Com'eri vestita?

Com'eri vestita?

Com’eri vestita?
  • luogo

    Sede Municipio 2 - viale Zara 100 - piano terra

  • data
    dal 22 nov 2022 al 06 dic 2022

In occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, è stata allestita anche negli spazi di viale Zara 100 la mostra “What Were You Wearing”, che prende avvio da un progetto di Jen Brockman, direttrice del Centro per la prevenzione e formazione sessuale di Kansas, e da Mary A. Wyandt-Hiebert responsabile di tutte le iniziative di programmazione presso il Centro di educazione contro gli stupri dell'Università dell'Arkansas dove è stata esposta per la prima volta nella primavera del 2013.

Ora l’evento arriva in Italia grazie dall'Associazione Libere Sinergie che ne propone un adattamento al contesto socio culturale del nostro Paese.
L’idea alla base del lavoro è quella di sensibilizzare il pubblico sul tema della violenza sulle donne partendo da una domanda ricorrente posta a
chi subisce molestie o violenza sessuale: "Come eri vestita?".
E' una domanda che sottende importanti stereotipi sessisti e possiede pesanti implicazioni di impatto negativo sulla donna che ha subito violenza, 
poiché presuppone l'idea che la vittima avrebbe potuto evitare lo stupro se solo avesse indossato abiti meno provocanti. 

Questa mostra si propone di smantellare tale pregiudizio, partendo dal breve racconto di una serie di storie di abusi poste accanto agli abiti in 
esposizione i quali intendono rappresentare, in maniera fedele, l'abbigliamento che la vittima indossava al momento della violenza subita.
Secondo Jen Brockman lo scopo principale della mostra, oltre a essere quello di promuovere una maggiore consapevolezza del pubblico sul tema
della violenza di genere, è anche quello di sostenere la necessità di combattere il senso di colpa scaricato sulle vittime, aspetto non secondario. 

I visitatori possono identificarsi nelle storie narrate e al tempo stesso vedere quanto siano comuni gli abiti che le vittime indossavano.
In tale contesto si rendono evidenti gli stereotipi che inducono a pensare che eliminando alcuni indumenti dagli armadi, o evitando di indossarli, le
donne possano automaticamente eliminare la violenza sessuale. 

Le storie esposte sono tradotte in cinque lingue: italiano, inglese, spagnolo, francese e arabo.

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Aggiornato il: 30/11/2022