Accade in città - Approfondimenti e news sulla parità di genere

Iniziative culturali, spettacoli, feste, incontri e performance organizzati per le donne o in relazione alle tematiche sulla parità di genere.

L'Enciclopedia digitale delle donne ha ormai quasi 12 anni.

E' stata inaugurata l’8 marzo 2010 da Rossana Di Fazio e Margherita Marcheselli e oggi, con oltre 100 voci, raccoglie le storie di 1.200 donne e trentamila contatti mensili.

Le donne sono sempre state rappresentate poco e male e in molti casi dimenticate del tutto o non raccontate nel modo corretto.
Così Margherita e Rossana hanno pensato che era giunto il momento che anche le donne avessero la loro Enciclopedia, un'opera collettiva, una specie di Wikipedia che raccogliesse il contributo di tanti, per restituire il valore delle donne in tutti gli ambiti, dalla scienza alla storia, dalla letteratura allo sport e così via. 
Un progetto che nasceva gradualmente senza nemmeno il bisogno di definire in anticipo quali sarebbero state le donne da rappresentare.

L’enciclopedia delle donne oggi è realizzata da tante autrici e autori e chiunque può proporre un personaggio da raccontare.

Le voci sono firmate e accompagnate da alcune righe di presentazione e da una breve biografia di chi le ha scritte come ad esempio la emozionante biografia di Natalia Ginzburg, scritta da Laura Balbo, che racconta il loro incontro e la loro amicizia.

Quindi un'enciclopedia che tiene conto degli aspetti più umani di donne eccellenti, illustri e dimenticate, ma anche donne comuni.

L'Enciclopedia delle Donne è in continuo divenire e chiunque può proporre una voce mandando una e-mail a: redazione@enciclopediadelledonne.it indicando brevemente le motivazioni per le quali l'autrice o l'autore desidera scrivere una o più voci; la Redazione provvederà poi a fornire maggiori dettagli.

Per informazioni: Enciclopedia delle donne.

A chi per la città alza il naso alla ricerca di un indirizzo, capita di rado di fermarsi a riflettere sul fatto che quasi tutti i nomi riportati sulle varie targhe di titolazione toponomastiche sono di uomini, eppure si tratta di un fenomeno evidente e diffuso in tutto il Paese. 

Secondo Nadia Boaretto dell'associazione "Toponomastica femminile" che nel 2012 ha condotto un censimento accurato e minuzioso su quasi tutti i Comuni italiani: "In Italia solo il 4 per cento delle vie è dedicato alle donne e in questa piccolissima quota sono comprese anche le figure religiose, come le sante o le diverse versioni della Madonna. Certamente lo squilibrio si verifica perché in passato, a causa delle condizioni storiche e sociali, pochissime donne hanno avuto la possibilità di esprimere il loro talento. Inoltre sono molte le artiste, le scrittrici e le sportive che continuiamo a dimenticare"

A Milano però, dal 2011 l’assessorato alla Cultura, che ha la competenza della titolazione delle vie, ha incominciato a colmare questa distanza alternando per ogni nuova via, il nome di una donna e quello di un uomo. 
 
Fino a oggi sono 27 le nuove targhe al femminile, a cominciare dalla prima, dedicata alla cantante lirica Renata Tebaldi.

L’ultima è quella del giardino di Piazza Grandi intitolato alle sorelle Angela e Luciana Giussani, le creatrici di Diabolik.
 
Per le prossime titolazioni sono già stati proposti alcuni nomi come Pippa Bacca, la giovane artista di Milano morta tragicamente durante il suo viaggio-performance in Turchia, la scrittrice Marguerite Yourcenar e l’attrice Anna Magnani

 

Per informazioni:  Toponomastica femminile

Chi l’avrebbe mai detto che per una donna che lavora la maternità non è solo quel grande intoppo, quella enorme complicazione per la vita lavorativa, ma può essere l’occasione per crescere professionalmente; addirittura un vero e proprio Master, un allenamento che comincia con l’arrivo del bambino e che proseguirà per molto tempo. 

