questo punto di vista, rappresenta uno stimolo importante per le istituzioni, spingendole nella direzione di una concreta realizzazione del “Dopo di noi”. 
Impegnata da dodici anni anche sul versante sociale, scolastico e formativo, ha la missione di portare il teatro ovunque si senta la necessità e il desiderio di condividere e crescere insieme, consolidando il senso di comunità. Partecipa e promuove numerosi progetti, di estrazione diversa: dalle attività per diffondere il piacere della lettura tra i giovani agli spettacoli dedicati alla sostenibilità ambientale; dal rilancio dei quartieri meno centrali alle performance culturali e artistiche dedicate agli anziani, tra le persone più colpite dalla pandemia. La vocazione sociale emerge con forza anche nel corso di anni di collaborazione con i centri di accoglienza per minori, con le comunità per bambini e ragazzi stranieri non accompagnati, con gli ospedali. Tanti i progetti a favore dei diversamente abili, soprattutto i piccoli, e delle donne in difficoltà, insieme ai Centri Milano Donna.  
Persegue con strenua perseveranza l’obiettivo di dare sostegno a chi non ha più una casa. Persone cadute in povertà, svantaggiate, genitori separati, chiunque si trovi in fragilità abitativa o in uno stato di precarietà, trova nei tantissimi volontari ascolto e supporto. Dalle consegne alimentari fino alla distribuzione di mascherine durante la pandemia, sono numerose le attività messe in campo per i bisognosi. Capace anche di alzare la voce per accendere un faro e spostare l’attenzione pubblica su chi è in difficoltà, può contare su una vasta rete di persone, uomini e donne di ogni età e professione, unite dagli stessi valori di solidarietà e sostegno umano. E non manca di coinvolgere, nelle sempre concrete iniziative realizzate in questi anni, aziende come ristoranti o supermercati, capaci di contribuire in modo fattivo, magari con un pasto caldo, a ridare dignità umana e conforto. 
Nasce nel 2012, da un’idea di Nicole Berlusconi, per la riabilitazione psico-fisica di cavalli, pony, asini, muli e bardotti, presi in carico dopo casi di abbandono, sfruttamento, maltrattamenti, indigenza al fine di restituire dignità, salute e benessere. Dalla sua fondazione, salva circa 500 cavalli. Il progetto si compone di programmi specifici a seconda delle condizioni, dell’età dell’animale e dell’ambiente in cui si interviene, con particolare attenzione ai casi in cui il cavallo è vittima di proprietari violenti o vicini a contesti di illegalità. Collabora strettamente con le forze dell’ordine e, in occasione di sequestri per maltrattamento, si fa carico di tutte le spese legali, veterinarie e di mantenimento. Riabilitati gli animali, ne garantisce l’affidamento e l’adozione. Attiva anche nella divulgazione presso le scuole e nella formazione di volontari.  
Da oltre trent’anni svolge attività di assistenza e promozione sociale della terza età, attraverso una rete di servizi indispensabili per una fascia della popolazione non più completamente autosufficiente e bisognosa di cure domiciliari, accompagnamento, contatti quotidiani. Forte di quasi mille volontari e più di 11mila soci, è protagonista di tantissime iniziative a sostegno della fragilità ma anche della socialità più creativa. Tra le più note si ricordano l’Università della Terza Età, Nonno amico, il turismo sociale e gli amatissimi laboratori artistici e di cucito, dove intrecciare non solo trame preziose ma anche legami di amicizia e di autentica solidarietà. È tra le realtà cittadine che hanno permesso anno dopo anno la realizzazione del piano comunale contro la solitudine e per la socialità attivo ogni estate da giugno a settembre, diventando con i suoi operatori un punto di riferimento per tanti anziani della Città. 
Con la loro manifestazione hanno raccontato in modo civile, potente e spettacolare, e non avrebbe potuto essere diversamente, la loro determinazione e la voglia di tornare presto al lavoro dopo un anno e mezzo di lockdown. Una chiusura che, dal 23 febbraio 2020, ha interessato tutti i soggetti che fanno parte della filiera degli eventi e degli spettacoli dal vivo. Lavoratori e lavoratrici, le loro famiglie e le loro imprese, la professionalità, la fantasia, il coraggio e il talento sono colpiti molto duramente in questi lunghi mesi di interruzione forzata. Tutto il mondo che ruota intorno alla costruzione di un live, vero motore di economia, da anni sostiene con impegno e talento l’immagine di Milano quale città vivace, attiva, contemporanea, attrattiva, contribuendo ad arricchirne la vita culturale e farne una meta culturale sempre più internazionale. 
