Palazzo Marino. Il 21 marzo, a Milano, il corteo nazionale per la XXVIII Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie

Palazzo Marino. Il 21 marzo, a Milano, il corteo nazionale per la XXVIII Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie

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Lorenzo Frigerio

Ventottesima giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie promossa da Libera, da Avviso pubblico, realizzata in collaborazione con la Rai, con il patrocinio del Comune di Milano e il contributo del Regione Lombardia e tutta una serie di altri soggetti che ci stanno dando veramente una mano. La giornata torna dopo 13 anni a Milano, è la prima edizione con il vecchio formato, il formato nazionale. Sapete che dal 2017 questa giornata è stata riconosciuta da una legge dello Stato, era una battaglia che Libera aveva condotto per anni chiedendo che ci fosse un riconoscimento, fosse introdotta come giornata riconosciuta appunto dalle istituzioni e dal 2017 abbiamo moltiplicato i luoghi della lettura, i luoghi degli incontri. Poi sapete benissimo quello che è capitato, la pandemia e tutto quello che ha significato e quindi quest'anno i familiari delle vittime innocenti, che saranno quasi 500 provenienti da tutta Italia, hanno chiesto a Libera di tornare in presenza tutti insieme.

Ci sono alcuni di questi familiari oggi qui, non sto a fare i nomi perché altrimenti sicuramente sbaglio e dimentico qualcuno, li ringrazio della, loro presenza perché sono stati compagni e sono compagni di questo nostro cammino. Io inizio subito dando la parola a chi ci ospita, al Sindaco della città di Milano, a Beppe Sala che ha in questa fase, in questi mesi, attivato tutti gli uffici, tutte le direzioni dell'Amministrazione comunale ed è stato veramente un grande sostegno, un grande impegno da parte del comune di Milano. Grazie signor Sindaco.

Giuseppe Sala

Grazie, grazie. Tutti gli uffici, diciamo che c'è un ufficio che è il mio ufficio che si è dato da fare, a parte le battute. Pochi ma buoni ma ci stiamo dando, ci diamo da fare tutte le volte che ci sono occasioni importanti e questa è un'occasione importante per Milano e per la nostra città. Io non andrò certo nello spiegare quello che succederà perché lo farà chi seguirà.

Non sto però a ringraziare, ringraziare perché questo lo prendo come anche un atto di fiducia, di attenzione nei confronti di Milano, quindi ringraziare don Ciotti, gli amici di Libera, di Avviso pubblico, e tutte tra l'altro le associazioni e le istituzioni, le realtà che contribuiranno l'organizzazione di questo evento.

Perché è importante che sia a Milano e che si torni a Milano dopo 13 anni? Beh, non possiamo dimenticarci che al centro c'è sicuramente il trentesimo anniversario, della Strage di via Palestro. 
Quindi sicuramente questo è uno degli elementi, un momento cruciale nella nostra storia lunghissima ma rispetto alla storia recente ed è stato un momento tragico ma che ha anche segnato una svolta decisiva nella lotta alla criminalità e, cosa importantissima, alla percezione del pericolo mafioso in città.

Inoltre quest'anno ricorre anche il decimo anniversario della concessione della cittadinanza onoraria postuma a Lea Garofalo e della cerimonia funebre in, suo onore. Quindi ci sono due ricorrenze importanti ma io credo che la cosa non più importante ma che ci sprona a fare sempre meglio e a utilizzare momenti del genere che sono momenti di testimonianza ma anche di riflessione, e proprio le due cose di testimonianza del fatto che vogliamo esserci ma anche di riflessione, è che rispetto al tema della lotta contro la corruzione e contro le infiltrazioni mafiose, comunque Milano al di là che come vedete spesso Milano è dibattuta in questo momento Milano che va bene Milano che va male Milano che è in questo modo e e nell'altro però in questo periodo storico ci sono tanti tanti investimenti su Milano, agli scali ferroviari, a grandi progetti urbanistici, alle Olimpiadi, quindi è di nuovo una fase di grande impegno finanziario su Milano con i pro e i contro. I pro sono che sarà un altro passaggio nel continuo cambiare un po' pelle della nostra città e i contro potenziali, ma siamo qua per limitarlo, è che ovviamente grandi masse di denaro richiamano anche i grandi interessi dei malintenzionati. 

