Parco Segantini

Informazioni

Municipio 6
Indirizzo: via Segantini, Piazza Belfanti, viale Liguria, via dei Crollalanza, via Argelati
Ingresso: libero
Come arrivare: MM2 Romolo | bus 47 | 90 | 91
Superficie: 100.900 mq
Anno di realizzazione: 2015
Progettista: Settore Verde e Agricoltura (linee guida: Michel Desvigne)

Cosa fare al parco

  • 5 aree giochi
  • tappeti elastici a pagamento 
  • passeggiare
  • sosta e relax
  • correre
  • andare in bicicletta. La pista ciclabile Raggio verde attraversa tutto il parco
  • area cani

Il parco in breve

Il parco Segantini, nel cuore dei Navigli, è stato realizzato con un progetto partecipato dalla cittadinanza. Quest’area ospitava l’istituto Sieroterapico Milanese, fondato nel 1896 dal prof. Belfanti per la produzione di vaccini, e chiuso nel 1993. Il lato ovest e il lato nord del Parco sono delimitati dalla Roggia Boniforti, contornata da una fitta vegetazione spontanea nella quale dimorano alcune specie arboree rare. Le piante spontanee, gli alberi preesistenti, hanno indirizzato il disegno del parco. 

La pavimentazione dei percorsi é in calcestre, le aree sosta sono in pietra naturale i porfido inerbito.

Quest’area ospitava l’istituto Sieroterapico Milanese fondato nel 1896 dal prof. Serafino Belfanti. Destinato alla ricerca, alla produzione del siero antidifterico e ad altri vaccini, venne chiuso nel 1993. 
Oggi è un interessante esempio di riconversione d’uso: gli edifici storici, esempi di archeologia industriale, ospitano organizzazioni di prestigio mentre nuovi edifici residenziali sorgono sui bordi del parco urbano di 100.900 mq. 
Il parco ospita anche la Cascina Argelati, di cui è previsto il recupero.

La realizzazione del parco ha consentito di completare un grande sistema di aree verdi connesse tra loro. Il parco intercetta il Raggio Verde n. 6 che attraversa la zona Sud-Ovest della città, collegandolo con la Darsena, il quartiere S. Ambrogio, il Parco Teramo, il Parco delle Risaie sino al Parco Agricolo Sud. La maglia dei viali alberati e dei percorsi ciclopedonali esistenti e in programma sono pensati come un sistema verde di connessione dei parchi: Baden Powell, Argelati, Segantini, Baravalle, campus Bocconi, Ravizza fino a “Porta Romana”. Il parco ha una forte vocazione naturalistica grazie alla presenza della Roggia Boniforti, parte del sistema delle vie d’acqua della città. 

Il progetto Concepito da Michel Desvigne e sviluppato da Area Verde e Agricoltura, ha un disegno che si sviluppa da Est a Ovest per ambiti paralleli e diversificati: per prima la fascia a verde alberata, parallela a via Segantini, prolungamento della trama urbana che si incunea nel verde attraverso i nuovi edifici residenziali, poi il parco vero e proprio, infine l’area naturalistica lungo gli argini della roggia. 

La doppia quinta alberata composta dal nuovo filare di Prunus pado lungo la via Segantini e il viale di tigli, annuncia la presenza di un’area a verde e ricostituisce un fronte urbano, ci si lascia alle spalle il traffico e i rumori della città per inoltrarsi nella dimensione del parco e delle “stanze verdi”. 

Il cuore del parco: la “Radura”, che si estende fino all’area naturalistica e dove sono messi a dimora alcuni grandi alberi (tigli, platani, noci) per accentuare la percezione di un’area aperta di dimensioni eccezionali per una città come Milano. 
Infine la nuova fascia boscata lungo la roggia Boniforti, un ambito da preservare attraverso un delicato intervento di recupero ambientale e valorizzazione della biodiversità attraverso l’utilizzo di associazioni botaniche tipiche dei boschi della pianura padana e delle sponde delle rogge della “Bassa”. Le zone realizzate con pietre stradali di recupero sono collocate in corrispondenza delle connessione dei percorsi principali e secondari.