La bicicletta a Milano nasce nel 1900 con questo negozio di corso Garibaldi 71, da sempre punto di riferimento dei ciclisti. La città cambia ma l’attività resiste, persino quando alla bici viene vietata la circolazione perché giudicata pericolosa. Attraversa la crisi del 1929, gli anni del regime e poi le bombe della seconda guerra mondiale. Supera il boom economico degli anni ‘50 quando la bici è una necessità e quello degli anni ‘80 in cui è considerata decisamente fuori moda. Fino ai giorni nostri: con la rivoluzione della mobilità sostenibile cambiano le abitudini dei cittadini e le due ruote sono una scelta intelligente, pratica, sana, perfetta sul piano economico e ambientale. Bottega storica con i grandi marchi ma anche piccoli artigiani, officina per la riparazione, la progettazione, la produzione e il noleggio. Da sempre attività a conduzione familiare oggi è alla quarta generazione. 
Da oltre 60 anni, rappresenta per il quartiere e per tutta la parte nord-est di Milano un pilastro della comunità. Un punto di ritrovo insostituibile per centinaia di famiglie, giovani e anziani che considerano questo luogo un punto di riferimento, non solo per le attività ludiche e sportive, ma anche per le iniziative di socialità e condivisione. Sono infatti numerosi i momenti dedicati all’assistenza, al volontariato e all’inclusione che si affiancano alle manifestazioni sportive come lo storico Trofeo Piccoli Martiri di Gorla. Con l’intento di essere vero fulcro della collettività, capace di animarne la vita di tutti i giorni, raccoglie intorno a sé le storie di quella particolare fascia di popolazione, gli anziani, che troppo spesso rischia di essere dimenticata nella solitudine e abbandonata nel silenzio. Anche durante la pandemia, si è posta al centro di azioni di sostegno per le persone fragili.
Nata come scuola privata, diventa scuola civica nel 1960. Entra successivamente a far parte della Fondazione Scuole Civiche e trova casa nei prestigiosi spazi della ex Manifattura Tabacchi. Intitolata nel 2016 a Luchino Visconti, nel 2018 conquista l’autorizzazione del Ministero a rilasciare titoli equivalenti alla laurea di primo livello, al termine del corso in “Arte e tecnologia del cinema e dell’audiovisivo”, con i suoi otto indirizzi. Un grande traguardo che certifica, anche grazie alla continua capacità di innovare, l’alto livello di formazione fornito agli allievi: registi, sceneggiatori, produttori, tecnici del suono, operatori di ripresa, montatori, esperti nelle realizzazioni multimediali e nell’animazione. Oggi, a quasi settant’anni dalla sua nascita, vede tra i suoi diplomati tante firme del cinema contemporaneo, confermandosi quel patrimonio di conoscenza, tecnica e passione che ha dato e continua a dare un contributo fondamentale alla vita culturale e artistica di Milano.  
La mattina dell’8 ottobre di vent’anni fa Milano vive un evento senza precedenti, lo scontro in fase di decollo tra un aereo di linea della Scandinavian Airlines e un piccolo jet privato sulla pista di Linate. Quel giorno 118 persone perdono la vita. Da quel giorno i familiari delle vittime, determinati a conoscere la verità di quel disastro e nel ricordo dei propri cari, iniziano una battaglia per la sicurezza negli aeroporti. Grazie alla loro tenacia, molti passi vengono compiuti nel segno dell’innovazione tecnologica e della protezione di utenti e lavoratori. E se questo è avvenuto, se negli aeroporti italiani oggi ci sono nuovi dispostivi e procedure, lo si deve a loro. L’attività del Comitato costituisce una forte testimonianza civica capace di convertire una tragedia milanese in speranza e azione, il dolore in impegno pubblico e testimonianza.  
Da primario del pronto soccorso dell’Ospedale San Carlo e come capo del Dipartimento emergenza urgenza si è distinta, nei momenti più difficili della pandemia causata dal Covid-19, per non aver mai chiuso il triage e avere garantito cure e ricovero a tutti i cittadini milanesi e lombardi. Ha immediatamente condiviso e diffuso la tecnica ecografica per la identificazione precoce della polmonite da Covid-19, facilitando una diagnosi rapida ed accurata dei pazienti. Nel corso della sua carriera contribuisce a sviluppare nuovi modelli di accoglienza e gestione della diagnosi, mirati a ridurre l’affollamento nei luoghi destinati al primo intervento. In prima linea nella guerra all’emergenza sanitaria, dimostra competenza e umanità anche nei momenti più duri, quando la curva dei contagi sale e il numero dei pazienti arriva a soglie critiche, mostrando, insieme al suo team, la capacità di coniugare cura e assistenza.  