Quindi è importantissimo tornare in questo momento, credo che al di là delle opinioni che ci possono essere diverse su tutto quello che si è trovato a Milano, ma che ci sia stato un impegno notevole di amministrazioni che si sono succedute, perché la legalità fosse sempre al centro della nostra iniziativa, credo che sia qualcosa di acclarato ma d'altro canto sappiamo che non è certo tempo e non lo sarà mai per appuntarsi delle medaglie, ma è sempre tempo per continuare a rilanciare il lavoro.

Dicevo non voglio anticipare niente di quello che succederà perché altri che mi seguiranno lo faranno. 
Permettetemi di dire però che queste 500 persone che arriveranno a Milano è un segno, è qualcosa di molto importante. Cosa faranno? Parteciperanno a un incontro statale e parteciperanno alla veglia ecumenica nella Basilica di Santo Stefano Maggiore e poi saranno presenti tutti in Piazza Duomo con noi, momento in cui leggeremo ad uno ad uno le 1.069, i nomi delle 1.069, vittime di quel mostro che si chiama mafia. Ecco, mio auspicio quindi, ma sono certo che sarà così, è che Milano scenda in piazza. Ovviamente ci stiamo attivando anche sulla Milano metropolitana e quindi stiamo richiamando i comuni del territorio ad essere partecipi, come so che arriveranno persone da tutti Italia, tutto ciò per rendere possibile questo cambiamento di cui il Paese ha ancora tanto bisogno. Grazie.

Lorenzo Frigerio

Ringraziamo davvero il Sindaco Giuseppe Sala per il sostegno che appunto la città di Milano sta dando a questa iniziativa. Io devo ringraziare ovviamente perderò per strada dei nomi me ne scuso fin dall'inizio, devo ringraziare la Prefettura di Milano con il Prefetto e anche con tutti i suoi, funzionari perché sono stati veramente di sostegno e saranno di sostegno sostegno nei prossimi giorni, così come la Questura con Polizia di Stato, l'Arma dei Carabinieri, la Guardia di finanza che poi saranno anche tra coloro che, accoglieranno anche fisicamente i familiari che arriveranno da tutta Italia, saranno trasportati appunto grazie a mezzi messi a disposizione dalle forze dell'ordine. E permettetemi anche un ringraziamento particolare alla diocesi che con Monsignor Delpini si è resa disponibile, qui oggi c'è Monsignor Bressanna che ci sta seguendo in tutte le fasi organizzative e la Procura della Repubblica perché con la dottoressa Dolce che qui oggi è il Procuratore Viola c'è un rapporto consolidato di collaborazione che ha reso possibile anche tante tante iniziative. Io prima di dare la parola a Don Luigi Ciotti vi farei vedere in anteprima quello che è lo spot della Giornata promossa realizzato da Rai per il sociale che andrà in onda da qui al 21 marzo su tutte le reti Rai a rotazione.

Spot Rai (privo di musica)

È possibile far rivivere le testimonianze delle donne e degli uomini, delle bambine e dei bambini, vittime innocenti di mafia. È possibile conoscere le storie di chi si è sacrificato per il bene comune, per una memoria viva che nutra ogni giorno la nostra responsabilità. Il gesto di ognuno di noi è un seme che può far crescere la verità, i diritti e la giustizia sociale. È possibile. 21 marzo, Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie.

Lorenzo Frigerio

Grazie, la parola a Don Luigi.

Don Luigi Ciotti

Buongiorno a tutti e grazie di essere qui. Credo che si debba sottolineare con forza che oggi, più che mai, devono essere nel nostro paese, che amiamo, devono essere i fatti, deve essere la vita, non soltanto le parole a parlare. Molte parole sono stanche, sono diventate rituali, si ripetono. È necessario, nel contrasto alla criminalità, alle mafie, alla corruzione, veramente da parte di tutti di uno scatto in più e finché non ci sarà una presa di coscienza collettiva delle gravi ricadute della peste mafiosa sulle vite di tutti, la lotta alle mafia e alla corruzione non riuscirà a estirpare il male alla radice.

Nonostante, non dimentichiamolo mai, lo sforzo ammirevole, generoso, pagato spesso con tanti sacrifici delle forze di pulizia, della magistratura, di molte istituzioni. Nonostante il coraggio, di singoli cittadini, di associazioni, di movimenti che si sono ribellati al potere dell'organizzazione criminale. Allora noi veniamo al nord, torniamo al nord e non devo spiegare perché, che voi ben conoscete. Torniamo in Lombardia, torniamo a Milano, innanzitutto, con un dovere, il dovere di cogliere il positivo che c'è, di raccogliere i segni di speranza, che ogni giorno nonostante tutto si affacciano al nostro orizzonte.

