Giardino Alberto Moravia

Municipio 6
Ingresso: via Berna, via dei Ciclamini
Orario: sempre aperto
Come arrivare: MM1 Inganni | bus 49 | 58 | 63

Superficie: 56.800 mq
Anno di realizzazione: 1969
Progettista: Ufficio Tecnico Comune Milano

Cosa fare al parco

  • 2 aree giochi
  • passeggiare
  • sosta e relax
  • correre e andare in bicicletta 
  • campi da gioco: basket, pallavolo, piste di skating
  • 2 aree cani
  • è presente l'associazione calcistica "Pietro Gobetti"; e-mail: calciogobettimilano@virgilio.it

Il parco in breve 

Parco adatto alla sosta e ad alcune attività sportive. Nel 1969 furono realizzati i Giardini dedicati allo scrittore Alberto Moravia per dotare di un'area verde i quartieri residenziali sorti intorno all'Ospedale militare di Primaticcio. Il parco ha un ampio viale centrale, pedonale e ciclabile, che divide e collega il giardino da nord a sud, mentre i viali secondari consentono la sosta ed attività ludico-sportive. Tra gli alberi da ammirare, il cedro dell'Atlante e i faggi, quali l'Aspenifolia e la Purpurea.

La pavimentazione é in asfalto, autobloccanti e cemento; il parco é periodicamente sorvegliato dalle Guardie Ecologiche Volontarie.

L’area e la zona circostante appartenevano in passato al Comune di Sellanuova, borgo agricolo costituito prevalentemente da cascine, confinante a ovest con la città di Milano; nel 1923 i suoi territori vennero annessi a quelli di Milano, mantenendo a lungo caratteristiche rurali. Il parco è stato realizzato nel 1969 allo scopo di valorizzare i nuovi quartieri residenziali caratterizzati da alta densità abitativa e collocati nell’area adiacente l’Ospedale Militare di Primaticcio.

L’impianto del giardino è semplice: un viale centrale, ampio e ciclabile, in direzione nord-sud divide lo spazio in due settori, mentre i viali secondari conducono ad aree di sosta dal disegno circolare e dallo stile semplice.

Il parco è stato intitolato allo scrittore Alberto Moravia (1907-1990).

Principali specie arboree

  • acero campestre (Acer campestre)
  • acero argentato (Acer saccharinum)
  • bagolaro (Celtis australis)
  • betulla bianca (Betula pendula)
  • cedro dell’Atlante (Cedrus atlantica)
  • cedro dell’Himalaya (Cedrus deodara)
  • cero riccio (Acer platanoides)
  • faggi (Fagus sylvatica ‘Asplenifolia’ e F. sylvatica ‘Purpurea’)
  • fico (Ficus carica)
  • ginkgo (Ginkgo biloba)
  • negundo (Acer negundo)
  • noce nero d’America (Juglans nigra)
  • olmo (Ulmus spp.)
  • orniello (Fraxinus ornus)
  • pini (Pinus nigra e P. wallichiana)
  • platano comune (Platanus x acerifolia)
  • quercia rossa (Quercus rubra)
  • sofora (Sophora japonica)
  • storace americano (Liquidambar styraciflua)
  • tiglio ibrido (Tilia hybrida)

Da menzionare il cedro dell'Atlante (Cedrus atlantica glauca) e i faggi (Fagus sylvatica Aspenifolia e Fagus sylvatica Purpurea).

Aggiornato il: 15/12/2022