Istituzione di diritto internazionale da sempre impegnata nell’assistenza dei più fragili, oggi presente in 120 Paesi con una rete di 13.500 membri, 80mila volontari e oltre 40mila professionisti, opera dalla sede centrale di Milano con lo sguardo sempre rivolto a chi ha bisogno: malati, persone con disabilità, anziani, ragazzi e bambini in difficoltà. La crisi pandemica la spinge a trovare nuove forme di impegno e progetti umanitari specifici. In Città e in tutta la regione fin da subito mobilita medici, infermieri e volontari per attività di sostegno, anche in collaborazione con parrocchie, Servizi sociali e i consolati di Perù e El Salvador: dal servizio di spesa e farmaci a domicilio durante il lockdown, poi convertito in consegna di buoni spendibili nei supermercati, al trasporto e accompagnamento di anziani e disabili in caso di necessità, dal supporto psicologico telefonico al primo consulto medico a favore delle comunità straniere, grazie al quale in un anno sono state offerte 1.250 visite.
Consigliere delegato della Fondazione Eris che si occupa delle dipendenze e che ha in carico 900 persone attraverso gli ambulatori e le comunità presenti a Milano e in altre città della Lombardia, mostra il suo costante impegno per l’attività di contrasto all’uso di stupefacenti e abuso di alcol. Grazie ad una rete di supporto costituita da medici, psicologi, psichiatri e assistenti sociali, aiuta moltissimi giovani e le loro famiglie ad affrontare i disturbi da uso di sostanze psicotrope e dipendenze dall’alcol con i loro effetti dannosi per l’organismo. A Milano in particolare la Fondazione Eris è tra quelle che presta aiuto ai tossicodipendenti dell’area di Rogoredo, offrendo loro generi di conforto e assistenza, fino a proporre una cura in comunità. Una vita dedicata agli altri, per offrire loro una nuova occasione e uscire dal circolo vizioso della dipendenza. 
È il 2000 quando un gruppo di giovani farmaciste e farmacisti avverte la necessità di risolvere il problema dell’approvvigionamento di medicinali per i bisognosi. Nasce così la prima Giornata di Raccolta del Farmaco, durante la quale si raccolgono e recuperano, solo a Milano, 15mila confezioni. Da allora i confini si ampliano e oggi l’associazione è presente in tutta Italia, con il sostegno di circa 5mila farmacie, oltre 17mila farmacisti, 22mila volontari e le donazioni delle aziende. Durante la Giornata di quest’anno vengono raccolte 468mila confezioni per aiutare migliaia di persone in difficoltà di cui si prendono cura le quasi 2mila realtà assistenziali convenzionate. Centralità della persona, educazione, sussidiarietà e professionalità sono i quattro valori fondamentali attraverso i quali opera anche a livello internazionale con l’unica finalità di contrastare la povertà sanitaria, rispondendo al bisogno di medicinali delle persone indigenti.
“La Memoria non deve fermarsi mai; è questo il messaggio che vogliamo condividere con tutti coloro che hanno sete di coscienza civile e di quella lotta all’indifferenza che si ritrova nella scritta che incontriamo appena entriamo al Memoriale, che ci ricorda qual è il vero nemico da combattere sempre: l’indifferenza”. Sono le parole del presidente Roberto Jarach che aiutano a spiegare le finalità della Fondazione, nata per valorizzare la memoria storica degli ebrei e delle vittime della persecuzione nazista e fascista del secolo scorso e approfondire la conoscenza della realtà ebraica in contrasto ad ogni forma di antisemitismo. Il Memoriale della Shoah, sorto nell’area della Stazione Centrale da cui partirono venti convogli ferroviari alla volta dei campi di concentramento e di sterminio, è di fatto un nuovo luogo della città, capace di favorire il dialogo e aiutare nell’elaborazione di una memoria condivisa, caposaldo indispensabile per orientare il presente e costruire il futuro. 