Abbiamo il dovere della riconoscenza e dell'impegno che tanti, tanti, alcune realtà meno conosciute, che non fanno chiasso, che non fanno rumore, ma ci sono qui nella storia di questa regione e di questa, città. Il dovere, sempre, innanzitutto, di far emergere le cose belle e positive che ci sono, che sono un segno che danno fiducia e che danno speranza. 

E allora dobbiamo continuare a dare questa speranza e possibilità al lavoro di chi opera tal fine.

Ecco, è necessario però anche oggi mettersi in ascolto del futuro, fare largo al futuro. 
La speranza quindi dell'esserci sta nell'esserci, nell'assumere le nostre responsabilità, nella serena tenacia di unire di più le nostre strade per fare di più e meglio. Non devo dire a voi che questo è un tempo difficile, ma che insieme è possibile. Non lasciamo sole le istituzioni che sono impegnate. 

Sentiamo come cittadini, come associazioni, come movimenti, come Chiese, l'assunzione la nostra parte di responsabilità. E dobbiamo soprattutto decidere se di fronte al male vogliamo sempre solo occuparci del sintomo o andare in profondità. E allora qui sono, quasi due secoli che parliamo di mafie nel nostro Paese, nonostante l'impegno e il di tanti. E allora è importante prendere e andare alla radice dei problemi e non solo i sintomi. È, una grande sfida culturale, educativa, sociale, etica, ecco, a fianco del lavoro di magistrati e delle forze di polizia. Non dimenticando che i primi nemici da combattere sono la neutralità e la mafiosità, di quei tanti che dicono che il problema non li riguarda, che trovano degli alibi, e di quella sopraficialità che si respira in tante realtà in tanti contesti.

La neutralità e la mafiosità come un cattivo odore di una società dove il diritto conta meno della forza. E soprattutto io credo che unendo tutte le nostre forze è necessario, rovesciare il paradigma che traccia una distanza profonda e alle apparenze incalcolabile tra, l'interesse individuale e il bene comune. Allora il cambiamento, non adattamenti, chiede nel nostro Paese, ma non solo nel nostro Paese che l'Italia, chiede un'assunzione di responsabilità, chiede di non delegare agli altri quello che possiamo e dobbiamo fare in prima persona, Tutti. Allora, questa è la Giornata della memoria dell'impegno. Veniamo a Milano ancora una volta. Lo faremo in tutto il nostro Paese, come abbiamo sempre fatto. Oggi Libera, voi lo sapete, è presente in tutta Europa. In America latina. È presente in Africa. Perché è necessario unire due parole, memoria e impegno, perché se viene reciso questo legame, da un lato l'impegno rischia di diventare una pratica di routine, ma dall'altro la memoria rischia di diventare la retorica delle ricorrenze.

No, la nostra memoria, che dobbiamo alle persone care che voi rappresentate qui, strappate ai vostri amori, ai vostri affetti, la nostra memoria è una memoria viva, è una memoria che deve essere nella quotidianità di tutti i giorni. Non è una celebrazione, non è un evento, non è solo un camminare insieme di migliaia di persone. È un momento che vogliamo veramente sottolineare con forza, che il miglior modo di fare memoria è quello di impegnarci di più tutti, ognuno a proprio ruolo e le proprie responsabilità. Non basta ricordare, ma bisogna trasformare la memoria del passato, quella del presente in un'etica del presente, in un'etica della condivisione e della responsabilità. Eccolo ora la nostra in abeboria viva in tutti i sensi.

Noi leggeremo anche i nomi degli ultimi migranti, perché riteniamo che dietro a tutte quelle morti, nei nostri mari non solo, ci siano sempre dei giochi, degli interessi, dei poteri forti, le mafie, in una dimensione più ampia, più ampia. Anche per non dimenticarci che i naufraghi, e i rispingimenti sono frutti di una diffusa cecità e sordità etica. Allora ci vuole una necessità, è necessaria la capacità di accogliere le paure, i bisogni, le sofferenze, le speranze degli altri, cominciando in casa nostra, nei nostri territori, nelle nostre città.