A dirlo è Riccarda Zezza, autrice del metodo "Maam" (Maternity as a Master), che attraverso l’assessorato al Lavoro ha coinvolto nel progetto il Comune di Milano e l'Amministrazione comunale è stata la prima a proporre ai suoi 15mila dipendenti questa palestra per la leadership. 
Si tratta di un programma di formazione digitale attraverso il quale l’esperienza della maternità, ma anche della paternità, diventa l’occasione per raggiungere quelle competenze soft così utili e ricercate oggi nelle professioni, come la capacità di gestire al meglio il tempo, l’empatia, la creatività, la flessibilità e la capacità di collaborare con gli altri, spiega la Zezza. 

Al programma si accede su base volontaria semplicemente iscrivendosi e comprende una parte teorica con sessioni di pochi minuti di training, una volta alla settimana.  

Attraverso alcuni brevi esercizi il percorso aiuta ad evidenziare le capacità che un neo-genitore mette in atto quotidianamente, perché una volta che queste capacità sono rese coscienti è più semplice trasferirle anche nell'ambito lavorativo.  
Si tratta di competenze di relazione (empatia, ascolto, creazione di alleanze, comunicazione), organizzative (prendere decisioni rapidamente, gestire meglio il tempo, stabilire le priorità e delegare) e di innovazione (creatività, agilità mentale, visione del cambiamento).  
 
Al metodo si iscrive circa il 70 per cento delle mamme e dei papà nelle aziende che lo propongono. 

E i risultati? 
Per noi - dichiara Riccarda Zezza - il messaggio più importante è il rinnovo; tutti i nostri clienti, da Poste italiane a Eni, da Unicredit a Enel, da Ovs a Bottega Veneta, sono già al terzo rinnovo. Importante però è anche la risposta delle donne: l’86 per cento delle mamme torna al lavoro più forte di prima, il 54 per cento è addirittura più motivata di quando il bambino ancora non c’era". 
 

Alcuni studi stanno analizzando anche il vantaggio competitivo della paternità dal punto di vista del lavoro.  
L’Università Cà Foscari di Venezia, ad esempio, sta conducendo uno studio per valutare l’impatto del metodo "Maam" sulla paternità nello sviluppo dell’intelligenza emotiva, cioè della capacità di riconoscere e gestire i propri sentimenti ed emozioni, e quelli degli altri. 

L’appello di “Milano Città Mondo#05 - La città delle donne”

L’ufficio 'Reti e collaborazione culturale' del Comune di Milano rivolge un appello a tutte le donne di origine straniera: afro-discendenti, asiatiche, arabe, europee, delle Americhe e di ogni altra provenienza.

L’obiettivo è quello di raccogliere nuovi sguardi sulla città di Milano, attraverso le storie delle donne, le loro vite e desideri, i loro incontri, il racconto delle loro competenze.
Un’opportunità per costruire insieme una Milano sempre più plurale.

Per partecipare alla 'call' è sufficiente inviare un brevissimo video fatto con il cellulare (max 50 secondi) nel quale ogni donna si racconta in prima persona e anche solo con una piccola frase significativa. Si può scegliere qualsiasi canale espressivo: dalla poesia alla musica, dalla cucina alla danza, a manifestazioni della cultura giovanile e artistica.

'Città Mondo' posterà il contenuto sulla propria pagina Facebook e su Instagram.

Il filmato va inviato a: c.reticoopculturale@comune.milano.it oppure via WhatsApp al numero:
347 1221356.
 

Nata dal Caim (Coordinamento delle associazioni musulmane di Milano, Monza e Brianza), 'Progetto Aisha' si è costituito come associazione con l’obiettivo di aiutare le donne musulmane vittime di violenza, maltrattamento e discriminazione e, in poco più di un anno, ha accolto le richieste di aiuto di circa un centinaio di donne; donne che subiscono soprusi di ogni genere, spesso 'sepolte vive', perché il marito consente loro di uscire solo per fare la spesa.

Nel tempo, all'associazione si sono rivolte anche donne non musulmane che abitano nella zona e coppie miste, dal punto di vista religioso.
Amina Al Zeer ha ricevuto richieste di aiuto anche dal Bangladesh e dall'Egitto.
Sono donne che hanno paura di chiedere aiuto e di "parlare", anche perché, non avendo un reddito, non saprebbero dove andare e hanno paura di perdere i figli se finissero in una comunità protetta.