Le piante spontanee, gli alberi preesistenti, hanno indirizzato alcune scelte progettuali, nel disegno del parco, e nell’individuazione delle specie da riproporre. Il tiglio, in varietà differenti, con il suo profumo e il caratteristico fogliame verde scuro brillante, valorizza il viale di accesso da piazza Belfanti, come rappresentato nella stampa ottocentesca del Sieroterapico, alcune zone di sosta e la prospettiva verso la chiesa oltre il Naviglio. Le specie arboree, caratterizzano la fisionomia del luogo, svolgono una funzione ecologica in continuità con l’area naturalistica (platani, querce, aceri, Prunus, ontani, frassini, pioppi e olmi, Cercis); il filare di Sophora ombreggia gli edifici residenziali di via Segantini.

Le eccellenze sono alcuni elementi riscoperti o introdotti nell’area: la vista prospettica verso la chiesa di S. Maria delle Grazie al Naviglio; il boschetto di bambù nel quale potrà essere realizzato un percorso ludico e collocati cartelli didattici; la Roggia Boniforti vero gioiello naturalistico dove trovano ospitalità germani, aironi grigi, gallinelle d’acqua e altri animali; “il tronco” scolpito di una pianta rimossa: la prima “pietra” posata; i Giardini condivisi «edibili» “cibo per il corpo o la mente?”, tre giardini (giallo,blu e bianco; bianco e rosso); realizzati con associazioni vegetali composte da piante alimentari, decorative, tintorie e officinali (realizzati e gestiti dall’Associazione Parco Segantini assieme al Comune).

In relazione alle risorse economiche si completeranno percorsi, alberature e attrezzature. Il parco sarà dotato di connessione wireless, ospiterà manifestazioni culturali, effimere e sperimentali, installazioni artistiche o di land art con il contributo della città. L’area giochi recintata, organizzata con zone differenziate per fasce di età ospiterà strutture dall’aspetto naturale, aree pic-nic, prati in pieno sole e zone alberate per il gioco libero. 

Progetto e realizzazione compartecipata Il parco Segantini, esempio di partecipazione attiva della comunità nella costruzione di un nuovo spazio pubblico: il Comune, coinvolgendo i cittadini, l’Associazione Parco Segantini, Italia Nostra Onlus, gli istituti scolastici quali: NABA, ITIS G.Giorgi; ha elaborato un modello progettuale innovativo per la costruzione, gestione e fruizione del parco: un’occasione di crescita condivisa per comprendere quanta cura e rispetto richiede un sistema vivo e come sia importante la partecipazione di tutti.

Un ringraziamento particolare a Danilo Fant che ha partecipato alla costruzione del parco.

Specie arboree

  • acero americano (Acer negundo)
  • acero campestre (Acer campestre)
  • acero riccio (Acer platanoides)
  • ailanto (Ailanthus altissima)
  • albero di Giuda (Cercis siliquastrum)
  • bagolaro (Celtis australis)
  • carpino (Carpinus betulus)
  • cedro della California (Calocedrus decurrens)
  • cedro dell'Himalaya (Cedrus deodara)
  • ciliegio (Prunus avium)
  • ciliegio Durone di Vignola (Prunus avium ‘Durone di Vignola’)
  • ciliegio selvatico (Prunus avium 'Plena')
  • frassino (Fraxinus excelsior)
  • gelso bianco (Morus alba)
  • kaki Vaniglia (Diospyros kaki ‘Vaniglia’)
  • noce bianco (Juglans regia)
  • noce nero (Juglans nigra)
  • olmo siberiano (Ulmus pumila).
  • orniello (Fraxinus ornus)
  • pado (Prunus padus, Prunus padus 'Watereri')
  • pero (Pyrus calleryana), cerro (Quercus cerris)
  • pioppo bianco (Populus alba)
  • platano (Platanus occidentalis)
  • robinia (Robinia pseudoacacia)
  • rovere (Quercus petraea), farnia (Quercus robur)
  • salice (Salix alba)
  • sofora (Sophora japonica)
  • sorbo degli uccellatori (Sorbus aucuparia)
  • tiglio comune (Tilia x europaea)
  • tiglio nostrano (Tilia platyphyllos)
  • tiglio selvatico (Tilia cordata)

Fauna

Nell'area naturalistica si trovano germani, aironi grigi e gallinelle d’acqua

Acqua e dintorni

Nel parco scorre la Roggia Boniforti

Aggiornato il: 13/01/2023