Saluto tutti, ma saluto in particolare voi, familiari, no? E guardando voi, guardando voi, no? Penso a tutti gli altri. Moltissimi verranno qui. Ci saranno anche delegazioni di familiari che arrivano da altre parti del mondo, perché il problema del contrasto, l'illegalità, la corruzione le mafie è un problema trasversale, sulla faccia del pianeta. Ma noi qui in casa nostra.

Ecco il senso, grazie alla città che ci accoglie, a lavorare veramente insieme. La Rai andrà in diretta, sarà a Casal di Principe il Presidente della Repubblica, lì dove Libera per anni ha vissuto e continua a vivere una presenza forte. E in contemporanea, no, qui, da Milano, vogliamo cercare di graffiare le coscienze di tanti italiani, stimolarli a sentire che questi problemi non sono solo delegabili a qualcuno, ma che sono anche parte del nostro impegno della nostra responsabilità.

Lorenzo Frigerio

Inizio a dare alcune informazioni che sono di servizio ma che rendono anche quella che è la complessità di queste due giornate, poi sicuramente aggiungeremo altre altre informazioni. Il 20 marzo, come veniva ricordato, alle 15 all'Università Statale di Milano in Aula Magna ci sarà l'Assemblea dei Familiari che sarà a portachiuse. 
Hanno la necessità dopo tutti questi anni di confrontarsi. Ricordo che proprio, la settimana prima della chiusura, della prima chiusura per il Covid, eravamo a Roma, eravamo davanti a Piazza Montecitori, una delegazione di loro fu. 

Accolta all'interno di quei palazzi, portavano una serie di proposte, di contributi volte a migliorare quella che è la qualità di vita di queste persone che si trovano dalla sera alla mattina in situazioni veramente angoscianti, potete immaginare cosa succede. Alle 18 ci sposteremo nella Basilica di Santo Stefano Maggiore per la veglia ecumenica, appunto presieduta da Monsignor Delpini con i rappresentanti anche delle Chiese di Milano e delle, altre confessioni religiose. È stata scelta quella basilica perché è la basilica dei migranti, non potevamo certo immaginare che ci sarebbe stata quella tragedia a Cutro, però a maggior ragione quel momento sarà un momento attorno al quale far confluire le energie migliori della città, quindi sarà un momento aperto alla presenza di cittadini, di associazioni, di quelli che vorranno partecipare a questo momento di riflessione e di preghiera con i familiari delle vittime. Per quanto riguarda invece il 21, il corteo si. 

Concentrerà a partire dalle 8 lungo Corso Venezia dove partirà poi alle ore 9. Il percorso è Corso Venezia, Piazza San Babila, Corso Giacomo Matteotti, Piazza Filippo Meda, Via d'Alberto Catena, Piazza della Scala, Via Santa Margherita, Via Giuseppe Mangoni, Piazza del Duomo, quindi il cuore della città dove contiamo di arrivare per le 11 e da quel momento ci sarà la lettura dei nomi, 1069 ma appunto ai quali si aggiungono quelli recenti di Cutro e con gli interventi appunto del Presidente di Avviso Pubblico e di Don Luigi. 
Allora per il momento e basta così. Ovviamente l'ho già ringraziato per la presenza, do la parola adesso a Roberto Montà, il Presidente Nazionale di Avviso Pubblico e la rete di enti locali che con noi promuove questa giornata e, e tanti altri momenti di impegno dalla sua nascita, che è quasi contemporanea alla nascita di Libia.

Roberto Montà

Buongiorno a tutti, un saluto e un ringraziamento da Luigi Ciotti, a Beppe Sala, Sindaco di Milano, alle autorità militari, civili e religiose presenti. E un ringraziamento e un saluto speciale ovviamente ai familiari delle, vittime innocenti di mafia che sono qui presenti oggi e che incontreremo la prossima settimana per le strade nel cuore di Milano. Un saluto da parte della Rete di Avviso pubblico, dei 529 enti soci presenti in tutta Italia, dei 109, che sono qui in Lombardia, rappresentati da Fabio Bottero che è il coordinatore regionale, che ringrazio e che saluto che è qui in sala. Noi marceremo ancora una volta insieme al popolo di Libera, alle tante associazioni, movimenti, gruppi, cittadini che in qualche modo credo abbiano mai come quest'anno la necessità di lanciare dei segnali precisi. Il primo segnale è che questa emergenza non è finita e continua ad essere un'emergenza e credo che essere in tanti per le strade di Milano noi cercheremo di portare tanti amministratori ma anche tanti giovani, cittadini e associazioni sia anche un segnale a chi ha responsabilità politiche istituzionali nel comprendere che questa è un'emergenza che continua ad esistere e che arresti eccellenti grazie al lavoro di magistratura e forze dell'ordine non hanno risolto il problema. 

