Pavimento musivo a decorazione geometrica dalle Terme Erculee

Pavimento musivo a decorazione geometrica dalle Terme Erculee

Il frammento di pavimentazione è stato recuperato durante le indagini svoltesi intorno alla metà del secolo scorso nei pressi di corso Europa, area anticamente occupata dal grandioso complesso delle terme pubbliche erette per volontà dell’imperatore Massimiano Erculeo nel settore orientale della città. I ritrovamenti degli ultimi due secoli, comprendenti tratti delle fondazioni murarie, frammenti pavimentali, scultorei e architettonici, hanno consentito di ricostruire la planimetria dell’edificio. Derivata direttamente dai modelli elaborati nella Roma di I secolo d.C., poi diffusisi capillarmente nella maggior parte delle terre dell’Impero, la struttura delle terme prevedeva: un percorso anulare sviluppato su più ambienti disposti simmetricamente intorno ad un asse centrale, attraverso sale per i bagni, spogliatoi, saune e vapori caldi, oltre a un grande cortile adibito a palestra.  

Il mosaico apparteneva con ogni probabilità ad un vano non riscaldato del complesso termale, forse un apodyterium (spogliatoio) dalle dimensioni di circa 30 x 15 m. L’intera superficie pavimentale del vano era decorata con un motivo a meandri neri intrecciati continui su fondo bianco, con trecce bicrome negli spazi di risulta entro campo rettangolare a sfondo nero; nelle zone angolari erano quattro riquadri a doppia cornice e pelte, con i busti delle personificazioni delle stagioni entro tondi ghirlandati (si conserva quello della primavera presso la Biblioteca Ambrosiana). Le analisi petrografiche hanno permesso di ricondurre i materiali litici impiegati per le tessere musive a calcari provenienti dall’area bresciana e veronese, sfruttati in città -in generale in diversi comparti territoriali lombardi, piemontesi ed emiliani- fin dall’età augustea (si ricordi la pavimentazione del foro composta da lastre in calcare bianco della Valpolicella, oggi visibile nei sotterranei della Biblioteca Ambrosiana).  

A fronte della ricomposizione del pavimento esposto tramite accostamento di otto pannelli restaurati, altri frammenti emersi a più riprese sono attualmente collocati nel sotterraneo di fronte alla chiesa di S. Vito al Pasquirolo (lastre marmoree pertinenti al frigidarium e al tepidarium), presso la Soprintendenza e all’interno di palazzo Litta-Cusini.

Bibliografia: D. Caporusso, M.T. Donati, S. Masseroli, T. Tibiletti, Milano Antica (V secolo a.C. - V secolo d.C.), Milano, 2007.

Esposto nella sala Milano Antica.