Il progetto, con l’aiuto di avvocate penaliste e civiliste, nonché di psicologi esperti in questi ambiti, aiuta le donne a trovare una via d’uscita.

Progetto Aisha ha anche un’altra importante caratteristica distintiva: coinvolge anche gli uomini.

Info: Facebook

Progetto Aisha - via Palmanova, 59 - Milano.

'Donne In' è l'associazione milanese creata da un gruppo di energiche signore che - come dicono loro - “hanno la fortuna di invecchiare”.

Con il consueto ottimismo e la delicata ironia che le contraddistingue, propongono la loro newsletter ricca di riflessioni e progetti.

Per informazioni

 

Da metà ottobre 2019, in via Luigi Capuana 3, il Centro Errante ha aperto uno spazio dedicato alla bellezza, alla cultura e alla coesione sociale, è l’Associazione Errante.

A gestire i locali, che affacciano su una piccola piazza fra le case nel cuore di Quarto Oggiaro, sono 10 ragazzi under trenta che hanno vinto il bando “Spazio quartieri” del Comune di Milano, un progetto dell’Amministrazione comunale rivolto alle zone decentrate.
L’obiettivo di “Spazio quartieri” è affidare alcuni locali dell’edilizia pubblica non utilizzati alle associazioni che possono, con le loro iniziative, animare e arricchire il territorio.

All'interno del centro abbiamo realizzato incontri, proiezioni di film, musica dal vivo e intrattenimento per i bambini e ragazzi, siamo orgogliosi di avere proposto spettacoli teatrali di grande qualità, quelli che di solito si fermano nei teatri del centro e difficilmente arrivano nelle periferie - dice Vania Cuppari, presidente dell’associazione – e nel periodo di forzata chiusura avevamo attivato un numero telefonico di ascolto, informazione e sostegno dove le psicologhe di Errante erano pronte ad accogliere riflessioni, domande e a dare suggerimenti.

Tante le iniziative in essere, come ad esempio il progetto “ITINERARI-e” che ha vinto il Premio Milano Donna 2021.
Inclusione, ascolto, elaborazione, incontro, dialogo sono le parole d’ordine di ITINERARI-e che si svolge ogni martedì mattina alle 10.30 al Centro Milano Donna di via Consolini 4.

In collaborazione con l'Associazione Ebano, l'Associazione Promise, e grazie alla coordinazione del CETEC, sono riuscite a vincere il bando di concorso del Municipio 6 per l'assegnazione dello Spazio Alda Merini. Eventi, incontri, discussioni, musica, teatro, presentazioni di libri, e tantissimo altro ancora allo spazio di via Magolfa 30, a due passi dai navigli.

Errante è uno spazio per tutti, ospita ogni mattina lo “Spazio Mamme”, Aiuto Compiti il lunedì pomeriggio e molto altro.

La casa di Errante si trasformerà di volta in volta in sala di coworking, teatro, cineforum e galleria, pronta ad accogliere proposte che promuovano insieme a noi i nostri valori.

 

Informazioni
Per conoscere i progetti e le attività del Centro Errante
Per conoscere il progetto ITINERARI-e
Per informazioni sulle attività dello Spazio Alda Merini 

 

 

Il portale al femminile della fondazione 'Anna Kuliscioff' ospita “Milano, la città delle donne”

La mostra virtuale sostituisce le iniziative reali e fa parte del palinsesto “I talenti delle donne” dell’assessorato alla Cultura del Comune di Milano.

Obiettivo è di dare un volto alle numerose donne che hanno fatto grande la nostra città anche attraverso foto, lettere, filmati e opere d’arte.

Il progetto, realizzato in collaborazione con l'Unione femminile, vuole far conoscere figure di donne molto diverse fra loro, troviamo Bianca Maria Visconti che nel 1400 fece costruire la Cà Granda, il primo ospedale per i poveri della città, ma anche le sorelle Giussani, creatrici di Dabolik. 

Per informazioni:
milanocittadelledonne.it
fondazioneannakuliscioff.it

Aggiornato il: 15/03/2023