Collezione carcinologica

Collezione carcinologica

Contenuto: decapodi e stomatopodi 
Consistenza: più di 2.500 campioni
Periodo Raccolta: a partire dal 1871
Principali contributori: Bruno Parisi
Area Geografica: tutto il mondo con prevalenza Giappone ed estremo Oriente
Metodo di conservazione: in alcol e a secco
Altro: collezione ricca di materiale tipico

L’origine della collezione carcinologica può essere fatta risalire al 1871 con i materiali inviati dal Giappone al console italiano Cristoforo Robecchi, tra cui spiccano i granchi giganti (Macrocheira kaempferi) ancora oggi esposti nella sala degli invertebrati.
Si aggiunsero successivamente i crostacei della sezione cinese dell’Esposizione universale di Milano (1906), seguiti dai decapodi giapponesi acquistati nel 1913 dal naturalista e commerciante britannico Alan Owston. Materiali studiati a partire da quegli anni da Bruno Parisi, prima conservatore e poi dal 1929 direttore del museo, che descrisse 28 nuove specie; questi tipi sono tuttora presenti, visto che il fondo è passato pressoché indenne attraverso l’incendio del 1943. 

La collezione carcinologica è molto eterogenea. Tra le acquisizioni di una certa consistenza: i materiali della campagna idrografica della nave Magnaghi (1923-24) in Mar Rosso e della spedizione Scortecci in Somalia del 1931; per il resto è frutto di scambi e donazioni. 
 

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