Ce n'è ancora tanto e c'è tanta mafia e tanta corruzione nel nostro Paese, ce ne è soprattutto nel Nord Italia. Che servono degli atti concreti, tra cui, ricordiamo ad esempio la necessità di far partire dopo la legge istitutiva la Commissione Antimafia e c'è bisogno anche di coerenza da parte di. 

Chiunque ha responsabilità politico-istituzionali nel fare le leggi e nel fare delle scelte. C'è una discussione importante che si sta facendo nel nostro Paese intorno al Codice dei contratti. 
E c'è bisogno anche di provare a sensibilizzare tutti sul fatto che bisogna selezionare con cura e attenzione la classe dirigente nelle istituzioni del nostro paese. 
281 sono i comuni sciolti per mafia dal 91 ad oggi, 75 più volte e uno anche in Lombardia, dimostrazione che questo non è un tema che riguarda solo le regioni a tradizionale presenza mafiosa. Ma noi saremo, Per le vie di Milano anche a prendere degli impegni che sono gli impegni che in, parte ha ricordato Don Luigi, noi abbiamo bisogno di rigenerare, rinsaldare, quel patto che tiene insieme la buona politica, la buona amministrazione, le istituzioni locali con i cittadini, le associazioni, le comunità e i movimenti. 

Abbiamo bisogno che gli amministratori facciano scelte chiare, pensiamo alla necessità di costituirsi partecipile nei processi, di riusare i beni confiscati. 

Cioè di fare dei segni che in qualche modo vadano nella direzione delle vittime innocenti di mafia ma anche del lavoro di questo popolo che si riunisce tutto, insieme dopo anni. Abbiamo bisogno di amministrazioni sensibili e attente. 
La città di Milano è un esempio. Il tema della formazione degli amministratori, dei tecnici, della necessità di aggiornare gli strumenti tecnico-amministrativi, per essere un primo argi nei fenomeni di infiltrazione credo che sia la prima, responsabilità su cui la nostra associazione lavora. 
Lavora da anni e quindi provare a tenere insieme quella buona politica e quella buona amministrazione che ha bisogno della concretezza di chi gestisce servizi pubblici locali, di chi gestisce il territorio, di chi è chiamato a gestire in questa fase mai come in passato ingenti quantità di denaro che sono un elemento di grandissima attenzione per le mafie e per i corrotti. Noi saremo poi al pomeriggio proprio in questa sala, ringrazio la città di Milano per celebrare anche un momento importante, presentare i dieci anni della Carta di Avviso Pubblico, una nuova versione, un documento che abbiamo lanciato dieci anni fa in cui si prova a mettere insieme quelli che sono, comportamenti e scelti coerenti che gli amministratori devono assumere prendendosi un impegno nei confronti dei cittadini e dell'opinione pubblica su questi temi, che vanno oltre quelli che sono gli elementi che in qualche modo. 

Caratterizzano la legislazione che si è voluta in questa materia, ma riaffermare che c'è bisogno di scelte e comportamenti coerenti nel momento in cui si occupano delle cariche istituzionali. Intanto questo documento è diventato una buona pratica riconosciuta dalla Commissione europea. 
Faremo tutto questo e finisco perché è in gioco la qualità della democrazia del nostro Paese, la qualità della sua economia e credo anche la qualità della credibilità della politica che mai come in questo momento con bassissimi tassi di partecipazione al voto è messa in grande discussione. 
Lo slogan della manifestazione è possibile, è possibile produrre un cambiamento. Tanti amministratori in giro per l'Italia di tutte le, appartenenze provano a farlo ogni giorno. Il 21 marzo saremo in marcia accanto a Don Luigi e a tutte le vittime innocente di mafia. 