Il periodico, interamente redatto da detenuti nel carcere di Opera, nasce otto anni fa dalla volontà del giornalista Renzo Magosso che lo dirige a titolo gratuito, affiancato come Art Director da Carlo Ubezio, grafico storico del Corriere della Sera. L’obiettivo è quello di far conoscere la realtà del mondo carcerario, ma anche offrire la possibilità ai redattori di esprimere, valutare e commentare le diverse vicende che accadono oltre le sbarre. L’iniziativa, in collaborazione con il progetto “Leggere Libera-Mente”, si inserisce nel percorso di riabilitazione del carcere e riceve il prestigioso Premio Vergani 2014. L’Ordine dei Giornalisti e la Federazione della Stampa Italiana congiuntamente riconoscono ai detenuti-giornalisti il diploma di “Redattori diversamente liberi”, titolo finora mai assegnato in Italia, per l’autorevolezza della pubblicazione tra quelle realizzate nelle carceri italiane.  
Inizia la sua attività nel 1997 e oggi è presente in trenta paesi del mondo usando il gioco del calcio per educare e proteggere bambine e bambini tra i 3 e i 13 anni. Giocare al pallone, ma anche imparare a leggere e a scrivere sono così diventati un unico grande progetto di vita e una cura per migliaia di loro, spesso rimasti soli, a causa della guerra e della povertà nelle grandi città come Buenos Aires, Rio De Janeiro, Caracas e Città del Messico, in piccoli villaggi rurali della Cambogia, del Congo, della Cina, nei campi profughi in Libano, in Bosnia Herzegovina come in Iran, dove hanno incontrato centinaia di educatori locali creando una relazione stabile e solidale. In Italia, all’ospedale San Gerardo di Monza, insieme al Comitato Letizia Verga si occupa dei piccoli pazienti del reparto di oncoematologia pediatrica. Tante bambine e bambini nel mondo uniti da un unico sogno: il diritto di giocare insieme e una bellissima maglia nerazzurra. 
Soprannominato l’Angelo dei Navigli, grazie al suo forte impegno a favore della pulizia del quartiere, contribuisce a tenere puliti i corsi d’acqua raccogliendo negli anni oltre 750 biciclette, 50 monopattini, innumerevoli sacchi di plastica, vetro, lattine, carrelli della spesa, gomme di auto e persino elettrodomestici. Interessato alla causa ambientale fin da bambino, è sicuro che tra le virtù più belle vi sia proprio quella che sprona all’amore per l’ambiente e alla sua difesa. Canoista e sportivo, primo ad aver percorso tutto il sistema dei canali milanesi, fonda anche l’associazione Angeli dei Navigli che coinvolge i cittadini che vogliono contribuire a tenere puliti i canali artificiali milanesi. Con il suo buon esempio, incoraggia altri a prendersi cura del bene comune, convinto che ogni cittadino può essere artefice di un cambiamento.  
Dallo scorso maggio, è il nome della prima pizzeria in Europa gestita da ragazze e ragazzi con autismo, affiancati da professionisti della ristorazione e della riabilitazione. Ancora prima, è stata un food truck itinerante, arrivato fino a Roma per sensibilizzare le istituzioni sui temi del diritto al lavoro e dell’integrazione sociale. Un progetto che ha saputo nutrire l’inclusione, costruire opportunità e regalare speranza, ma anche innescare un’imponente catena di solidarietà quando, nella fase iniziale, è stato necessario raccogliere fondi e formare i futuri dipendenti in cucine e ristoranti veri. Grazie alla perseveranza e all’impegno del fondatore, Nico Acampora, rappresenta oggi un modello che può essere esportato per favorire l’integrazione nel mondo del lavoro delle 600mila persone che in Italia sono affette da questo disturbo e di molte altre in futuro. 
Dal 2013, data della sua fondazione, rappresenta il punto di riferimento per tanti imprenditori sinoitaliani di seconda generazione, una realtà che oggi conta più di 160 associati ordinari e oltre 300 sostenitori. Un esempio concreto di integrazione nel segno del più autentico spirito meneghino fatto di dedizione al lavoro e attenzione alla comunità, dedito a costituire un ponte tra culture. Si contraddistingue per il suo costante impegno nel favorire l’integrazione culturale ed economica tra realtà cinesi e italiane, nella convinzione che solo la reciproca conoscenza, affiancata al dialogo costante tra imprenditori, istituzioni, associazioni di quartiere e residenti, possa condurre a uno sviluppo commerciale armonico e rispettoso delle esigenze della Città e dei singoli quartieri. Durante la prima fase della pandemia, dimostra un grande spirito altruistico e di attenzione verso Milano donando numerosi dispositivi individuali di sicurezza alle istituzioni locali e ai cittadini.
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