Consiglio Comunale. Il discorso della Presidente Buscemi in apertura dell'incontro aperto alla comunità finanziaria con la presenza dell'Arcivescovo di Milano Mario Delpini
Consiglio Comunale. Il discorso della Presidente Buscemi in apertura dell'incontro aperto alla comunità finanziaria con la presenza dell'Arcivescovo di Milano Mario Delpini
Milano, 25 settembre 2023 - Di seguito il discorso tenuto dalla presidente del Consiglio comunale, Elena Buscemi, in apertura della seduta del Consiglio comunale aperto alla comunità finanziaria, alla presenza dell'Arcivescovo di Milano, mons. Mario Delpini.
Buongiorno, grazie a tutte e a tutti per aver accettato l’invito a prendere parte al nostro Consiglio comunale, luogo elettivo e perno della vita democratica di Milano.
Non vi nascondo una certa emozione nel vedere riunite in quest’Aula personalità e istituzioni rappresentative della vita della nostra città e di tutto il Paese.
Permettetemi subito un ringraziamento particolare all’Arcivescovo di Milano, Mario Delpini. L’idea di questo incontro nasce proprio dalla volontà di riprendere il dibattito da lui promosso nell’ottobre del 2019 presso la Biblioteca Ambrosiana.
Oggi, invitando quindi a intervenire i medesimi istituti bancari con i loro massimi esponenti, abbiamo creduto importante che il Consiglio Comunale di Milano potesse divenire interlocutore e soggetto di questo dialogo.
Responsabilità, cooperazione, formazione, beni comuni, furono queste le parole e il tratto distintivo di quella giornata e insieme un appello a tutta la comunità milanese per cooperare in una economia solidale.
Ed è per tale motivo che fra i nostri ospiti oggi abbiamo i rappresentanti del mondo finanziario, delle Fondazioni, delle Università, parti sociali e parti datoriali. Ognuno di noi può svolgere un ruolo importante di sostegno ai processi di crescita economica e sociale del nostro territorio.
Nell’apprezzare le tante doti di Milano, luogo di conoscenza e visione sul futuro, è però necessario avere anche consapevolezza che esiste oggi uno spazio crescente di frammentazione ed esclusione.
Se infatti in passato Milano ha rappresentato un importante luogo di mobilità sociale, oggi questa prospettiva rischia di essere messa in discussione.
Ciò non riguarda soltanto le marginalità presenti sul territorio, già fortemente affaticate dal costo della vita, ma anche la storica forza attrattiva nei confronti del capitale più importante: cioè, quello umano.
Un esempio tra tutti: gli studenti fuori sede che piantano le loro tende davanti alle Università o davanti a Palazzo Marino, ci raccontano del rischio che la città possa diventare non più per tutti ma solo per chi se lo può permettere: o affrontiamo per tempo e con decisione, come questa Amministrazione sta provando a fare, il tema dei còsti dell’abitare, o la situazione rischia di peggiorare ulteriormente. Non è più sostenibile una realtà in cui il prezzo dell’affitto di un bilocale assorbe tra il 70 e l’80% del reddito di un primo impiego.
Ci troviamo dunque in uno spazio di grande cambiamento con temi cruciali davanti a noi, e il modo in cui decideremo di affrontarli influenzerà il futuro dell’intera comunità.
Milano può infatti divenire o un luogo di sempre maggiori opportunità per un numero sempre minore di persone, oppure può cercare di essere un punto di partenza per ricomporre quelle divaricazioni, conservando l’identità inclusiva che ne ha segnato profondamente la sua storia.
Questo indirizzo tocca non solo considerazioni di carattere politico, etico e valoriale, ma ci indica qualcosa sulle possibilità di sviluppo del Paese. Perché Milano segna poi tendenze che non rimangono isolate nella sua municipalità.
Oggi più che mai è necessario incoraggiare l’apertura e la volontà di rafforzare i legami all’interno della nostra comunità, ed insieme estendere questi legami alle realtà che compongono la città metropolitana.
Dobbiamo infatti essere consapevoli che la risposta a questi cambiamenti può venire certo da un grande impegno intellettuale, economico, formativo del territorio, ma non può limitarsi ai ristretti confini amministrativi del capoluogo.
Il sostegno che le Istituzioni Bancarie hanno dato alle amministrazioni con progetti e investimenti va riconosciuto: sono state di aiuto agli enti locali, spesso piegati da quei tagli che, con poche distinzioni fra i Governi, hanno accompagnato la storia degli ultimi decenni.
Consentitemi di concludere queste mie considerazioni con un forte auspicio: che possano nascere dall’incontro con voi importanti progetti condivisi che sappiano fare fronte ad alcune criticità, ad esempio quella abitativa.
Proposte e idee che dimostrino ancora l’identità di Milano: città che, nei momenti più complicati, sa costruire alleanze per il bene comune.
Prima di lasciare la parola al Sindaco Sala e poi ai nostri ospiti, che ringrazio di cuore per la presenza, permettetemi un ringraziamento particolare alla Professoressa Elena Beccalli, con cui abbiamo immaginato e costruito questo incontro passo dopo passo con grande collaborazione.
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Aggiornato il: 26/09/2023