Grazie. Allora, due parole sul pomeriggio del 21 perché una volta che si terminerà la lettura dei nomi e la fase della mattina con il corteo e i discorsi previsti, ci sarà la pausa per il pranzo per i partecipanti che si organizzeranno e si divideranno all'interno della città, per poi darsi appuntamento in 15 luoghi dove ci saranno 15 seminari tematici che abbiamo realizzato con la rete di Libera quindi con le associazioni, col mondo della cooperazione, coi sindacati e in contemporanea anche ci sarà uno spettacolo teatrale e tre sale con proiezioni delle inchieste del premio, giornalistico intitolato a Roberto Morione.

Tutte le informazioni per quanto riguarda la giornata le trovate sul sito di Libera dove ci sono anche le indicazioni per quella che riguarda la logistica perché con Trenord da un lato e con la polizia locale abbiamo realizzato un piano di arrivi che riguarda la vicenda dei treni ma anche tutta la questione dei Pullman che provengono da fuori Lombardia e dal resto d'Italia.

Ovviamente queste indicazioni che sono molto precise, molto stringenti, perché è un giorno di lavoro e quindi non dobbiamo fare in modo di creare il meno possibile disagi anche ai pendolari e alle persone che si spostano, sono quantomai importanti. Anche queste le trovate sul sito dove trovate i contatti per quanto riguarda la segreteria. Per la vicenda invece, visto che siamo una conferenza stampa ci tengo a ricordarlo, per quanto riguarda l'accredito di giornalistici, cinematografi e fotografi che intendono, seguire la manifestazione del 21, si devono accreditare sempre dal sito di Libera dove c'è un modulo particolare da compilare.

Ho dimenticato sicuramente qualcosa ma ora do la parola a Lucilla Andreucci che è la responsabile referente del coordinamento di Milano e anche componente dell'Ufficio di Presidenza, a lei chiedo, tra le cose che dovrà dire, di ricordarci anche il 18 e il 19 cosa succede coi ragazzi?

Lucilla Andreucci

Grazie, provo tante emozioni, sicuramente un po' di preoccupazione perché siamo a meno 7, però provo anche tanto orgoglio.

Sono 10 anni che ho il privilegio di essere al servizio di un movimento che crede che questo paese ce la possa fare se davvero ognuno fa un pezzetto di di strada. Abbiamo fatto tanto e questa amministrazione da sempre, ricordo il primo 21 marzo con il nostro Sindaco in piazzetta Capuana a Quarto Oggiaro perché, è vero Milano è una città che va velocissima, la prima area metropolitana d'Italia, però ci sono anche zone di Milano che fanno più fatica, che hanno, bisogno di essere illuminate. Ecco nel lavoro di Libera e della sua rete associativa abbiamo cercato di intercettare i bisogni provando prima di tutto ad ascoltarli e poi fare anche un po' da ponte con l'Amministrazione con gli assessorati per cercare di dare voce a chi ha meno voce.

Questa mattina eravamo in piazza Prealpi, la piazza dove è stato ucciso Alea Garofalo, con una ciurma di 25 bambini che stavano dipingendo il, il muretto che puntualmente viene un po' vandalizzato Vedo, sento, parlo. 
Qualcuno ha scritto non vedo, non sento, non parlo.

E oggi mentre ridipingevamo e toglievamo il non, un bambino mi ha chiesto ma perché lo fanno. 

Non ho saputo rispondere ho detto non so perché lo fanno ma so che noi saremo qui ogni volta, a cercare di rimettere bellezza dove c'è degrado non per avere autoreferenzialità o il dono dell'onnipotenza ma credo che Libera da quando è nata in questi quasi 28 anni, ha cercato di accendere una piccola luce dentro ognuno di noi, che davvero si può fare qualcosa e se questa cosa si fa insieme, si può vedere il cambiamento. Siamo stati a piazza Prealpi, a piazzetta Capuana.

Abbiamo cercato di insegnare i ragazzi a camminare per le vie di Milano con altri occhi. Milano è bellissima.

Io sono romana e quindi ho ancora più valore a questo complimento alla città. Vivo bene, giro in bicicletta. Però anch'io ho imparato, insieme a Lampi, a vedere i luoghi di quel che è stata Milano, i luoghi delle torture, San Vittore, l'albergo Regina, le pietre d'inciampo, a inciamparci dentro la memoria per quantomeno conoscere. 

Quando conosci capisci e poi impari che scegliere diventa un valore.

Ecco noi abbiamo cercato di trasmettere ai ragazzi il valore della memoria per le vie di Milano dove è stato ucciso tuo papà Giorgio Ambrosoli in via Morozzo della Rocca, dove hanno ucciso Lea Garofalo, abbiamo messo una targa che ricorda Emanuela Setti Carraro, la passeggiata vicino alla nostra sede ecco abbiamo cercato di insegnare ai ragazzi che è vero che è una società che va veloce ma ogni tanto c'è il valore di fermarsi di, guardarsi intorno perché se riesci a guardarti intorno riconosci anche l'altro, riconosci la bellezza della diversità dell'altro e ti accorgi delle cose.

Caro Sindaco noi abbiamo fatto una cosa che sembra facile ma non è stata facile perché la vera sfida è rendere possibile ciò che sembra impossibile. È possibile un mondo senza corruzione, senza mafia, senza scorciatoie? Ai ragazzi abbiamo il dovere di dire di sì perché a questa Italia rassegnata cui stiamo parlando, un'Italia che non va a votare, un'Italia che forse dice le cose non cambieranno mai, noi abbiamo la responsabilità ma non solo dettata dalla nostra Costituzione, la responsabilità che dobbiamo ai nostri giovani. E qual'è stato l'intuito meraviglioso di Libera?

Di unire la forza dirompente dei giovani alla forza dell'esperienza degli adulti, e camminare insieme. Allora il 19 marzo un ringraziamento speciale alla dottoressa Alessandra Dolci che è davvero sempre con noi. 

E lo dico anche perché i ragazzi a volte, noi lavoriamo anche con ragazzi che hanno commesso reati, e se vedessero tutte queste divise sarebbero impauriti, e allora già lì far capire ai ragazzi che la divisa è un'ancora non è una punizione, questo è il nostro impegno, è il nostro compito. 

E allora la dottoressa Dolci viene spesso a incontrare i ragazzi e noi il 19 inizieremo da un momento di sport, forse ci raggiungerà anche il nostro perfetto, verranno quasi 70 ragazzi da tutta Italia del progetto Ammuni. Ammuni è un progetto nazionale di libera che lavora con ragazzi che hanno commesso reati, ne stanno avendo consapevolezza, vivono dei momenti esperienziali, laboratoriali. 

Di interazione e verranno qui a Milano. C'è un protocollo colcone quindi anche lo sport a livello nazionale, diversi testimoni sportivi domenica posteranno una foto con una maglietta che dedichiamo alle vittime innocenti delle mafie anche lo sport non vi dimentica. Quindi inizieremo giocando questa partita insieme. I ragazzi incontreranno lo Stato nella figura della dottoressa Dolci, anche del nostro prefetto, incontreranno i nostri familiari perché la partita per un paese migliore la giochiamo tutti in più, campi. E poi la mattina li porteremo al memoriale della Shoah Binario 21 nel valore. Grazie Antonella dell'acqua perché è stata una compagna di viaggio, grazie, li porteremo alla memoria della Shoah per il valore delle memorie allargate e questo è il nostro impegno. Caro Sindaco abbiamo fatto un regalo, scusate io mi emoziono sempre, abbiamo fatto un regalo, allora qualche notte fa, un centinaio di ragazzi con tutti i permessi anche della prefettura perché abbiamo fatto volare un drone, hanno preso 1500 lucine, messe all'arco della pace che ricorda anche Lea con la scritta è possibile.

Ogni lucina era dedicata a una vittima innocente delle mafie perché dobbiamo tenere la luce attenta in tante cose in questo Paese ma verso il 21 marzo sulla memoria e su tutto quello che ci insegna. Quindi questo da parte nostra è un, impegno che ti prendi anche tu come amministratore della città per rendere questa città possibile per tutti i ragazzi e per tutte quelle persone, quella parte d'Italia che vuole costruire ponti, che vuole gettare giubbotti di salvataggio a chiunque ne abbia bisogno. Noi pensiamo e speriamo che sia possibile. Grazie.

Lorenzo Frigerio

Bene, ora c'è spazio per le domande, siamo abbastanza nei tempi, guardo Luca La Camera, sempre con noi, sempre puntuale, preciso, grazie Luca. Quindi domande, domande, lo dico ai colleghi giornalisti, sono quelle che finiscono normalmente con un punto interrogativo, quindi non interventi, gli interventi erano questi.

Domande. Grazie.

Il Sindaco Giuseppe Sala mostra una foto con l'Arco della pace e la scritta è possibile

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Aggiornato il: 17/03/2023